Dopo la noia di The Walking Dead 7, l’ottava stagione ha donato nuova linfa vitale all’amata serie horror ma la versione italiana lascia molto perplessi
The Walking Dead 8 torna nuovamente a raccontare del sanguinoso conflitto iniziato all’inizio della stagione 7 quando i cosiddetti ‘Salvatori’ al comando del brutale Negan (Jeffrey Dean Morgan), dopo aver accerchiato Rick Grimes (Andrew Lincoln) e i suoi amici, avevano subito messo le cose in chiaro eliminando Abraham (Michael Cudlitz) e Glenn (Steven Yeun).
La filosofia di Negan da allora non è mai cambiata: giustiziane uno per controllare gli altri, il violento messaggio non ha però il medesimo effetto col gruppo di Rick, deciso più che mai a eliminarlo Negan dandosi una possibilità di guardare con maggiori speranze al futuro.
L’intera ottava stagione gravita attorno alla guerra tra il clan dei Salvatori di Negan e l’alleanza comandata da Rick che ha convinto gli insediamenti di Hilltop, il Regno e Alexandria a fare fronte unico.
L’assedio al centro comando di Negan provando a mettere in scacco il capo e i suoi luogotenenti è un mezzo fallimento anche se con svariate conseguenze tra cui l’invasione degli zombi attorno al complesso, al fine di impedire ai Salvatori di muoversi. Mosse e contromosse da entrambi i lati con una prima manciata di puntate in cui gli scontri a fuoco non portano ai risultati sperati, sino al momento in cui numerosi appartenenti al Regno cadono in un’imboscata e la bilancia della vittoria inizia a pendere troppo dalla parte dei Salvatori.
Punto di rottura del conflitto potrebbe essere il clan della ‘Discarica’ al comando di Jardis (Pollyanna McIntosh), a cui si rivolgono entrambe le fazioni. Anche se sconvolto e colmo di rabbia per l’ennesimo caduto nella sua famiglia, Rick resta il catalizzatore delle riunite fazioni, mentre una talpa tra i Salvatori non vede l’ora di eliminare Negan.
Mentre fervono i preparativi per lo scontro finale, si moltiplicano stratagemmi e false piste che potrebbero vedere vittoriosi proprio i Salvatori, certi che tutto andrà per il verso giusto.
Nel corso delle precedenti stagioni sino alla sesta si sono succeduti svariati antagonisti affrontati da Rick Grimes e il suo gruppo che nel bene e nel male hanno sempre avuto la meglio, ma con l’entrata in scena di Negan tutto sembrava rivoluzionarsi proprio a partire dalla settima stagione, quella che poi si è rivelata la più stagnante e noiosa di sempre.
Messi costantemente con le spalle al muro, con l’iconico personaggio di Daryl (Norman Reedus), braccio destro di Rick, nelle mani dei Salvatori, le 16 puntate della stagione 7 sono rimaste penalizzate da eccessiva lentezza, debordanti dialoghi e vicende secondarie di relativo interesse.
Il pubblico non ha tardato a mandare forti segnali alla produzione, attraverso blog dedicati e uno share inesorabilmente in calando. L’ottava stagione gioca solo in parte a carte scoperte ma il messaggio che passa subito è quello che presto il tanto agognato confronto tra Rick e Negan sarebbe giunto.
16 puntate seguendo la grande battaglia che va a consumarsi per molteplici terreni, a volte inondati da orde di ‘vaganti’, zombie che non propendono da nessuna parte, unicamente in cerca di carne fresca di cui cibarsi. La violenza così come l’ambiguità della prima puntata, diverse angolazioni e interpretazioni sono un altro biglietto da visita della settima stagione, che non manca di andare avanti e indietro nel tempo all’interno di una struttura narrativa a incastri che funziona e tiene viva l’attenzione.
L’uscita di scena di altri personaggi è forse figlia del desiderio di rinnovare e percorrere nuove strade, darsi l’opportunità di proseguire la serie evitando di affossarla del tutto. Assaliti di nuovo dal dubbio che Jeffrey Dean Morgan nemmeno stavolta abbandonerà tanto facilmente il corso degli eventi, nelle ultime sei puntate di questa ottava si susseguono continui twist narrativi. Iniziative volte a spaesare, caricare tensione, fomentare dubbi sulla riuscita della campagna bellica che giunge a conclusione solo nel finale di stagione, peraltro non così scontato.
