Terzo appuntamento con alta fedeltà italiana, una concreta realtà che relativamente a tecnologia e qualità sonore non teme davvero confronti con la più accreditata produzione mondiale e che anzi, sempre più spesso, è considerata un vero e proprio riferimento, come nel caso di UNISON RESEARCH.
E tre! Ma a dire il vero sono molte di più le aziende italiane che si dedicano alla produzione di apparecchiature Hi-Fi, tanto che passarle in rassegna non è semplice, ma non volendo far torto a nessuno cercheremo di fare del nostro meglio.
A partire da aziende di dimensioni medio grandi passando per il piccolo produttore semi-artigianale – intendendo questo termine nella miglior accezione – quasi ogni regione italiana offre una realtà aziendale che si occupa di alta fedeltà e sebbene sia il nord a detenere il record, non mancano esponenti del centro-sud a corroborare un’offerta di alto livello, molto più alto di quanto si potrebbe supporre.
In effetti, potremmo benissimo affermare che la produzione italiana non prevede prodotti modesti, intendendo con ciò certe produzioni ultra economiche quasi prive di senso, caratteristica questa che si sposa perfettamente con quello che è la considerazione media dei prodotti italiani nel mondo, molto elevata.
UNISON RESEARCH è azienda da tempo presente sul mercato – fu fondata nel 1987 da Giovanni Maria Sacchetti – e fin dall’iniziale introduzione nel mercato del TRIODE 20 e poi del MOOD – amplificatori integrati dalle prestazioni sorprendenti, soprattutto in confronto ai più blasonati esponenti dell’epoca, siamo negli anni ’90 – si è immediatamente distinta per una costruzione assai originale basata sull’utilizzo di pregiato legno massello a far da telaio e supporto all’elettronica.
Una cifra stilistica successivamente scelta anche da altri illustri costruttori – PATHOS ACOUSTIC e SYNTHESIS come di recente abbiamo visto – in grado di caratterizzare fortemente l’estetica contribuendo alla forte identità dei dispositivi prodotti da UNISON RESEARCH.
E la cosa è rimasta, basta osservare il catalogo di questo produttore per rendersi conto di quanto il connubio metallo/legno sia ampiamente presente nei modelli da esso prodotti.
Attualmente la proposta di UNISON RESEARCH – suddivisa nella serie puramente a valvole e nella serie ibrida denominata UNICO – è ampia ed articolata, comprende sia amplificatori integrati che sistemi multi telaio di notevole caratura, sorgenti digitali, stadi fono MM/MC ed alcuni modelli di diffusori.
Anche in questo caso i prezzi sono abbastanza stratificati, ed a partire dal piccolo valvolare SIMPLY ITALY – appena (?) 12 w/canale con 2 EL34 – proposto a circa 1500 euro, si arriva a cifre parecchio più consistenti, legate logicamente all’altissima caratura della proposta, d’altronde basta osservare il top of the line ABSOLUTE 845 per comprendere quale possa essere la qualità offerta da questa azienda.
Tutti i modelli della serie UNICO fanno uso di dispositivi a vuoto del tipo 12AX7 (ECC83) oppure 12AU7 (ECC82), sia in funzione di buffer (nelle sorgenti) che come sezione di preamplificazione/stadio di ingresso relativamente agli amplificatori, ragione per cui è comunque preservato il connotato caratteristico delle valvole nel suono.
Anche in questo caso i prezzi partono dai circa 1500 euro – per l’integrato PRIMO – fino a cifre più elevate (tipo gli oltre 30.000 richiesti per il top of the line di cui sopra) ma sempre correlate alla qualità tipicamente alta dell’offerta, d’altronde, più volte abbiamo sottolineato come sia impossibile pretendere qualità elevatissima a prezzi stracciati.
Ed anche relativamente ai diffusori UNISON RESEARCH non manca di offrire la sua interpretazione offrendo – tra i vari modelli presenti nel catalogo – anche un prodotto che per certi versi va ampiamente controcorrente rispetto alla media delle offerte reperibili sul mercato: un due via dotato di woofer da ben 15″ in unione ad un tweeter a tromba da 1.4″ con diaframma in titanio, il MAX2 (ebbene si, esiste anche una versione ridotta denominata MAX1 dotata di woofer da 12″).
In conclusione, l’attenta osservazione dei prodotti offerti da questo costruttore rende ben manifesta la qualità che si cela dietro al progetto – anch’esso interamente made in Italy – quindi non solo estetica, come qualche costruttore asiatico ha tentato di proporre qualche anno fa con delle imitazioni alquanto becere, ma tecnica solidissima unita ad un vero e proprio artigianato del legno e del metallo in grado di soddisfare non solo l’occhio ma, soprattutto, l’udito.
Quindi – sebbene si confermi la regola che le aziende italiane non producano dispositivi propriamente basic – resta in ogni caso valido il nostro consiglio di prendere in seria considerazione la produzione nazionale sempre e comunque, soprattutto se il vostro budget è coerente con le cifre indicate.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
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