Con circa 7700 euro ci si può mettere in casa un sistema di fascia alta per lo streaming audio hi-res (ma non solo) di qualità sopraffina. Ecco come.
Il compact disc ha ancora il suo posto in un sistema hi-fi, ovviamente, ma quando si tratta di un vero e proprio set-up di alto livello uno streamer può rivelarsi una scelta ancor più azzeccata, soprattutto ora che i download digitali e lo streaming ad alta risoluzione stanno diventando sempre più comuni e accessibili. Per questo abbiamo deciso di proporre un sistema hi-fi di fascia alta con al centro uno streamer da cinque stelle, due diffusori da pavimento molto particolari e un controller d’eccezione sotto forma di tablet. Certo, non abbiamo badato molto al prezzo (parliamo di circa 7700 euro totali), ma siamo sicuri che con questi tre componenti le vostre soddisfazioni sonore saranno altamente ricompensate per anni e anni.
Naim Uniti Atom
Lo si trova online a circa 2500-2600 euro e non è solo uno streamer ma un vero e proprio tuttofare hi-res e un trionfo di design, partendo dal controllo del volume nella parte superiore e dal display LCD frontale a colori da 5’’, per finire con il semplice piacere nell’utilizzarlo. Sensazioni provate già con il Naim Mu-So e che anche in questo caso si trasformano in un mix ideale tra un prodotto lifestyle e uno hi-fi di classe premium.
Il Naim Uniti Atom è un sistema streaming all-in-one, nel senso che integra anche un amplificatore e che necessita solo di un buon paio di diffusori per poter essere utilizzato. L’amplificazione interna è affidata a un’unità in classe A/B da 40 watt (8 ohm) con la tecnologia presa dagli amplificatori integrati Naim Nait. Oltre alla connettività affidata a una porta Ethernet e al Wi-Fi ac dual band (ma ci sono anche Bluetooth aptX HD e AirPlay), il parco connessioni dello Uniti Atom è particolarmente generoso.
Troviamo infatti due ingressi ottici (fino a 24bit/96kHz) e uno coassiale (fino a 24bit/192kHz, DoP 64Fs), un ingresso RCA stereo e due porte USB, mentre come uscite spiccano un Preamp Output (utilizzabile anche per il collegamento di un subwoofer) e una per le cuffie con jack da 3,5mm. Ciò significa che è possibile collegare anche un lettore CD o un giradischi e sfruttare così l’Atom anche come vero e proprio hub del vostro impianto audio.
Oltre alla possibilità di riprodurre musica ospitata su una memoria USB o di streammarla direttamente dalla rete domestica, lo Uniti Atom integra Chromecast, Tidal, Spotify Connect e Internet Radio, offrendo quindi fin da subito una soluzione estremamente completa per lo streaming audio. Tramite l’app per iOS e Android è inoltre possibile accedere a tutta la vostra musica o esplorare le discografie di artisti e le biografie, aggiornare il sistema con un solo tocco e, volendo, configurare un sistema multiroom.
Un prodotto del genere non poteva non integrare componenti di eccellenza e infatti Naim ha optato per un processore DSP di quarta generazione SHARC a 40 bit, con in più un software per minimizzare il jitter e per eseguire l’upsampling di dati digitali in ingresso. Dopo diversi ascolti di generi completamente diversi l’Atom si rivela straordinario nel restituire dettaglio, timing e corposità; l’ingresso analogico si distingue per un livello di dettaglio leggermente meno nitido ma al tempo stesso per una resa un po’ più calda. D’altronde un prodotto come lo Uniti Atom è realizzato chiaramente con un occhio di riguardo al digitale, ma anche chi preferisce sempre e comunque un sound analogico più tradizionale non deve preoccuparsi della resa finale.
Neat Iota Xplorer
Come compagni di ascolto ideali abbiamo scelto i diffusori da pavimento Neat Acoustics Iota Xplorer, che puntano a unire la natura amichevole e originale della gamma Iota con le prestazioni elevate di diffusori caratterizzati da progettazioni più classiche e puriste. Parliamo di una coppia da 4800 euro che deve quindi scontrarsi con i rivali di PMC, Spendor, KEF e B&W nella stessa fascia di prezzo (impresa per nulla facile per una compagnia che non si può certo considerare un colosso nel mercato Hi-Fi).