Un’ottava stagione molto più movimentata, efficace e interessante ma comunque sempre e solo concentrata sullo scontro tra le due fazioni, ancora una volta incapaci di aprire maggiormente a quanto è accaduto o sta ancora accadendo nel resto del pianeta, pagando eccessivo pegno rispetto ai racconti illustrati di Tony Moore e Charlie Adlard.
VIDEO
Considerata la natura della produzione e gli elevatissimi costi per realizzare ogni singola puntata resta poco comprensibile la scelta di girare in pellicola e non in digitale. Saltuariamente viene impiegata una Arricam Light Super 16 mm ma soprattutto la Arriflex 416 con pellicole 35 mm da 500 ASA. In entrambi i casi si innesca un elevato carico di grana che rende ancor più complessa l’illuminazione nei numerosi passaggi notturni o con scarsa luce.
Luminosità e contrasto sono stati alterati per mettere in evidenza le criticità
Aspetc ratio 1.78:1 (1920 x 1080/50i), codifica AVC/MPEG-4. 4 x 4 BD-50 e tutte le complicazioni innescate da grana, compressione, doppia traccia lossless 24 bit ed extra.
Risentono della condizione tecnica anche le immagini più luminose e contrastate dove il rumore video va a mescolarsi all’encoding e il risultato d’insieme lascia a tratti a desiderare. Uno spettacolo inferiore rispetto al livello di aspettativa, neri scostanti, colori in parte desaturati per scelte artistiche.
Anche questo ottavo cofanetto è un prodotto localizzato esclusivamente per il mercato italiano, lasciando non pochi interrogativi sulla deprecabili scelte produttive rispetto alla controparte statunitense: 5 dischi invece di 4, risoluzione 1080p invece di 1080i.
Il collezionista che possiede le precedenti 7 stagioni è quasi certo che lo acquisterà a prescindere, ciò non toglie che siamo nuovamente di fronte all’ennesima operazione al risparmio per un prodotto con street price a 34,90€.
AUDIO
Risolleva gli animi l’offerta audio, DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano e inglese (entrambe 24 bit). Missaggio di qualità, dinamica, presenza scenica per l’intero set di canali discreti, dialoghi ben contrastati, passaggi panning, direzionalità e sostegno anche dal canale LFE. Consigliabile comunque l’ascolto dell’originale inglese dove il parlato in presa diretta spesso fa la differenza quanto a coinvolgimento.
EXTRA
Ogni disco dispone di una doppia sezione: “Inside The Walking Dead” e “Making Of”. In ciascuna highlights di pochi minuti con immagini dai set di quasi tutte e 16 le puntate osservando istanti della lavorazione, interventi di parte di cast e troupe. Sottotitoli in italiano ovunque.
La pubblicazione americana 5 dischi dispone del commento di creativi e produzione alle puntate “Il mostro che è in noi”, “Uno qualunque” e “Ira”, oltre a tre focus di una decina di minuti su Carl Grimes, i personaggi che hanno abbandonato la serie, storie e tematiche della settima stagione.
TESTATO CON: Tv Hisense 4K H49M3000, Sony KD55XE9305, UHD player Samsung UBD-K8500
Blu-ray disponibile su dvd-store.it
DTS lossless 24 bit ita/ing
Extra brevi ma interessanti
Qualità video deludente
Mancano i commenti alle puntate
Distribuito da: Warner Bros
Durata: 730'
Anno di produzione: 2017
Genere: Serie TV
Regia: Vari
Interpreti: Andrew Lincoln, Norman Reedus, Steven Yeun, Lauren Cohan, Chandler Riggs, Danai Gurira, Melissa McBride, Michael Cudlitz, Lennie James, Sonequa Martin-Green, Josh McDermitt, Christian Serratos, Alanna Masterson, Seth Gilliam, Alexandra Breckenridge, Ross Marquand, Austin Nichols
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Supporto: BD 50 x 4
Aspect Ratio: 1.78:1
Codifica Video: 1080i MPEG-4 AVC
Audio: italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano nu, inglese
© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.