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Sony KD-65ZF9 – Back to Black

Bravia Core

Nero più performante e un’elettronica da favola per uno dei pannelli LED FALD più interessanti del mercato, parte della Sony Master Series BRAVIA

Il Sony KD-65ZF9 è un tv alto di gamma del colosso giapponese, parte della prestigiosa Master Series BRAVIA e attualmente uno dei rari esempi di concorrenza  all’OLED.

Pannello 10 bit nativo, VA Vertical Alignment di tipo FALD (Full Array Local Dimming) che in virtù delle 104 zone a disposizione e un’elettronica proprietaria lo rende un prodotto interessante specie per chi oltre al nero cerca performance di luminosità/contrasto superiori.

Il KD-65ZF9 nella versione 65” pollici da noi testata è una bellezza dal punto di vista del design, materiali robusti, la minuscola cornice che circonda lo schermo, finiture metalliche scure volte a esaltarne ulteriormente l’imponenza. Per dimensioni e peso, a meno di non voler correre rischi di danneggiamento, per l’assemblaggio occorrono 2 persone. Sfilando dall’alto l’imballo è possibile montare rapidamente le due staffe laterali d’appoggio, solide e robuste sono in grado di sostenere l’apparato evitando il ribaltamento anche in caso di urto leggero.


La linea frontale del KD-65ZF9 è molto pulita, centralmente sotto il logo è collocato il LED di operatività e il microfono, che ritroviamo anche sul telecomando. Cornice che varia di spessore tra i 10 e i 15 mm, l’ingombro di questo ‘piccolo’ 65” pollici è importante (LxAxP con piedistalli: 145,3 x 90,6 x 31,4 cm), così come il peso (29.5 Kg con piedistalli), ciononostante è sempre possibile la collocazione a muro tramite ancoraggio VESA (30 x 30 cm). A tal proposito ricordiamo che lo spessore resta comunque attorno ai 6,7 cm. imposto dalla tecnologia FALD, impossibilitato ad aderire maggiormente alla eventuale parete.

sony zf9

Come nel caso dell’XF9 anche qui i 2 banchi di terminali sono raggiungibili lato sinistro, con inserimento laterale o verticale senza aumentare l’ingombro posteriore. Gli ingressi HDMI in totale sono 4: il primo laterale e il resto con ingresso verticale di cui solo uno con ARC (Audio Return Channel), tutti 2.0b (HDCP 2.3) e tutti full bandwidth 18 Gbps.

Al momento non occorre nulla di più quanto a compatibilità flusso dati, benché in un futuro (forse) non così lontano potrebbe presentarsi la necessità di disporre di porte HDMI 2.1 a 48 Gbps. L’offerta si completa con lo slot Common Interface Plus, retro compatibilità con segnali SD gestibili con adattatore e ingresso video composito + audio stereo. 3 le porte USB di cui solo la nr. 3 è 3.1 Super Speed (5 V/900 mA), le rimanenti 2.0. Porta Ethernet, uscita digitale ottica, doppio ingresso satellite e 75 Ohm.

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Superata la prima accensione e la consueta configurazione con rilevamento rete wireless (Wi-Fi 802.11 ac/a/b/g/n ma anche Bluetooth 4.2), sintonia canali DGTV (DVB-T2/DVB-S2) e satellite (DVB-S/S2) si è pronti all’uso nel giro di una manciata di minuti, anche grazie alla chiara interfaccia/guida in italiano. Completa l’offerta anche in termini di media player, eccetto per ISO DVD e Blu-ray 2K/4K è garantita la compatibilità per una vasta gamma di file: MPEG1: MPEG1/MPEG2PS: MPEG2/MPEG2TS (HDV, AVCHD): MPEG2, AVC/MP4 (XAVC S): AVC, MPEG4, HEVC/AVI: Xvid, Motion Jpeg/ASF (WMV): VC1/MOV: AVC, MPEG4, Motion Jpeg/MKV: Xvid, AVC, MPEG4, VP8.HEVC/WEBM: VP8/3GPP: MPEG4, AVC/MP3/ASF (WMA)/WAV/MP4 AAC/FLAC/JPEG.

Nel caso di collegamento via USB di unità hard disk il sistema riconosce formattazioni tipo FAT16/FAT32/exFAT ma soprattutto la più flessibile NTFS che non ha limiti in termini di dimensioni singolo file.

Una volta inserita USB key il riconoscimento del contenuto è rapido, l’interfaccia permette la navigazione dei contenuti e l’immediato ascolto/visione. Nel caso di file XViD la resa dell’immagine in termini di fluidità ha presentato alcuni limiti con scatti assenti se lo stesso contenuto veniva gestito dal player OPPO UDP-203. La GUI è certo funzionale ma al tempo stesso piuttosto scarna: con file in playback è possibile unicamente muoversi sulla barra temporale, mentre la ripresa della lettura prosegue da dove si aveva abbandonato.

