Nonostante un secondo trimestre deludente sul versante dei nuovi abbonamenti, Netflix non ha intenzione di passare a un modello di business basato sulla pubblicità.
L’ultima trimestrale di Netflix conclusasi il 30 giugno non è andata come il colosso dello streaming video americano avrebbe sperato. A fronte infatti di una previsione di 5 nuovi milioni di abbonati, la cifra raggiunta tra inizio aprile e fine giugno è stata di 2,7 milioni, la crescita più bassa da parecchio tempo a questa parte. Netflix non ha approfondito i motivi di questo forte ribasso rispetto alle aspettative, ma molti osservatori hanno fatto notare come i cali più consistenti siano avvenuti in quei Paesi (soprattutto gli USA) dove recentemente Netflix ha aumentato i prezzi dell’abbonamento.
Di fronte a questa improvvisa frenata Netflix ha comunque ribadito che non ha alcuna intenzione di passare a un modello di business basato sulla pubblicità, come invece alcuni analisti vociferano da mesi. A quanto pare insomma il servizio continuerà a fare a meno della pubblicità e a investire in prodotti sempre migliori e che possano attirare il maggior numero di persone.
A questo proposito, e sempre secondo le stime di Netflix, il terzo trimestre che si chiuderà il 30 settembre dovrebbe portare sulla piattaforma 7 nuovi milioni di abbonati grazie soprattutto all’arrivo di molti contenuti importanti. Non solo la terza stagione di Stranger Things e de La casa di carta (entrambe non comprese nel secondo trimestre) e i nuovi episodi di The Crown e di Orange is the New Black, ma anche film molto attesi come The Irishman di Martin Scorsese e 6 Underground di Michael Bay.
È poi vero che tra autunno e fine anno arriveranno i servizi in streaming di Apple e Disney e che quindi il quarto trimestre potrebbe riservare a Netflix più di una spiacevole sorpresa per la concorrenza di queste due nuove piattaforme. Non resta quindi che attendere l’evolversi della situazione
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