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MQA e SCL6: così Lenbrook Media Group promette di rivoluzionare l’audio wireless

lenbrook mqa

Lenbrook Media Group si occuperà di sviluppare le tecnologie MQA e SCL6 acquisite a settembre e di costruire attorno a esse un ecosistema hardware e software. Arriverà finalmente l’audio wireless di alta qualità?

Se il Lenbrook Group of Companies non vi suona del tutto nuovo, è perché possiede brand importanti in ambito hi-fi come NAD Electronics, PSB Speakers, Bluesound e BluOS, ai quali ha appena aggiunto una nuova business unit (Lenbrook Media Group) che si occuperà delle tecnologie MQA e SCL6 acquisite a settembre.

Lo scopo di questa unità aziendale, come spiega il CEO di MQA Mike Jbara nel suo nuovo ruolo di vicepresidente e direttore generale di Lenbrook Media Group, è di “sviluppare soluzioni di gestione dei contenuti del portafoglio e perseguire nuove opportunità che si adattino alla visione di Lenbrook di offrire una maggiore scelta ai fan della musica e agli appassionati di audio di qualità”.

Un’affermazione un po’ in stile “politichese” che però sottintende una chiara volontà di Lenbrook di voler sfruttare MQA e SCL6, il cui destino era tutt’altro che favorevole dopo che MQA Ltd. si era trovata sull’orlo del fallimento e il futuro delle due tecnologie era quanto mai incerto. Lenbrook Media Group vuole quindi continuare a scommettere su questi due codec per future soluzioni audio ad alta risoluzione e a farlo (immaginiamo) a livello hardware e software.


mqair
MQAir è la denominazione originale dell’attuale SCL6

Per chi si fosse perso qualche passaggio, MQA è un codec audio hi-res utilizzato principalmente come formato Hi-Res sulla piattaforma di streaming audio Tidal, che però da qualche mese ha cominciato a offrire anche stream di alta qualità in formato FLAC. SCL6 (ex MQAir), di cui abbiamo parlato già qui, è invece un codec avanzato e molto promettente che se sotto Bluetooth può raggiungere i 384kHz e scalare verso il basso fino a 200kbps (con una compressione quindi molto invadente), tramite Wi-Fi e Ultra-Wideband (UWB) può arrivare a un data-rate massimo di 20Mbps, cosa impensabile per il Bluetooth.

Proprio quest’anno dovrebbero arrivare sul mercato le prime cuffie con supporto per SCL6 realizzate da PSB Speakers (e quindi dalla stessa Lenbrook), delle quali però non sappiamo praticamente nulla se che dovrebbero integrare un vero e proprio sistema operativo sviluppato dalla start-up Sonical e chiamato CosmOS (o Headphone 3.0). Con questo OS sarà possibile installare applicazioni direttamente nelle cuffie proprio come facciamo da anni su smartphone, PC e tablet, come ad esempio un’app per potenziare l’udito, una per il tracking dell’attività fisica e una per l’analisi della voce.

cuffie wireless

La nascita di Lenbrook Media Group potrebbe quindi rappresentare un significativo investimento in prodotti audio di altissima qualità che avrebbero tutte le caratteristiche per rinnovare profondamente il mercato delle cuffie e degli auricolari wireless, sdoganando finalmente una tecnologia come l’Ultra-Wideband e assicurando un audio hi-res senza fili mai sperimentato prima in grado di superare tutti i limiti di compressione ancora presenti nei codec Bluetooth (anche quelli più avanzati).

I principali pregi dell’Ultra-Wideband sono i bassissimi consumi, l’alta capacità di penetrazione attraverso i muri, la maggiore portata (un segnale UWB arriva a 70 metri e fino a 200 in campo aperto) e velocità di trasmissione molto elevate, che non avrebbero avere nessun problema a supportare un segnale audio hi-res in formato MQA tramite il codec SCL6.

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