In attesa di saperne di più al CES 2022 di gennaio, Samsung Display ha avviato la produzione di massa dei primi pannelli QD-OLED. Gli OLED “puri” devono tremare?
Dovremo finalmente abituarci a vedere la sigla OLED vicina al logo Samsung? Ormai è certo, anche se il colosso coreano non ha intenzione di arrivare sul mercato con TV OLED tradizionali ma con i primi modelli dotati di tecnologia QD-OLED. Samsung Display dovrebbe infatti avviare a giorni la produzione di massa di questi pannelli, almeno secondo quanto riportato dalla testata Edaily Korea, la cui fonte è lo stesso CEO di Samsung Display, Choi Joo-Sun.
Da quanto si legge, i tagli in arrivo sono tre. I primi due saranno pannelli da 55″ e 65″ (immaginiamo solo 4K viste le dimensioni) indirizzati ai televisori e, a utilizzarli oltre a Samsung, dovrebbe esserci anche Sony. Il terzo tipo di pannello QD-OLED sarà invece un modello da 34″ rivolto alla produzione di monitor. Già si parlava della possibilità di monitor QD-OLED, ma il contrasto tra Samsung Display e Samsung Electronics su questo versante aveva fatto pensare a una marcia indietro e a un focus esclusivo sui TV.
Queste tre tipologie di pannelli verranno realizzate nello stabilimento di Asan in Corea del Sud, dalla quale usciranno 30.000 substrati al mese da 2.200 x 2.500 millimetri ciascuno. Sempre dall’articolo di Edaily Korea emerge che la linea produttiva Q1 della fabbrica coreana sfrutta la tecnologia MMG (Multi-Model Glass), grazie alla quale si può sfruttare al massimo ogni substrato della lastra madre riducendo al minimo gli scarti, con tutto ciò che di positivo ne consegue a livello di costi di produzione (e quindi anche di prezzi finali al pubblico).
Parlare però già ora di una finestra di uscita dei primi TV QD-OLED (di cui tra l’altro si sono già visti all’opera alcuni prototipi) è ancora troppo presto, ma già al CES 2022 del mese prossimo dovremmo saperne di più e capire soprattutto in che fascia di prezzo si muoveranno i primi esponenti di questa tecnologia ibrida.
Dietro la sigla QD-OLED si nasconde un mix tra LCD-QLED (con tutto ciò che ne deriva a livello di luminosità e riproduzione cromatica) e l’OLED, i cui benefici sono ormai ben noti a tutti tra spessore del TV estremamente ridotto, livello dei neri e contrasto praticamente infinito. I pannelli QD-OLED utilizzano OLED blu come fonte luminosa invece della retroilluminazione dei display Quantum Dot.
Filtri di colore rosso e verde con un Quantum Dot vengono quindi posizionati sopra l’OLED blu, ottenendo uno schermo OLED autoemissivo potenziato dai Quantum Dot per migliorare la riproduzione dei colori. La rimozione della retroilluminazione renderà quindi i TV QD-OLED più sottili e leggeri rispetto agli attuali modelli QLED, oltre ad aumentare sostanzialmente l’angolo di visione effettivo prima che i colori e il contrasto inizino a perdere di intensità.
Teoricamente ci sono però ancora aspetti da migliorare (ad esempio il livello del nero) e si parla di problemi di surriscaldamento ancora da risolvere. E non dimentichiamo che i TV QD-OLED potrebbero arrivare sul mercato già “vecchi”, nel senso che la tecnologia Quantum Nano Emitting Diode (QNED), che presenta varie somiglianze con i QD-OLED, si basa su elementi non organici che dovrebbero garantire una migliore stabilità nel tempo, una migliore efficienza (quindi anche più luminosità) e costi di produzione più bassi. Considerando poi che il prossimo anno arriveranno anche i TV MiniLED di seconda generazione, ne vedremo delle belle.
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