A prima vista gli Xplorer sembrano essere solo una versione più grande degli Alpha (74 cm di altezza contro 45 cm e anche la larghezza è maggiore), ma date un’occhiata più da vicino e scoprirete che la progettazione è più ambiziosa grazie soprattutto alla disposizione isobarica dei bassi. Alla base del cabinet troviamo infatti un driver P1-R2 da 17 cm realizzato da Neat, ma, pur non essendo visibile dall’esterno, c’è un secondo e identico woofer montato all’interno del cabinet direttamente dietro il primo.
Utilizzati in questa disposizione isobarica sigillata, i due driver per i bassi si muovono in tandem e, se realizzato correttamente, questo tipo di design gestisce solo le basse frequenze e funge da sistema subwoofer integrato. Il carico isobarico consente inoltre di ottenere prestazioni in gamma bassa profonde e ben controllate in un alloggiamento compatto. Il fatto che non vediamo questo tipo di progettazione più spesso è probabilmente dovuto al costo del driver aggiuntivo e alla difficoltà di ottimizzare i risultati.
Gli Iota Xplorer si caratterizzano per una configurazione a 2,5 vie. Mentre le note più profonde sono affidate ai due woofer, la combinazione del tweeter Air Motion Transformer (AMT) e dell’unità mid/bass da 17 cm sul deflettore angolato offre un ulteriore aumento della gamma di frequenze. Questa sezione superiore è partizionata internamente e le due unità funzionano in un sistema di baffle infinito a due vie.
Non ci vuole molto per far cantare come si deve gli Iota Xplorer. Neat suggerisce di iniziare con i diffusori posizionati a circa 20 cm dal muro posteriore e almeno a 50 cm dai lati ed è proprio con questa disposizione che abbiamo eseguito i test. Abbiamo preferito posizionarli con i tweeter AMT rivolti verso l’esterno, ma nulla vieta di disporli con il tweeter verso l’interno se ciò si adatta meglio alla vostra stanza. Vale la pena comunque sperimentare con la convergenza verso la posizione di ascolto per migliorare la solidità e la diffusione dell’immagine stereo.
In pochissimo tempo ci siamo concentrati sulla musica piuttosto che sul set-up del nostro sistema e sta proprio qui il punto. Gli Iota Xplorer, come molti altri prodotti targati Neat, hanno a che vedere più con la musica piuttosto che con l’Hi-Fi. Ciò significa che se state cercando l’ultima parola in fatto di trasparenza o risoluzione (ma anche se volete il massimo della purezza timbrica), è forse meglio rivolgersi ad altri diffusori. Gli Iota Xplorer infatti, pur non deludendo affatto in tutti questi aspetti, sono molto più legati all’esperienza musicale piuttosto che all’analisi della qualità di registrazione.
Non solo trasmettono entusiasmo, ma lo fanno equilibrandolo con una tale finezza e attenzione ai dettagli da renderci letteralmente intrigati. Hanno inoltre una spiccata abilità nel gestire una registrazione densa e sfaccettata mantenendo sempre al centro il cuore della proposta musicale, ma anche attacco e impatto della gamma bassa sono da primi della classe.
Ormai avrete capito gli Iota Xplorer ci sono piaciuti molto. Anche se non sono perfetti (ma chi lo è davvero?), questi diffusori dall’aspetto così particolare hanno un modo di trasmettere la musica davvero affascinante. Se per voi al centro dell’esperienza c’è prima di tutto la musica invece dell’assoluta trasparenza sonora, non rimarrete delusi da questi nuovi arrivati in casa Neat.
IPad 2018
Ok, forse qui abbiamo un po’ esagerato e quasi sicuramente avrete già un tablet in casa (iOS o Android che sia), ma in caso contrario siamo convinti che per controllare e gestire un set-up così moderno abbia senso usare un metodo di controllo altrettanto moderno. Quindi abbiamo pensato al miglior tablet in giro, l’onnipresente iPad di Apple nella sua ultima versione. Migliore non come prestazioni (per il nostro uso un iPad Pro sarebbe del tutto sprecato), ma come rapporto qualità prezzo (si parte da 359 euro).
È poi vero che non è strettamente necessario un iPad per controllare l’Atom, ma l’app iOS di Naim offre un’interfaccia estremamente elegante e funzionale attraverso cui tenere traccia della vostra musica da un’unità NAS o trovare stazioni radio e sorgenti di streaming.
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© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.