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Klipsch rp1600, (un) subwoofer definitivo: preview

Klipsch rp1600sw

Abbiamo in casa il nuovo subwoofer top di gamma di casa Klipsch. Il possente RP-1600sw. Un cubo gigantesco da più di 50 kg di peso con woofer da 16″, ovvero ben 40,64 cm. Misure quasi assurde per un’abitazione che si possa dire usuale. Ma, come diceva lo stesso Paul W. Klipsch «non si può ridurre un’onda sonora». In questo articolo vedremo con attenzione le sue specifiche tecniche, cercando di fornirvi anche un’opinione di massima del prodotto, sicuramente impressionante nelle sue capacità soniche, ma ancor più nelle dimensioni proprie e dell’imballaggio stesso (una sorta di frigo da 68 kg). Successivamente, una volta saggiate le sue capacità in attività, vedremo di strutturare una prova dell’oggetto, notando le sue prestazioni rispetto ai competitors. Buona lettura.

Una bella scelta, quella di Klipsch. La gloriosa casa americana, legata da anni alla grande famiglia VOXX, rispetto alla quale, rappresenta sicuramente il fiore all’occhiello e motivo di legittimo prestigio, ci propone (dal 2023) questa nuova serie di subwoofer di gamma alta, pensata per impianti di livello ragguardevole e per coloro che vogliano un home cinema casalingo VERO. Da anni, infatti, i consumatori domandavano una serie di subwoofer veramente hi-end, adatti, nel caso lo si desideri, anche alla fruizione di contenuti solamente audio, ma ancor più, come si diceva, alla costruzione di un home theatre senza limiti, soprattutto, di spazi. Abbiamo scelto, per questo nostro cammino nel gotha dei sub americani, il top di gamma di Klipsch, il modello RP1600-SW, non solo perché rappresenta la massima espressione nel definire il “basso” in casa Klipsch, ma ancor più perché è un prodotto dalle caratteristiche veramente fuori dal normale, dal peso, passando per la qualità espressa, fino al driver che, credeteci, è qualcosa che si vede raramente.

Cosa offre Klipsch in quanto a subwoofer?

Klipsch rp1600
La serie Reference Premiere di Klipsch, quella di riferimento, di cui fa parte il nostro 1600, il modello più a dx.

 

Innanzitutto, la casa americana ha fatto, a nostro avviso, un deciso miglioramento (oltre un ampliamento) nella sua offerta di sub. Ora, fra l’altro, assai più chiara e definita di quanto non fosse fino all’anno scorso. I sub sono declinati in tre categorie: si parte dal modello FLEXUS, un entry level, ideato insieme a Onkyo (come sappiamo, parimenti parte della grandissima famiglia VOXX) per accompagnare la comune soundbar. Si vira, poi, verso la fortunata serie Reference, gamma media disponibile in due tagli, 10 e 12 pollici. Da notare che l’architettura dell’amplificazione Klipsch si caratterizza per essere, in ogni dove, totalmente digitale. Per i sub, effettivamente, non si potrebbe consigliare meglio.

Segue, infine, la serie RP. La famiglia di sub di riferimento, disponibile in taglia da 10, 12, 14 ed infine il mostruoso 16 pollici. In comune le seguenti caratteristiche: il classicissimo woofer cerametallico ramato di casa, ampli in classe D dalle capacità notevoli (dai 300w RMS del rp1000sw fino agli 800 del modello in prova), la capacità di funzionare wireless grazie ad un kit a parte (che però noi non proveremo). Si chiude con una struttura veramente rimarchevole in quanto a sensazione di solidità e di qualità. La struttura, infatti, è corposa, in MDF ma solida da parere massello, con una rifinitura ebony davvero stylish, soprattutto con i bordi curvi.


Le specifiche del modello RP1600sw

Klipsch
Il voluminosissimo imballaggio del 1600. Un piacere da aprire (con cura e con l’aiuto di un amico, pesando in tutto quasi 70kg).

 

Il modello in prova impressiona, senza dubbio, in ogni componente. La cura riposta nell’imballaggio denota quello che sarà il prodotto una volta senza veli. Alta qualità, di quelle che si notano senza la necessità di accendere l’amplificatore. I piedini già predisposti antivibrazione, la cura dei pomelli e degli interruttori della fase e dell’accensione (le posizioni sono 3, stand-by, accensione automatica e on), la griglia in tessuto contenuta in una piatta scatola protettiva. Se piacciono gli unboxing, questo è uno di quelli davvero piacevoli.

Uscito dai veli, poi, l’oggetto si mostra per ciò che è: 60x60x69, 50,3kg, 800w RMS, bass reflex lungo e piatto anteriore Aerofoil e 14,h hz (incredibili, ma difficilmente, come è normale che sia, raggiungibili in salotto) di discesa in basso. Vi preannunciamo che, nell’ambiente giusto (e grande) sa scendere in modo ineccepibile, tale da non far percepire il suono, ma le vibrazioni, la forza negativa, un tappeto da smuovere la pancia. Un movimento enosigeo, uno scuotimento di terra, percepito più dal corpo che dalle orecchie. Gente: questo aggeggio sa fare il subwoofer veramente bene.

Facilissimo da connettere, necessita solo di grandi spazi e di una certa distanza dalla sua posizione all’ascoltatore. Poi, andrà benissimo in ogni impianto (ovviamente se si posseggono casse stereofoniche alla sua altezza). Diafane tower rinsecchite, forse, troveranno questo sub decisamente troppo avvolgente!

Il prezzo? Lo street price si aggira sui 2000-2300€. Da sottolineare, però, lo straordinario prezzo tirato fuori dal team Hi-fi prestige di Genova che spesso propone eccellenti sconti, specialmente su Klipsch, rispetto al quale loro sono da sempre ben noti interlocutori.

Aspettatevene delle belle…

 

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