Sony ZF9

Non vi è possibilità di ottenere specifiche tecniche audio/video sul file, ricordando che è possibile interagire nel corso della lettura attraverso i tasti play/stop/chapter/rec che trovano posto nella sezione inferiore del telecomando, gli stessi volti al controllo di altri apparati compatibili BRAVIA Sync. Nota non da poco è la capacità di gestire in misura indipendente anche materiale video wide color gamut e compatibilità anche HDR-10 e Dolby Vision. La gestione wide color gamut a metadati dinamici di Dolby sfrutta peraltro il profilo ‘low latency mode’, che demanda alla fonte il maggior carico di lavoro, nel caso di un disco UHD al relativo player.

A proposito di telecomando: come per il Master Series AF8 OLED il remote control del KD-65ZF9 resta identico, non retroilluminato, di facile impugnatura e con tutte le funzioni ben disposte, frecce centrali di navigazione con sufficiente feedback tattile con un certo rischio al buio di confondersi premendo i pulsanti all’esterno di tale area.

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Nella parte superiore il tasto con microfono per la ricerca vocale, pratico ed efficace, presente l’assistente Google per accedere alla funzioni e l’avvio di app andando incontro soprattutto ai diversamente abili. In alto a sinistra il pulsante per la selezione dell’ingresso A/V, pratica la diversificazione tra “Action Menu” e tasto “Home”: nel primo caso accesso rapido al setup del tv fronte video e audio, nel secondo caso si giunge al menù principale con accesso a tutti i programmi disponibili, DGTV, streaming, app e in fondo ai terminali audio/video e alla configurazione.

I 2 altoparlanti bass reflex 10 + 10 Watt del KD-65ZF9 suonano il giusto anche a volume elevato senza distorsioni di sorta, ideali per programmi televisivi e un ascolto certo senza pretese. Caso contrario si può sempre intervenire quanto meno con l’aggiunta di sound bar + subwoofer, risolvendo in particolare la fruizione di materiale cinema o musicale.

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Il processore X1 Ultimate è il cuore pulsante di un sistema che restituisce non poche emozioni. Partendo da una solida base del pannello FALD a 104 zone si hanno a disposizione i preset: ‘Brillante’, ‘Standard’, ‘Cinema’, ‘Gioco’, ‘Grafica’, ‘Foto’, ‘Personale’. La possibilità di intervento sull’immagine è ampia e flessibile in funzione del materiale visionato, con algoritmo base-oggetti che migliora il risalto degli elementi in funzione del particolare con rilevamento e intervento su singole porzioni dell’immagine.

Passo avanti anche in caso di risoluzione 4K dove mappatura HDR e remastering interviene sulle sfumature cromatiche. Sempre riguardo la fedeltà colori ricordiamo la tecnologia ‘Triluminos’ volta a migliorare la performance wide color gamut e la gamma dinamica, ancor più precisa tramite l’X-tended Dynamic Range Pro.

Come sempre l’attivazione è buona cosa, purché si resti nell’ambito della posizione ‘Auto’ e possibilmente non oltre la media delle potenzialità per evitare un risultato controproducente. Stesso discorso per il Motionflow (posizione ‘Personale’ o ‘Auto’) per costante e più morbida fluidità, da usarsi in combinata con l’X-Motion Clarity. Il Motionflow è oltremodo importante con le immagini in movimento: quando attivo la linee di risoluzione dell’immagine viaggiano attorno alle 1080 mentre non si va oltre le 400 se spento.

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Migliorata e di molto la performance Android TV con l’entrata in scena del SoC MediaTek MT5893, quad core (64 bit) e architettura ARM Cortex-A73, RAM 4 GB ma soprattutto il passaggio del sistema operativo che da Nougat ora è il più performante Oreo.

Il Sony KD-65ZF9 è un TV che offre un’ampia compatibilità rispetto a segnali 4K HDR, a partire dal Dolby Vision, l’HLG per segnali broadcast, HDR-10 a metadati statici. A completamento della rosa di potenzialità di gestione manca solo l’HDR-10+, in teoria equivalente del Dolby Vision a metadati dinamici, anche se non così preciso. Molto interessante e da provare l’opzione offerta proprio dal Dolby Vision, che sullo ZF9 si fa in 3: ‘Dolby Vision Chiaro’, ‘Brillante’ ma se l’ambiente fosse privo di luce il consiglio spassionato è di selezionare ‘Dolby Vision Scuro’, solo in quest’ultimo caso si avrebbe la massima fedeltà.

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Per una visione no compromise sul KD-65ZF9 viene offerta la taratura semi automatica del pannello, a patto di possedere software Calman 5.9 Ultimate, PC connesso al TV via HDMI, l’app “CalMAN for BRAVIA” con download free, che funga da interfaccia per lanciare l’auto calibrazione e ovviamente la relativa sonda anch’essa collegata al computer.

