Il nuovo racing game Moto GP 18 di Milestone è, nel bene e nel male, una grande sorpresa. Ecco il nostro Home Theater Test su Xbox One X
Moto Gp18 è l’ultimo nato dell’amato franchise che quest’anno presenta il famoso racing game su due ruote con notevoli sconvolgimenti rispetto al passato. Parafrasando l’altrettanto amato film di Troisi e Benigni potremmo ribattezzarlo ‘Ricomincio da 18’, dal momento che l’italiana Milestone ha rivoluzionato molto partendo dal motore Unreal Engine 4. Con aspettative molto alte abbiamo quindi approcciato il game installato su Xbox One X per sfruttare al massimo risoluzione e wide color gamut e le sorprese non sono certo mancate.
19 le piste disponibili tra cui il nuovo circuito tailandese di Buriram, i roster ufficiali della MotoGP , Moto2 , Moto3 e Red Bull. Al gamer la scelta se muovere per un ambiente con un’impostazione più arcade oppure più veritiera, di fatto il grosso cambiamento in questo MotoGP 18 è proprio nella fisica, a tratti eccessivamente realistica, in altri meno convincente e credibile.
Anche se è presente un ottimo tutorial (3 livelli: base, semi-pro, pro) riuscire a prendere dimestichezza col mezzo non è affatto una passeggiata, così come entrata e uscita in curva dove dosando male il freno ci si ritrova a ruzzolare per il selciato. Qui non si fanno sconti, rimanere stabili senza finire disarcionati è un’impresa e questo metterà subito a dura prova i nervi.
Con la fisica al massimo la prima posizione rimane pressoché un miraggio, anche per chi ha consumato centinaia di pneumatici nelle passate edizioni. Il circuito del Mugello (da sbloccare) è quello che ci è sembrato meno complesso.
Non tutto brilla come dovrebbe
L’IA non fa esattamente gridare al miracolo e anche se è possibile impostare il livello di difficoltà gli avversari non mancheranno di speronarci brutalmente con impatti non sempre coerenti, un cambio di registro che potrebbe incontrare da subito detrattori. Le cadute provocano deterioramento sia della tuta che del mezzo, con ammaccature e graffi che vanno a sommarsi nel corso della singola competizione dalla quale ci si può ritrovare esclusi dopo l’ennesimo, rovinoso incidente.
Anche a media difficoltà tagliare per primi il traguardo è un’impresa quasi titanica, già qualificarsi tra i primi 5 richiede sangue freddo, concentrazione infilando alla perfezione una curva dopo l’altra.
Tra le variabili chiamate in causa il consumo delle gomme, sia durante le qualificazioni che in gara, le prestazioni del motore, sospensioni, freni e più in generale l’aerodinamica, tutti elementi che influenzeranno la resa su strada. Ma novità quest’anno significa anche eliminazione della carriera manageriale e assenza delle moto storiche che disattenderanno le aspettative di coloro che seguono da anni MotoGP.
A favore di questa ultima versione la presenza del MotoGP ID con statistiche e informazioni sulle personali prestazioni e possibile confronto online che consentirà di entrare di diritto all’interno di competizioni eSports anche in ambito internazionale.
L’obbiettivo è come sempre quello di diventare campione di MotoGP scalando i vertici delle classifiche, migliorando il proprio sistema di reputazione che avanzerà con i relativi progressi in pista e porterà all’ingaggio con squadra corse migliori e con mezzi altrettanto potenti e versatili. Presenti ancora le gare veloci e le prove a tempo cui si aggiunge la modalità spettatore una volta connessi in rete per assistere dagli spalti alle altrui competizioni. Interamente in italiano.
Assieme al comparto online tutto questo sarebbe meraviglioso se non si finisse subito sottomessi a pesanti lag che spingono a uscire dopo pochi minuti. Rimanendo in ambito online questo nuovo racing game risulta peggiorativo anche rispetto al recente passato, con lobby a cui sembra impossibile accedere nonostante la connessione ai server Milestone risulti più immediata.
Video
L’Unreal Engine è un motore grafico che ha portato parte del comparto immagini a livelli di eccellenza, grazie all’acquisizione 3D anche attraverso droni restituendo maggiore fedeltà a pista, moto, tute e caschi così come le variazioni in tema meteorologico con la pioggia. Ma nell’insieme la resa grafica purtroppo non brilla, penalizzata da evidenti cali di frame dove ci si ritrova a ‘combattere’ con flussi a 30 fps e una qualità visiva davvero bassa.
Non poco l’amaro in bocca specie nelle sessioni di qualifica dove il feedback grafico appare quello di un motore diesel a freddo, dove non si può pretendere tutto e subito. Il sistema pare adattarsi e muovere l’elaborazione grafica con una lenta curva di guadagno, addirittura nelle prime curve si avvertono scatti nemmeno fossimo connessi in rete a bassa velocità.
Qualche bug lo si incontra a seconda della pista con texture più approssimative e in alcuni casi dei blocchi che impongono il riavvio della lobby e certo non ultimo problemi di motion blur, con sfocature che diventano ancor più evidenti come nel caso del 65” pollici Samsung Q9F 2018 che stiamo provando e abbiamo scelto per il game test con preset ‘Game’ per un inferiore input lag.
In HDR gli effetti di luce e particellari appaiono più marcati e non mancano occasioni in cui stupirsi per la levatura grafica e il risalto dei dettagli ma non ci troviamo in una condizione di piena stabilità così come di bilanciatura dove il cali anche drastici di frame rate per la classica ‘coperta corta’ e il desiderio di restituire una maggiore accuratezza foto-realistica.
Audio
Il comparto audio sa come sorprendere sin da subito, con le voci fuori campo, il rombo dei motori che però qualche appassionato ci ha già segnalato essere piuttosto anonimo e con relativo riscontro nelle categorie minori, qualcosa meglio nella Moto GP ma anche in questo ambito si stenta a distinguere il suono a seconda del diverso motore.
In termini di ascolto, con impostazione DTS 5.1 canali, la diversificazione è dignitosa con predominanza del suono a seconda della curva, rendendo la competizione ancor più adrenalinica nel momento in cui odiamo il sopraggiungere degli avversari superati che iniziano a leggerci il tubo di scappamento. La navigazione menù limita il suono ai diffusori anteriori. Anche il subwoofer restituisce dignitosa corposità d’insieme. A conti fatti avremmo gradito una sezione audio con elementi audio ancor più incisivi e discreti.
Verdetto
La sensazione è che ci siano ampi margini di miglioramento a partire dai bug più fastidiosi, l’IA peggiorato, il senso della velocità c’è tutto ma pare di correre su un binario e di essere in gara a confronto con blindati e non veicoli a due ruote. E ancora la confusione entrando nelle lobby e più d’ogni cosa i problemi con i drastici cali di frame rate che francamente non ci aspettavamo dalla console top di gamma, nemmeno avessimo per le mani una Xbox 360.
Chi ha acquistato al day one si è ritrovato un aggiornamento di 5 Gb che a distanza di qualche settimana sono diventati 9. Speriamo che Milestone, come accaduto con le vecchie uscite, ascolti gli appassionati e proceda speditamente a sistemare il più possibile un game che sulla carta potrebbe fare davvero scintille!
Parte del comparto grafico
HDR-10
Parte del comparto audio
No moto storiche
Guida realistica ardua
Cali frame rate
Anonimi effetti audio motori
TESTATO CON: Samsung QLED Q9F 2018 65″ 4K, Xbox One X, sintoampli Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4.
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