Con un picco di luminosità di 5000 nit, il TV Samsung Neo QLED QN100B da 98’’ rischia di “accecare”, ma anche il sistema audio integrato da 120W non scherza
Dopo averlo presentato un po’ di sfuggita a IFA 2022 in quel di Berlino, Samsung ha lanciato sul mercato quello che sostiene essere il TV consumer più luminoso del mondo. Il Neo QLED QN100B vanta già di per sé una diagonale a dir poco fuori scala (ben 98 pollici), ma al tempo stesso promette anche un picco di luminosità record di 5000 nits in HDR, più del doppio di quella offerta dalla maggior parte dei rivali. Viene comunque da chiedersi che effetto faccia stare di fronte a un TV dotato di una luminosità simile, soprattutto in una stanza buia. Ci vorranno gli occhiali da sole?
Proprio il valore estremamente elevato della luminosità di picco fa di questo TV anche un perfetto display commerciale-pubblicitario (ed è molto meno costoso di un MicroLED), sebbene (budget permettendo) nulla vieti di metterselo nel salotto di casa.
Il QN100B, dotato di pannello 4K (e non 8K come si potrebbe pensare considerando le sue dimensioni), utilizza la retroilluminazione Mini LED come tutti i modelli della gamma Neo QLED del produttore coreano e Samsung afferma che il suo pannello a 14 bit può regolare la sua luminosità in 16384 passaggi grazie al chipset Neo Quantum Processor+.
HDR10 e 10+ Adaptive sono di serie, così come HLG (niente Dolby Vision invece come da tradizione Samsung). Il TV integra anche un sistema audio Dolby Atmos a 6.4.4 canali con una potenza complessiva di 120 watt e le tecnologie proprietarie Object Sound Tracking+ e Q-Symphony. E con uno spessore inferiore a 20 mm, è anche il TV QLED più sottile di Samsung.
A bordo troviamo ovviamente il sistema operativo Tizen, mentre le connessioni fisiche, compresi i quattro ingressi HDMI 2.1, sono ospitate a bordo della One Connect Box esterna. Al momento il QN100B non è presento sul sito italiano di Samsung, ma su quello USA si possono già trovare tutte le specifiche tecniche e come prezzo si parla di circa 35.000 dollari. La disponibilità nel nostro Paese dovrebbe comunque essere confermata per fine anno.
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