Attraverso l’app vengono quindi eseguite le operazioni di taratura partendo dall’SDR, sarà poi l’app stessa a trasferire le informazione anche in ambito HDR, evitando di eseguire una seconda taratura.

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Al netto del posizionamento e allaccio hardware il tempo per l’operazione non dovrebbe superare il quarto d’ora. L’app include anche una specifica modalità di calibrazione per Netflix, affinando specifica luminanza, scala di grigi e CMS. Attenzione però al suo utilizzo: quando tale modalità viene disattivata le impostazioni passano a ‘Brillante’ se il Dolby Vision è attivo oppure ‘Standard’ (con eccesso di blu) se in SDR.

Nel caso in cui non si desiderasse eseguire la taratura il pannello offre già di per se una buona impostazione di fabbrica, in particolare per materiale cinematografico occorre impostare il preset ‘Cinema’, perfetto se in un locale mediamente luminoso mentre occorre intervenire manualmente con i settaggi tramite ‘Personale’ desiderando il massimo della resa possibile, specie se la visione avviene in locale oscurabile.

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Prima di addentrarci ulteriormente nelle rilevazioni tecniche ci preme sottolineare quanto questo pannello non OLED sia stato capace di colpirci per la resa del nero, certo ancora imperfetto ma con un livello che francamente ha superato le nostre più floride aspettative. In presenza di un ambiente prevalentemente buio è ancora possibile cogliere del light blooming su questo KD-65ZF9, come nel tipico (e poco frequente) caso di unico elemento luminoso e contrastato che naviga solitario su sfondo nero.

Livello di nero su cui si può intervenire dove l’impostazione ‘Medio’ è quanto occorre per percepire profondità senza affogamento di elementi in secondo piano e sui fondali. Con local dimming settato ‘Alto’ la misura del nero si attesta a 0,01 nit, passando a 0,057 nit se spento, non un record ma non ci si può lamentare. Consigliata l’impostazione ‘Medio’ ma anche ‘Basso’, benché resti una questione di gusti e percezione di quanto in visione anche a seconda del livello di luce del locale.

Scala grigi con preset ‘Standard’

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Il KD-65ZF9 offre copertura dello spazio colore prossima al 100% in ambito REC.709 in difetto di circa lo 0,5%, avendo come solito riferimento il modello di spazio colore (CIE, 1931) YZ ci si attesta attorno al 90% per DCI-P3 scendendo poco sopra il 65% in BT.2020.

Master Series diventa punto di riferimento anche per la precisione della taratura del bianco effettuabile su scala a 2, 10 e persino 20 punti(!), in quest’ultimo caso si interviene a passi del 5%, più elevata la precisione ma ciò implica maggior tempo d’intervento manuale per raggiungere un risultato ottimale alle basse/medie/alte luci.

Diagramma CIE con preset ‘Standard’

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Con il preset ‘Standard’ incrociamo il solito sovraccarico di blu e inferiore presenza per il rosso, 456 cd/m2 con un Delta E a 38.1 al 100%, una veloce taratura manuale in Rec.709 migliora ampiamente il risultato finale e il Delta E che non va oltre 2.1 al 10% scendendo a 110 cd/m2 al 100%, quantità di luce emessa più che adatta per godere a pieno di materiale cinema senza compromessi.

Ottimo anche l’input lag rilevando 23,2 ms senza palpabili differenze tra materiale SDR e HDR, con o senza rescaling ovviamente grazie alle elevate prestazioni del processore X1 Ultimate, col quale si sono accorciate le distanze rispetto al recente passato.

Scala dei grigi con preset ‘Cinema’ e taratura

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Nel complesso la navigazione attraverso i vari menù e sezioni così come all’interno della programmazione DGTV è semplice e intuitiva. Basta un colpo d’occhio per capire dove si è posizionati.

Oltre alla consueta offerta di classiche app con le fedelissime preinstallate tra cui Netflix, Amazon Prime Video, You Tube e una sezione ‘Sony Select’ con ulteriori canali streaming è disponibile anche il ‘Tutorial BRAVIA’, per conoscere al meglio le potenzialità dell’apparato senza perdersi nella noiosa lettura di un manuale.

Diagramma CIE con preset ‘Cinema’ e taratura

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Ciò che più conta è l’immediatezza nell’uso: al netto della tempistica richiesta per lo switch di memoria dei canali DGTV che rende impossibile lo zapping c’è un palpabile salto di qualità in termini di capacità di gestire richieste anche pesanti, senza più percepire cali di resa nell’esecuzione. Anche l’interazione col browser web ha lasciato una buona impressione, ricordando che eventualmente si può interagire tramite Bluetooth anche attraverso apparati Android e Apple con app dedicate di terze parti sfruttando smartphone o tablet di turno e rendendo più flessibile impartire comandi rispetto a un classico telecomando che diventa legnoso una volta entrati sul Web.

