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Diffusori Sonus Faber Electa Amator III – La recensione

Electa Amator III

Gli Electa Amator III di Sonus Faber confermano la statura del brand italiano e fanno dell’espressività e della cura costruttiva le loro principali armi

Quando pensiamo ai diffusori italiani di fascia alta, viene subito in mente Sonus Faber. Fondata nel 1983, l’azienda italiana ha stabilito molto presto il suo linguaggio distintivo di design, con pannelli in legno massello curvati abbinati a eleganti frontali rivestiti in pelle che caratterizzano tutti i suoi prodotti. Gli originali Electa Amator sono stati tra i primi diffusori di Sonus Faber e hanno avuto un ruolo determinante nello stabilire il brand tricolore come produttore di diffusori sì lussuosi ma dotati anche di un indiscutibile talento sonoro.

Ora Sonus Faber fa parte del gruppo McIntosh al fianco di altri brand importanti di fascia alta come Audio Research, Wadia e ovviamente McIntosh. Far parte di un gruppo del genere ha grandi vantaggi in termini di risorse e competenze, ma comporta anche il rischio di “diluizione” dell’identità del marchio. Questo è qualcosa che Sonus Faber vuole evitare e un buon modo per farlo è quello di produrre prodotti che abbiano un solido legame con il passato. Ed è qui che entrano in gioco gli Electa Amator III oggetto di questa recensione.

Costruzione

Uno sguardo casuale conferma che questo nuovo modello è stato realizzato rifacendosi alle due generazioni precedenti di Electa Amator. Rimangono quindi due diffusori da stand compatti (38 cm di altezza) con un tweeter a cupola morbida da 28 mm, già visto nei modelli della gamma Homage Tradition, che è essenzialmente la migliore unità ad alta frequenza che Sonus Faber produce al momento.


Il driver mid/bass da 18 cm è stato invece progettato specificamente per questo nuovo modello e non è ancora stato montato su altri diffusori del brand italiano. Questa unità utilizza un cono esotico fatto di una miscela essiccata all’aria di polpa di cellulosa, kapok, kenaf e altre fibre naturali. L’idea è quella di ottenere il miglior equilibrio tra rigidità, leggerezza e comportamento di risonanza. Questo cono elaborato è montato in un telaio in alluminio pressofuso e pilotato da un sistema motore progettato per consentire un’escursione elevata con una bassa distorsione, migliorando così la dinamica. L’uscita a bassa frequenza dei diffusori è ottimizzata da una porta reflex posteriore di grande diametro.

Un crossover accuratamente calibrato, ricco di parti di alta qualità come i condensatori ClarityCap e gli induttori Jantzen, collega i due driver. La connessione all’amplificatore avviene tramite due coppie di terminali per diffusori realizzati con estrema cura e sagomati con grande attenzione per facilitarne l’utilizzo. Essendo diffusori Sonus Faber, non siamo sorpresi di scoprire che il cabinet è realizzato in massello di noce anziché nel solito MDF impiallacciato. I pannelli spessi 25 mm utilizzano una struttura a sandwich smorzata per aiutare la rigidità e il comportamento di risonanza e, una volta aggiunte la base in marmo di Carrara spessa 30 mm e la sottile piastra in ottone, il risultato è una struttura straordinariamente stabile e robusta. La morbida pelle di alta qualità copre infine entrambi i pannelli anteriore e posteriore e il tutto è estremamente piacevole al tatto. L’intera struttura porta il peso di ogni diffusore a 14,6 kg e davvero pochi rivali possono eguagliare questa aura di lusso.

Compatibilità

Le prestazioni di qualsiasi diffusore da stand dipendono fortemente dalla qualità del supporto su cui si posizionano e gli Electa Amator III non sono diversi. Sebbene sia possibile utilizzare stand convenzionali, consigliamo vivamente di scegliere quelli dedicati. Hanno un prezzo premium di circa 1600 euro, ma si abbinano così bene ai diffusori, visivamente e dal punto di vista sonoeo, che cercare qualsiasi altra opzione semplicemente non ha senso. La costruzione di questi stand alti 72 cm ricorda quella dei diffusori data la presenza anche qui di una lastra di marmo di Carrara come base.

L’uso quasi obbligatorio di questi stand porta il prezzo completo a oltre 10.000 euro. Una cifra considerevole per diffusori da stand di dimensioni così modeste che posiziona gli Electa Amator III ben al di sopra di eccellenti rivali affermati come i Precision P1 di Wilson Benesch, i KEF Reference 1 e i B&W 805 D3. Anche per questo motivo colleghiamo i Sonus Faber al nostro sistema di riferimento composto dallo streamer Naim ND 555/555 PS DR e dal giradischi Technics SL-1000R, mentre per l’amplificazione ci affidiamo alla lussuosa combinazione pre/finale 088/911 Mk III di Burmester. Utilizziamo anche due diversi cablaggi: uno basato su cavi Chord Signature e l’altro sui Vertere Redline.

Non abbiamo fatto troppa fatica per ottenere un suono eccezionale dagli Electa. Li posizioniamo nella stanza lontano dalle pareti laterali e leggermente angolati verso la posizione di ascolto. Questo posizionamento ci fornisce un palcoscenico sonoro completamente aperto che è ben stratificato e che al tempo stesso restituisce una tonalità ragionevolmente bilanciata.

