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A tu per tu il fitnesswatch Acer Leap Ware

leap ware

Arriverà in Italia in estate a 139 euro e promette tante funzionalità fitness, qualche chicca e un design curato. Ecco il primo contatto con l’Acer Leap Ware.

Il nuovo tentativo di Acer di imporsi nel mercato dei wearable, dopo la non esaltante smartband Liquid Leap, si chiama Leap Ware e arriverà nel corso dell’estate in Italia al prezzo di 139 euro. Davvero niente male, almeno teoricamente, considerando la presenza a bordo di un sensore per i battiti cardiaci e di un’ampia serie di funzioni fitness, oltre che un look curato e piuttosto elegante.

Abbiamo avuto modo di provare per un po’ questo mix tra smartwatch e fitness tracker all’evento Acer di New York di questi giorni, ma dobbiamo ammettere che Leap Ware non ci ha particolarmente colpiti, anche se integra una funzione (l’indicazione di esposizione ai raggi UV) che speriamo di vedere presto su un maggior numero di dispositivi simili. Buona anche l’autonomia, che stando ad Acer dovrebbe variare tra i tre e i cinque giorni.

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Il display circolare da 42 mm è protetto da vetro Gorilla Glass SR+ che assicura una buona resistenza ai graffi e non manca la certificazione IPX7, grazie alla quale l’orologio resiste sott’acqua fino a un metro di profondità per un massimo di 30 minuti. La cornice in acciaio inox aggiunge sicuramente un tocco di classe e lo stesso dicasi per il cinturino in pelle opzionale. Per fortuna non troviamo l’effetto “gomma bucata” del [amazon_textlink asin=’B00SJ1PLB0′ text=’Moto 360′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’878d80a7-2c21-11e7-aa58-8f1f2011aed5′] e di conseguenza l’immagine occupa l’intera superficie del display (parte bassa compresa).


Il rivestimento del display fa sì che la visibilità rimanga ottima anche all’esterno a livello di riflessi, sebbene la retroilluminazione sia troppo bassa. Alla luce diretta del sole infatti è difficilissimo leggere il display e questo anche per colpa di una risoluzione un po’ troppo bassa e di colori poco accesi e vivaci.

Il corpo principale dell’orologio è in plastica e sebbene sia stato costruito con cura, stona un po’ considerando il prezzo, mentre il cinturino fornito come standard dovrebbe assicurare un buon comfort anche mentre si suda facendo attività fisica.

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Ai lati troviamo due pulsanti fisici che sono quasi allo stesso livello del corpo principale e che per questo donano un pizzico di design in più. Uno dei due attiva e disattiva il display, mentre l’altro serve per accendere un LED che funge da torcia elettrica, utile per chi corre di sera o più semplicemente per illuminare un luogo buio all’occorrenza invece di tirare fuori dalla tasca lo smartphone.

Come look e costruzione insomma nulla da ridire, ma nonostante si tratti di un indossabile poco costoso in assoluto Leap Wear si affida a un software tutt’altro che impeccabile. Fare un tap o uno swipe sul display touch produce i risultati voluti troppo lentamente e Acer, preferendo fare tutto da sola, non ha optato per Android Wear bensì per un sistema operativo proprietario. Il che, tra le altre cose, significa che almeno per un po’ di tempo ci si dovrà accontentare delle app installate al lancio.

L’app Acer Liquid Life in versione iOS e Android è comunque ben fatta e permette tra le altre cose di inviare le notifiche all’orologio, controllare la riproduzione musicale e registrare i dati dell’attività fisica in modo classico ma efficace e facile da visualizzare tra grafici e tabelle. Peccato solo che l’orologio, proprio per questa sua lentezza (che possa dipendere da un firmware non ancora definitivo?), non sia molto divertente da utilizzare in modalità stand alone.

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Il Leap Ware di Acer non sembra insomma offrire nulla di particolare rispetto ai molti concorrenti in questo settore a parte forse la pratica torcia elettrica “incorporata”, che rimane però più una comodità che non una vera e propria necessità.

Anche tutte le funzionalità fitness non si allontanano tanto dai principali rivali, sebbene il rilevatore di resistenza e fatica annunciato da Acer potrebbe essere qualcosa di inedito agli occhi degli amanti del fitness. Rimane il fatto però che il display non è abbastanza luminoso e che il software, ora come ora, ha un che di pachidermico.

Se non altro l’estetica e la costruzione sono curate e la presenza di un sensore di battiti cardiaci potrebbe invogliare più di uno sportivo, anche se (torniamo a dirlo) Acer si troverà a competere in un settore che mai come oggi è pieno zeppo di prodotti simili e, in molti casi, anche più economici.

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