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Nintendo Switch: la sua vera natura è quella portatile

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Dopo un mese dall’uscita siamo giunti alla conclusione che Nintendo Switch ha un unico e vero asso nella manica: la sua portabilità.

Diciamolo chiaramente. Nintendo Switch è arrivato sul mercato con una line-up di lancio piuttosto debole se escludiamo quel capolavoro di [amazon_textlink asin=’B01MT8ERQW’ text=’The Legend of Zelda: Breath of the Wild’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e70526b4-1bbe-11e7-abc3-ebf2a70356e0′] e con quasi nessuna feature particolare a livello di servizi, applicazioni o qualcos’altro che non sia il Nintendo e-Shop. Inoltre, se confrontato con PlayStation 4 Pro e Xbox One S, giusto per citare le console casalinghe più recenti uscite sul mercato, Switch esce teoricamente sconfitto da entrambe.

Non supporta il 4K o l’HDR, ha solo 32 GB di memoria interna (contro gli Hard Disk anche da 1 TB delle due rivali) e può contare su un’infinitesima frazione dei giochi disponibili su PS4 e Xbox One. Anche per questo abbiamo accolto la console Nintendo con quattro stellette su cinque, consci che nonostante la piacevolissima novità del concept “2 console in una” Switch non meritava il massimo dei voti, pur con tutto il bene che vogliamo a Nintendo.

Passato però un mese dalla sua uscita, abbiamo capito di aver accolto Switch nel modo sbagliato. Il nuovo “giocattolo” della grande N non andrebbe infatti paragonato a PlayStation 4 o Xbox One e nemmeno al predecessore Wii U, bensì andrebbe esaminato sotto la stessa lente critica che abbiamo utilizzato anni fa per il 3DS e PlayStation Vita.


Una console fatta di compromessi

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Dalla nostra esperienza in 30 giorni infatti ci siamo accorti di come Switch sia innanzitutto più una console portatile che non una fissa-casalinga. Non solo è comoda da utilizzare quando siamo a letto o seduti sul divano, ma graficamente offre una qualità più piacevole rispetto a quanto visto su un TV e, non ultimo, i cali di frame-rate osservati ad esempio in Zelda sono più frequenti e fastidiosi con Switch collegato al televisore che non in modalità portatile.

Certo, si tratta anche di preferenze soggettive, ma ci sono alcune prove inconfutabili che suggeriscono come questa sia la conclusione alla quale voleva condurci Nintendo. Pensate per un momento ai principali limiti di Switch, partendo dal poco storage a disposizione e dalla preferenza delle cartucce al posto dei DVD/Blu-ray come supporti per i giochi, per finire con le scelte di progettazione compiute per ottimizzare le prestazioni di Nintendo Switch come dispositivo portatile.

È solo un’altra Wii U?

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Con questo non vogliamo dire che non apprezziamo le console casalinghe, anzi tutt’altro. A volte infatti abbiamo preferito goderci lo splendore di Zelda sul nostro TV da 55’’ e, quando arriveranno Mario Kart 8 e Splatoon 2, il televisore sarà di gran lunga preferibile per le sfide in multiplayer tramite schermo condiviso.

Lo stesso funzionamento di Nintendo Switch come console da tavolo è impeccabile, anche perché inserire la console nella sua dock e vedere l’immagine sul TV richiede pochi secondi. Consideriamo poi che ci vuole un attimo a trasferire il tutto in un’altra stanza e che console, dock e cavi stano comodamente in uno zainetto, per una portabilità ai massimi livelli.

Eppure non possiamo non pensare a questa modalità TV come a una specie di bonus inserito da Nintendo nel pacchetto Switch per aggiungere un pizzico di completezza. Inoltre, a pensarci bene, Switch è al momento la console portatile più potente in circolazione (scarsità di giochi a parte), ma se considerata come device da tavolo non è altro che una Wii U migliorata.

Uccidere draghi in movimento

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Se iniziate a pensare in quest’ottica, Switch assume connotazioni molto più intriganti. Sareste infatti emozionati all’idea di rigiocare titoli già conosciuti come Mario Kart 8 o Skyrim seduti davanti al televisore? Probabilmente no, ma combattere contro draghi e gareggiare con Mario e Luigi mentre siete su un treno, in aereo, a letto poco prima di addormentarvi o in metropolitana ha tutto un altro appeal. Ecco perché gran parte del fascino di Switch rischia di andare perduto se non siete particolarmente interessati alla portabilità e, in questo caso, tanto vale puntare direttamente su Xbox One o PlayStation 4 (che costano anche meno) e vi toglierete fin da subito molte più soddisfazioni.

Così facendo vi perderete sicuramente le esclusive di Nintendo, ma contando come questo stesso discorso valeva anche per Wii U e viste le scarse vendite di quella console, non si tratta di una discriminante abbastanza forte. Se invece avete giocato fino a ieri con un 3DS o con una PS Vita, allora Switch appare come un aggiornamento significativo in termini di grafica, prestazioni del processore e giochi migliori all’orizzonte. 

Questione di soldi

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Perché allora Nintendo ha insistito molto in fase promozionale a considerare Switch come una console casalinga? Molto probabilmente per una questione di prezzo. A 329 euro Switch costa leggermente di più di una Xbox One S e di una PlayStation 4 Slim, ma decisamente di più (quasi il doppio) di un New 3DS XL o di una PlayStation Vita.

Ecco perché, se vista solo nell’ottica di console portatile, la differenza di prezzo con le rivali appena citate inizia a diventare significativa. Senza poi contare che acquistando il Pro Controller (69 euro), una microSD aggiuntiva, una custodia protettiva e naturalmente un gioco (e quale se non Zelda?) visto che Nintendo ha pensato bene non includerne nessuno assieme alla console, si possono sfiorare facilmente i 500 euro.

Una cifra che fa meno male al portafogli se l’utente è portato a considerare Nintendo Switch una console premium capace di competere con PlayStation 4 e Xbox One, cosa che invece non riesce a fare.

Meglio aspettare?

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Magari può sembrare una cosa inutile e senza grande importanza mettersi a discutere se Switch sia prima una console portatile o meno, ma in realtà non è così visto che il potenziale acquirente vuole sapere se Switch saprà soddisfarlo. Dopo aver giocato per un mese, siamo arrivati alla conclusione che la nuova console di Nintendo è dedicata quasi esclusivamente a due tipi di videogiocatori.

I primi sono quelli già abituati a giocare su una console portatile. I secondi appartengono invece alla fascia dei “nintendari di razza”, consci che per giocare ai nuovi e prossimi titoli della casa di Kyoto bisogna per forza passare a Switch, anche perché a questo punto il futuro del 3DS è sempre più incerto (Wii U invece è ormai morto e sepolto a livello di nuove uscite).

In altri casi è difficile vedere l’utilità di Nintendo Switch, soprattutto per chi ha già in casa un PC di medio livello, una Xbox One e o una PlayStation 4 (o magari tutti e tre). Con questo però non vogliamo fare una critica a Switch, che rimane indubbiamente una console con una chiara identità e, a differenza di Wii U, con il plus non indifferente di essere due console in una.

Anche se, a dirla tutta, conviene quasi quasi aspettare il periodo natalizio per fare vostro Switch. Ci saranno sicuramente più giochi disponibili (chi ha detto Super Mario Odyssey?) e, magari, spunterà anche qualche sconto invitante.

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