La visione di materiale SD/HD/UHD è migliorabile attraverso i filtri di cui abbiamo parlato, la positiva impressione iniziale sui neri si conferma tale aumentando la godibilità di programmi prossimi alla risoluzione 4K. Non stiamo parlando di nero infinito ma riteniamo questo Sony KD-65ZF9 al vertice di una categoria di TV non OLED in grado di offrire un ottimo compromesso, soffrendo meno in una posizione decentrata grazie all’X-Wide Angle e andando a percepire un nero più corposo, a patto di sfruttarne al meglio i filtri disponibili.

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Sorprende l’upscaling di materiale non UHD e, tralasciando file già parzialmente compromessi/limitati all’origine, la gara tra la rielaborazione del player OPPO-203 e quella integrata del TV è al fotofinish, in particolare l’attivazione della funzione ‘Reality Creation’ migliora la resa tout-court con davvero pochi rivali sul mercato.

In virtù di un ottimo input lag e di un pannello reference non OLED il test collegando PS4 Pro e Xbox One X ha rivelato una notevole performance gaming del KD-65ZF9, con performance elevate per livello di dettaglio e gradazione cromatica, specie in presenza di titoli altrettanto alto di gamma come per esempio Dirt Rally 2.0.

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Per questo specifico titolo la risoluzione viaggia tra 1880p e 2160p con HDR e mettersi al volante di un ruggente fuoristrada di notte è una gioia per gli occhi. Per il cinema, oltre al solito test con Billy Lynn: un giorno da eroe 60 fps (riprese 120 fps) nativo 4K le immagini si sono palesate spettacolari anche per pre-registrato da Digital Intermediate 2K.

Nello specifico i recenti UHD Hunter Killer e Avengers Infinity War. Muovendo al meglio il setup e la retroilluminazione si riesce a mantenere elevato il nero e rendere meno facile ravvisare il light blooming. Quanto a performance colore, brillantezza i luminosità l’HDR-10 e il Dolby Vision sono uno spettacolo, come per Aquaman che offre un risultato a dir poco sbalorditivo. Anche la visione di materiale in streaming per esempio da Netflix in Dolby Vision è gestito al meglio delle possibilità attuali, sempre che si disponga di connessione veloce.

VERDETTO

In definitiva il Sony KD-65ZF9 offre un salto in avanti per la resa dei neri, elettronica proprietaria con elaborazione intelligente dell’immagine, sorprende per qualità anche in SDR, potenziale elevato per la taratura fine del pannello. Da non dimenticare il bilanciamento del bianco su 20 punti a step del 5% oltre alla possibilità di sfruttare la calibrazione assistita grazie alla partnership con Calman.

Flagship dell’azienda, il KD-65ZF9 è un apparato pronto a dare il meglio di se con segnali HD/UHD e certo non di meno in ambito gaming senza temere ritenzione d’immagine. Il prezzo di listino del 65” pollici è di 2.999€ contro cifre di vendita e-commerce attuali attorno ai 2.500€.

Sony KD-65ZF9 - Back to Black
8,5 Recensione
Pro
Elettronica proprietaria reference
Resa con segnali HD/UHD
Livello del nero migliorato
HDR-10 e 3 preset Dolby Vision
Processore X1 Ultimate
SoC MediaTek MT5893
Prestazioni Android TV
Luminosità in HDR
Basso input lag e ottima resa gaming
Angolo di visione a bassa perdita
Contro
Resa audio migliorabile
Dimensioni e peso importanti
FALD a 104 zone e qualche alone in HDR
Telecomando non retroilluminato
Riepilogo
Prodotto da: Sony
Pannello: FALD 104 zone
Risoluzione: 3840 x 2160 pixel
Diagonale: 65"
HDR: HDR-10, HLG, Dolby Vision
Profondità colore: 10 bit
Connessioni: HDMI 2.0b (x4), Ottica S/PDIF TOSlink, USB (2.0 x 2 / 3.1 x 1), Ethernet, Wi-Fi (2,4/5 GHz, IEEE802.11a/ac), Bluetooth 4.1, Common Interface (compatibilità firmware CI+ v1.3), antenna VHF/UHF, doppio satellite (femmina tipo F 75 Ω ×2)
Consumo: 162 W
Dimensioni e peso con base: 145,3 x 90,6 x 31,4 cm (LxAxP); 29,5 Kg (Netto TV 28,2 Kg)
Prezzo: 2.999 euro
Sito del produttore: https://www.sony.it/electronics/televisori/zf9-series
Firmware: 6.0744
Sistema Operativo: Oreo (8.0)
Immagine
Funzioni
Costruzione
Audio
Il giudizio di AF

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