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Impianto Dolby Atmos a meno di 3000 euro? Sfida accettata

Avete un budget di circa 3000 euro e volete allestire da zero un impianto audio Dolby Atmos a componenti separati? Ecco la nostra proposta

Visto che il nostro recente approfondimento su Sky Glass e, in generale, sul tanto sbandierato logo Dolby Atmos che accompagna sempre più spesso anche TV che non il vero Atmos hanno poco o nulla a che fare, ha scatenato un dibattito piuttosto acceso tra i nostri lettori, abbiamo voluto insistere sull’argomento prendendolo però da un versante totalmente opposto.

Per una volta infatti non parliamo di Dolby Atmos legato a TV, soundbar o addirittura smartphone (che orrore!), ma di un classico setup Home Cinema a componenti separati in grado di riprodurre le tracce audio Atmos nel migliore dei modi, restando però attenti a non calcare troppo con la spesa (per un impianto Atmos “non plus ultra” aspettatevi a breve un altro speciale). Abbiamo infatti deciso di puntare a un budget compreso tra i 2500 e i 3000 euro per una configurazione a 5.1.2 canali.

Un prezzo complessivo che non è certo per tutti ma che non è nemmeno impossibile da affrontare, scelto per coniugare la massima qualità possibile senza andare su soluzioni ben più elitarie a 9 o a 11 canali, che avrebbero richiesto ben altri budget. Nulla poi vieta di spendere la metà e di prendersi una soundbar Atmos top di gamma con anche diffusori surround wireless e ottenere comunque un ottimo compromesso, ma questo è un altro discorso…


Un asso di nome Aventage

dolby atmos

Come sintoamplificatore AV abbiamo puntato sullo Yamaha RX-A2A, il modello entry level della gamma Aventage 2021 che si trova oggi online a poco meno di 1000 euro. Si tratta di un modello a 5.1.2 canali che fin da un primo sguardo denota un netto cambiamento rispetto agli Aventage precedenti. Troviamo infatti una grande manopola centrale e una più piccola a destra, con il display posto tra le due e alcuni pulsanti a sfioramento (non fisici). Un design che riprende quello dei più recenti modelli della gamma RX e che ad alcuni potrà non piacere, ma che di sicuro non è l’unico elemento di novità.

Per la prima volta infatti un modello Aventage integra ingressi HDMI 2.1 (tre sui sette disponibili), con tanto di supporto per il passthrough di segnali 8K/60Hz e 4K/120Hz e per funzionalità legate ai videogiochi come VRR e ALLM grazie all’ultimo aggiornamento del firmware. L’RX-A2A è un sintoampli AV dotato di 100 W di potenza con due canali pilotati (8 Ohm, 0.06% THD) e l’abbiamo scelto perché, a parità di prezzo con modelli di altri produttori, ci è parso il più equilibrato e il più “cinema oriented” anche grazie alla solita abbondanza di programmi DSP tipica di Yamaha.

A livello audio segnaliamo il supporto al Dolby Atmos con Height Virtualizer e al DTS:X, il sistema di calibrazione YPAO migliorato con il calcolo dei riverberi del locale, radio FM e DAB, compatibilità con la piattaforma Music Cast per l’audio multiroom e con Music Cast Surround per poter usare diffusori effetti e subwoofer senza fili, come nel caso degli speaker MusicCast 20 e 50 e del subwoofer MusicCast SUB 100.

La tecnologia antirisonanza (A.R.T.), che consiste in un quinto piedino al centro dell’unità, fornisce ulteriore stabilità eliminando le vibrazioni esterne, mentre come connettività wireless troviamo Bluetooth, AirPlay 2 e Wi-Fi, con in più la possibilità di usare i comandi vocali sfruttando un dispositivo esterno con Alexa o Google Assistant collegati all’amplificatore.

