Il media player Nvidia Shield Tv Pro offre una delle più interessanti sezioni A.I. di rielaborazione del segnale video con deep learning
Nvidea Shield Tv Pro si appoggia ad Android Tv per cui l’installazione resta pressoché immediata, specie disponendo di device Android o anche solo un account Google, a tutto vantaggio del recupero automatico di quanto agganciato al proprio account, incluse le password salvate sul browser Chrome. Un apparato dalle eccellenti doti e funzionalità per cui è possibile approfondire quanto si vuole la configurazione tecnica per visione e ascolto, ma si può sempre decidere di iniziare con le feature di default, salvo per esempio andare a flaggare la casella che abilita la compatibilità per programmi Dolby Vision, sempre che il televisore supporti il wide color gamut a metadati dinamici. Caso contrario il pannello mostrerà al massimo un’immagine con una confusione di colori senza senso.
Nella prima parte abbiamo parlato di intelligenza artificiale, offerta su tre livelli di intervento / ingerenza: basso, medio, alto di cui il medio è quello preimpostato per la gestione dell’upscaling via deep learning dove vale come sempre la regola che più lo si impiega e migliori saranno i risultati. Per la configurazione in veste di PLEX Media Server i passaggi sono più articolati nel setup: dopo aver creato un account PLEX va creato il canale con specifico nome cui segue l’assegnazione delle cartelle dopo aver specificato la tipologia dei file liquidi (video, fotografie, musica, film, serie tv ma anche canali Web) e attendere il recupero di quanto presente sul proprio computer in rete (che nel caso di ampi database comporta un’attesa anche di qualche ora).
Nvidia Shield Tv Pro come il suo predecessore apre una bella porta sul gaming online con gestione di giochi accessibili tramite il servizio GeForce Now proprietario Nvidia piuttosto che le app nell’immenso marketplace di Google, il Play Store con materiale free o a pagamento. I giochi sono relativamente recenti se non riduzioni per la fruizione con dispositivi meno potenti di un computer come tablet o smartphone, per quelli via GeForce Now si accede via cloud server e occorre molta banda. Si può persino far transitare sul media player i giochi installati sul proprio computer, una rarità sul mercato. Il telecomando in dotazione con Nvidia Shield Tv Pro funziona via Bluetooth, angoli smussati e comandi essenziali con una disposizione non così intuitiva come sembrerebbe. Anche a livello supporto codifiche il completista troverà quasi tutto l’occorrente per gestire i file 2K / 4K: H.264, HEVC, VP8, VP9 (VP9 profilo 2 non incluso), MPEG-1 / MPEG-2, H.263, MJPEG, MPEG4 e WMV9 / VC1, Xvid, DivX, ASX, AVI, MKV, MOV, M2TS, MPEG-TS, contenitori di file MP4 e WEB-M. Eccetto il VP9 profilo 2 che impedisce la fruizione di video 4K HDR da YouTube l’offerta è davvero notevole.
Il nuovo processore Tegra X1 Plus e il sistema di gestione della navigazione per menù e attivazione delle varie app si rivela tra i più rapidi su piazza, alzando ulteriormente l’asticella della sfida quanto a tempistica di esecuzione diventando punto di riferimento. Restando in ambito rapidità di esecuzione ci sono differenze anche grossolane dal momento in cui il segnale liquido viene processato dall’unità, indipendentemente dalle prestazioni della rete. Nel caso di Netflix il conto è presto fatto sulla base di quanto dichiarato dallo streaming provider, che riporta un consumo pari a circa 7 GB di dati per 60′ minuti di immagine in UHD / 4K, che convertendo i Gigabyte in Megabit e i minuti in secondi otteniamo una cifra pari a un flusso dati massimo real time pari di circa 15,5 Mbps (i Blu-ray UHD viaggiano anche sei volte tale picco massimo).
Fermo restando che trattasi di un volume di informazioni davvero basso per compiacere i puristi dell’immagine questo è ciò che viene garantito, per cui l’Nvidia Shield Tv Pro impiega un tempo che va da una frazione di secondo fino a una decina per raggiungere i suddetti 15,5 Mbps, ma resta una questione di lana caprina che nulla ha a che fare con l’ottimizzazione che poi interviene per offrire al meglio tale segnale. Ciò accade anche se la connessione dell’apparato avviene wireless e non cablata. La rielaborazione in tempo reale del segnale evita che quanto mostrato a pannello soffra più del dovuto, per cui è lecito attendersi anche in situazioni dove occorrerebbe maggiore bit rate ma il flusso dati resta inchiodato che l’immagine finale sia più pulita e nitida. Se poi fosse anche accompagnata da metadati dinamici come HDR-10+ o Dolby Vision ne beneficerebbero in misura ancor più ampia i pannelli più sensibili come l’OLED, specie per codifiche complesse come l’H.265.
Sorprende la capacità dell’upscaling di migliorare la qualità dell’immagine in misura intelligente, anzi più il video da trattare ha una base poco solida e maggiore il risultato finale. In tal senso è possibile attivare la modalità demo che dividendo lo schermo mette a confronto il prima e il dopo (vedi immagine qui sopra). Un potenziamento nella elaborazione del materiale video che non mancherà di stupire per la resa complessiva. Da non dimenticare anche l’opportunità di sfruttare l’assistente Google per il governo di terminali compatibili Smart Home.
L’attuale incompatibilità con la codifica VP9 profilo 2 come abbiamo detto rende impossibile la visione di materiale 4K con supporto HDR da YouTube. Dipende quanto peso dare a questa mancanza, potrebbe venire considerato anche un male minore o affatto importante, non almeno sino al momento in cui non si decide per mille motivi di accedere al database sempre in crescita della suddetta piattaforma. In tal caso si potrebbe realizzare che colori e gestione dei punti luce sono fruibili in misura più compressa e meno fedele. Un vero peccato dato che YouTube può offrire flussi dati anche superiori a Netflix. Ci sarebbe poi il layout del telecomando sviluppato con un concept ingegneristico in parte poco pratico, oltre al fatto che la compatibilità con telecomandi universali non è affatto garantita. Resta comunque un terminale flessibile con voice control, retroilluminazione attivata dal movimento e persino la funzione lost-remote locator.
Con un’ottima interfaccia di navigazione a conti fatti il player Nvidea Shield Tv Pro è un must per tutti gli appassionati desiderosi di spremere fino all’ultima goccia il segnale liquido in streaming. Miglioramento di diversi ordini di grandezza, sia esso un audiovisivo che un videogame, risentendo meno delle limitazioni a imbuto attraverso cui transitano i segnali. In questo periodo di pandemia ancor più penalizzati e sofferenti. Resta l’augurio che un sistema così altamente performante nel trattamento dei segnali video sia similmente disponibile in un futuro prossimo venturo anche su altro hardware, con i televisori in testa. Sarebbe la mossa migliore per scongiurare la frustrazione di segnali video di bassa qualità in attesa che i service provider, non di meno le locali infrastrutture IT, si adeguino per garantire rese video e audio che vadano ben al di là di flussi dati da poche manciate di megabit.
Per ulteriori informazioni: link alla pagina ufficiale per Nvidia Shield Tv Pro.
Link alla prima parte dello speciale Nvidia Shield Tv Pro.
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