Qualità audio

Ascoltiamo Tabula Rasa di Arvo Part e non ci vuole molto a renderci conto che gli ingegneri di Sonus Faber non hanno optato per una totale neutralità. Questi diffusori suonano infatti un po’ brillanti in gamma alta, lasciando la gamma media leggermente “incassata” a confronto. Garantire che i diffusori non puntino direttamente verso di noi equilibra in qualche modo questa caratteristica. Finché il vostro sistema è decentemente raffinato ed equilibrato, non dovrebbe esserci alcun problema. Il vantaggio di un tale approccio è che questi diffusori evitano del tutto di suonare sterili o eccessivamente analitici.

Nel complesso ci restituiscono Tabula Rasa in modo brillante. La qualità e la raffinatezza di quel tweeter a cupola fanno sì che questa difficile registrazione non sembri mai aggressiva, come a volte può succedere con diffusori rivali di alta gamma. A uscire è invece una presentazione meravigliosamente espressiva che eccelle in termini di dinamica, in particolare nella gamma media. Non riusciamo a ricordare diffusori comparabili che tengano traccia dei cambiamenti di intensità attraverso le frequenze medie con la stessa abilità o entusiasmo di questi. Gli Electa Amator III mettono davvero in risalto l’entusiasmo e l’emozione della musica e, come scopriremo più avanti, lavorano per ottenere il meglio dalla voce.

Le basse frequenze sono un altro punto forza. Si tratta di diffusori abbastanza compatti che quindi non produrranno mai il tipo di bassi che fa tremare i mobili. Ma ciò non impedisce agli Amator III di suonare in modo autorevole o di fornire frequenze basse con la giusta dose di muscolosità, sebbene il tutto suoni sempre articolato, agile e armonioso.

Siamo meno sorpresi dalla qualità dell’immagine stereo. I diffusori di questo tipo fanno bene quasi sempre su tale versante e gli Electa non sono diversi. Restituiscono un enorme palcoscenico sonoro e quando chiudiamo gli occhi è impossibile individuare dove si trovano gli altoparlanti all’interno di esso. Questi tratti sonori dimostrano quanto bene funzioni il design del cabinet a bassa risonanza e della rete crossover accuratamente calibrata. Anche la presentazione stereo è precisa, con strumenti bloccati in posizione e che rimangono stabili anche quando la musica diventa esigente.

Passiamo a The Absence di Melody Gardot e i Sonus Faber rivelano al meglio la sontuosa produzione e i ritmi complessi dell’album. Rendono brillantemente i ricchi toni della Gardot con un livello di espressione e sfumatura che è al pari di tutto ciò che abbiamo sentito a questo livello da parte di altri produttori. Questi diffusori sono pieni di vita, offrendo ritmi e turni dinamici in modo sicuro. Non sono l’ultima parola in precisione ritmica o timing, ma c’è abbastanza su entrambi i versanti da farci divertire parecchio. Ascoltiamo tanta altra musica (da Michael Kiwanuka e Kanye West alle grandi sinfonie di Ciajkovskij) e questi Sonus Faber si rivelano diffusori estremamente capaci. Quando si tratta di espressione e articolazione dei medi, sono eccezionali. Con la musica giusta possono suonare quasi magici e in più di un’occasione ci siamo chiesti se qualcosa potesse suonare meglio. Certo che può, ma Sonus Faber ha progettato un carattere sonoro così unico che è facile essere convinti del contrario.

Verdetto

Una volta associati a elettroniche di talento, i Sonus Faber Electa Amator III nascondono brillantemente le loro dimensioni relativamente piccole, suonando molto più muscolosi e corposi di quanto chiunque si aspetterebbe. Non sono destinati a essere monitor da studio ultra neutrali e se quindi volete l’ultima parola in termini di precisione tonale (o risoluzione assoluta) cercate altrove. Lo stesso vale se ascoltate musica che richiede aggressività per funzionare. Se la vostra collezione musicale è piena di hip-hop, hard rock o metal, probabilmente troverete gli Electa Amator III leggermente troppo edulcorati (ed educati) per i vostri gusti. Indipendentemente da ciò, non possiamo fare a meno di amarli. Conservano il fascino dei loro predecessori e, se opportunamente “coccolati” all’interno di un sistema hi-fi all’altezza, ci ricordano perché ci siamo innamorati dell’hi-fi di fascia alta in primo luogo.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
4

Sommario

Gli Electa Amator III di Sonus Faber confermano la statura del brand italiano e fanno dell’espressività e della cura costruttiva le loro principali armi.

Pro
Performance espressiva e musicale
Autorità in gamma bassa
Dinamiche molto pronunciate
Costruzione e finiture di eccellente livello

Contro
Non eccellono con musica “aggressiva”
A livello di timing c’è di meglio a questo prezzo

Scheda tecnica
Diffusori da stand a 2 vie
Risposta in frequenza: 40Hz-35.000Hz
Sensibilità: 88dB
Impedenza nominale: 4ohm
Potenza erogata: 35W-200W
Dimensioni: 37,5 x 23,5 x 36 cm
Peso 14,6 kg (ciascuno)
Prezzo: 9000 euro la coppia
Sito del produttore: www.sonusfaber.com
Distributore: www.mpielectronic.com

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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