La tecnologia Yamaha Compressed Music Enhancer utilizza inoltre una sofisticata elaborazione digitale del segnale che, grazie ad algoritmi di ricostruzione delle frequenze perse, permette di ascoltare la musica con la qualità di origine. Infine, grazie ai convertitori D/A Texas PCM 5102, sono supportati file PCM fino a 384 kHz/32-bit e file DSD fino a 11.2 MHz, in modo da apprezzare pienamente anche l’audio in alta risoluzione senza ricorrere a una soluzione stereo separata.

Tutti i diffusori che volete

Davvero difficile, una volta scelto il sintoamplificatore AV adatto, decidersi su quali diffusori puntare. Per offrire però la massima libertà di scelta, vogliamo proporvi come base la gamma Signature Elite Series di Polk Audio, che il produttore americano ha voluto suddividere in otto modelli tra diffusori da scaffale (ES15 ed ES20), diffusori da pavimento (ES50, ES55 ed ES60), canali centrali (ES30 ed ES35) e diffusori surround ES10.

I Signature Elite rappresentano un aggiornamento della serie Signature di cinque anni fa, rispetto alla quale Polk Audio ha lavorato molto per migliorare la gamma dinamica e diminuire la distorsione a livelli più alti di volume. La principale novità estetica è rappresentata dai nuovi cabinet in Medite MDF, che rispetto ai modelli di cinque anni fa dovrebbero essere più robusti, più rigidi e acusticamente inerti.

Polk Audio è riuscita a ottenere anche una riduzione delle onde stazionarie interne indesiderate e a minimizzare la colorazione sonora, che nella serie del 2016 era emersa come uno dei limiti principali. Sempre da un punto di vista esteriore, le griglie frontali anti-diffrazione possono ora contare su un comodo aggancio magnetico.

Anche internamente Polk Audio ha lavorato molto, optando per tweeter con cupola in Terylene e woofer Dynamic Balance in polipropilene rinforzato con mica. I tweeter, secondo il produttore, garantiscono una riproduzione dettagliata in gamma alta e acuta che si estende fino a frequenze oltre i 40 kHz. La scelta di questi componenti è stata fatta per restituire meglio all’ascoltatore sia i brani audio in alta risoluzione (troviamo infatti la certificazione Hi-Res Audio), sia per le colonne sonore dei film in formato lossless. I woofer sono invece capaci di restituire bassi puliti e chiari e di preservare al contempo i dettagli sui medi.

Da segnalare anche reti di crossover appositamente sviluppate per lavorare in sinergia con i trasduttori e la cosiddetta Power Port, una tecnologia proprietaria messa a punto per trasferire il flusso d’aria dalla porta dei diffusori all’ambiente di ascolto in modo da eliminare le turbolenze e le distorsioni. In questo modo Power Port riesce a generare bassi più forti di 3 db rispetto ai Signature di prima generazione.

Questi i prezzi dei diffusori.

  • SIGNATURE ELITE ES15: 329 euro
  • SIGNATURE ELITE ES20: 429 euro
  • SIGNATURE ELITE ES50: 749 euro la coppia
  • SIGNATURE ELITE ES55: 1099 euro la coppia
  • SIGNATURE ELITE ES60: 1249 euro la coppia
  • SIGNATURE ELITE ES30: 329 euro
  • SIGNATURE ELITE ES35: 429 euro
  • SIGNATURE ELITE ES10: 299 euro la coppia

A nostro avviso la soluzione più interessante senza incidere troppo sul budget è composta da una coppia di torri ES50, dal centrale ES30, dai due surround ES10 e, uscendo dalla gamma, dal subwoofer HTS 12 (circa 500 euro) e dai due diffusori “verticali” MXT90 da circa 220 euro (meglio ancora se montati sul soffitto). Con questo setup, se si cerca bene online, si rimane poco sopra i 1500 euro, che per un sistema 5.2.1 con questi componenti è davvero un ottimo prezzo.

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