MQA Labs si compone dei progetti Airia, Foqus e Qrono e punta a portare miglioramenti nell’elaborazione audio in tutta la catena di fornitura musicale
Quando lo scorso anno MQA è stata messa in amministrazione controllata, si è creato non poco scompiglio in tutta la comunità dello streaming audio soprattutto tra gli abbonati di TIDAL, piattaforma che per il suo piano in abbonamento più costoso si basava proprio su flussi audio ad alta risoluzione in formato MQA. TIDAL ha poi adottato la codifica FLAC per il suo piano HiFi Plus, ma al tempo stesso ha scongiurato l’abbandono del catalogo MQA preesistente.
Poco dopo l’annuncio dell’amministrazione controllata, MQA è stata acquistata da Lenbrook, gruppo canadese già proprietario di importanti brand audio come Bluesound, NAD Electronics e PSB Speakers. Ci si chiedeva a questo punto che fine avrebbe fatto MQA come azienda (MQA Ltd.) e formato audio e, dopo un lungo silenzio, nei giorni scorsi Lenbrook ha finalmente chiarito le cose annunciando la nascita di MQA Labs, unità aziendale che si compone dei progetti Airia, Foqus e Qrono e che punta a “portare miglioramenti nell’elaborazione audio in tutta la catena di fornitura musicale”, come ha annunciato nei giorni scorsi il gruppo canadese.
MQA Labs Airia, prima conosciuto come MQAir e poi come SCL6, è un nuovo codec audio sviluppato per fornire la migliore risoluzione sonora possibile nelle connessioni wireless, indipendentemente dalla disponibilità di banda. Lenbrook afferma che Airia “brilla come codec ad alta risoluzione con un notevole risparmio operativo e affidabilità” e, a quanto pare, sono già stati condotti con successo dei progetti pilota utilizzando Airia come codec di distribuzione per vari clienti, tra cui servizi di streaming di terze parti.
Gli altri due progetti Foqus e Qrono, di cui però non sappiamo quasi nulla, sono orientati rispettivamente agli ambiti professionale e domestico. Foqus è destinato a migliorare la conversione analogico-digitale, mentre Qrono mira a ottimizzare l’elaborazione audio dei dispositivi di riproduzione.
Lenbrook ha inoltre precisato che queste tre nuove tecnologie operano separatamente dal codec MQA e non richiedono quindi file codificati MQA. Tuttavia, il codec MQA originale rimane parte della famiglia MQA Labs, con i licenziatari che continueranno ad avere i permessi per il supporto e il rendering di contenuti codificati MQA.
Lenbrook prevede infine che entro il 2025 tutte e tre le famiglie di prodotti saranno in grado di operare commercialmente con i partner, sebbene non si sia ancora parlato di prodotti specifici compatibili con le nuove tecnologia di MQA Labs.
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