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Twitter pubblica materiale sotto copyright: causa da 255 milioni

Twitter pubblica materiale sotto copyright: causa da 255 milioni

Il social di Musk non rispetta il copyright secondo la NMPA

La NMPA (National Music Publishers’ Association) ha accusato Twitter di aver consentito la pubblicazione di contenuti protetti da diritto d’autore. Si parla infatti di  “innumerevoli copie contraffatte di composizioni musicali, violando i diritti esclusivi degli editori e di altri ai sensi della legge sul copyright”. I contenuti oggetto dell’accusa sono 1700, per ciascuno dei quali è stato richiesto un risarcimento di 150.000 dollari americani. Si arriva dunque a ben 255 milioni di dollari in totale.

Secondo l’accusa, sebbene il materiale sia stato pubblicato prima che Twitter diventasse di proprietà di Elon Musk, la colpa ricadrebbe comunque sulla nuova dirigenza. Questo perchè sembra il social abbia rifiutato di prendere accordi con le etichette discografiche in merito alla pubblicazione di contenuti protetti. Musk ha infatti aspramente criticato il DMCA (Digital Millennium Copyright Act), che consente ad un titolare di diritto d’autore di inviare una notifica a un provider di servizi online riguardo ad una presunta violazione di copyright.

In seguito alla pubblicazione di contenuti protetti, sembra che alcuni utenti abbiano ricevuto un avviso di potenziale ban dalla piattaforma. E Musk ne ha approfittato, lasciando intendere in un tweet che acquistare l’abbonamento a Twitter Blue potrebbe essere d’aiuto nel risolvere il problema.


Di certo un comportamento del genere da parte della dirigenza di Twitter non è ammirevole. Il diritto d’autore deve essere rispettato, sia per quanto riguarda musica che per film e giochi. Anche perchè tutti i principali social quali Instagram, Facebook e TikTok hanno preso accordi con i titolari del copyright. Non capiamo perchè invece Twitter debba essere esente dal farlo. Come mai solo ora emergono questi mancati accordi? Del resto, Meta ha recentemente avuto diversi problemi con SIAE in Italia per il mancato rinnovo dell’accordo sul copyright. Il fatto poi di spingere ad acquistare un abbonamento a pagamento per evitare il ban pare un misero tentativo di ottenere sottoscrizioni.

 

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