Dogman [BD]

Il regista di Gomorra torna a parlare di periferia, degrado fisico e morale nel film liberamente ispirato al ‘Canaro’ della Magliana. Blu-ray 01 Rai Cinema

Dogman è il nome riportato sull’insegna del negozio di tolettatura per cani di Marcello (Marcello Fonte). Siamo in periferia, tra gli ambienti più degradati e dimenticati della capitale, dove il piccolo uomo dai modi gentili vive da sempre in compagnia di un cane e di pochi amici e negozianti del quartiere, affezionato alla figlioletta affidata all’ex moglie.

Tossicodipendente e con un’attività che non rende come dovrebbe, Marcello si arrabatta spacciando un po’ di cocaina anche al pericoloso ‘Simoncino’ (Edoardo Pesce), violento ex-pugile che non perde occasione per vessarlo e sfruttarlo in attività illecite.

Rimasto coinvolto in un furto, a causa del criminale il gracile Marcello finisce per farsi un anno di carcere, terminato il quale trova il coraggio di affrontare il brutale individuo innescando una spirale di violenza sempre più fuori controllo.

Con Dogman si torna a parlare di periferia, solitudine, inquietudine, abbandono fisico e morale. L’altra faccia di un’Italia di cui nessuno parla se non attraverso eventi di cronaca nera, proprio come quello tristemente noto di Pietro De Negri, detto ‘Er Canaro’.

Proprietario di un negozio di toelettatura per cani presso il quartiere della Magliana, nel 1988 si macchiò dell’efferato omicidio di Giancarlo Ricci, ex pugile che non perdeva occasione per picchiarlo e sottometterlo alle proprie angherie.

Una terribile storia che si aggiunse alle tante che segnarono quell’ultimo scorcio di anni ’80 di cui Garrone fa punto di partenza ma non di arrivo. Proprio come accaduto col magnifico L’imbalsamatore con cui si fece davvero conoscere, anche in questo caso la vicenda prende le distanze dalla realtà nel corso dello sviluppo, storia di sopravvivenza immersa in un’atmosfera quasi surreale, periferia di un’umanità in dissoluzione, dove si fatica a comprenderne le ragioni.

Decadenza tratteggiata con lucidità e la consueta asciuttezza che caratterizzano il lavoro di Garrone, il quale ha senza meno avuto occasione di lavorare con magnifici interpreti come Edoardo Pesce nei panni del trucido e spietato criminale e certo non di meno Marcello Fonte, miglior attore al Festival di Cannes dove lo stesso regista è stato candidato per la Palma d’Oro.

Nel cast ricordiamo la presenza anche di Aniello Arena, ex camorrista condannato all’ergastolo e in regime di semi libertà che attraverso la recitazione ha trovato una nuova ragione di vita. Esordì come protagonista proprio con Garrone nel 2012 in Reality mentre qui interpreta niente meno che l’ispettore di polizia che arresta Marcello.

In Dogman la violenza è grafica, diretta e senza mezze misure come già sperimentato in Gomorra, raccontando di luoghi senza speranza, lontani dal ‘centro’ e dalle istituzioni, dove le ombre della criminalità sono sempre più lunghe e devastanti.

Una visione da non perdere, speranza mal riposta solo se alla ricerca di una messa in scena raccapricciante e vicina ai tragici fatti dell’88, in tal caso occorre recuperare Rabbia furiosa: Er Canaro, sempre classe 2018, diretto da Sergio Stivaletti.

VIDEO

L’opera di Garrone è stata girata interamente in digitale tramite Arri Alexa Mini a risoluzione nativa 3.4K e finalizzato su Digital Intermediate 2K. Aspect ratio 2.35:1 (1920 x 1080/24p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50.

La visione è sopra la media, lasciando immaginare l’eccellenza all’origine mentre qui in almeno un paio di occasioni si riscontrano limiti di compressione: tra le inquadrature (da sempre) più complesse da restituire nella loro pienezza quelle subacquee, a causa del continuo movimento di luci e ombre sia in primo che secondo piano col rischio di crash delle sfumature (capitolo 3, da min. 25’30” circa, vedi immagine qui sotto).

click per ingrandire (luminosità e contrasto sono stati alterati per risaltare la compressione in secondo piano)

Passaggi relativamente compromessi e comunque rari che segnaliamo per dovere di cronaca, nel contesto di una resa d’insieme alquanto piacevole. Per il resto la profondità dei neri convince, sia i ciak notturni che quelli all’interno del buio negozio di Marcello, elementi desaturati sono parte della cifra stilistica del cinematographer danese Nicolai Brüel (The Machine). Nonostante il 2K alla fonte è facile immaginare quanto l’opera avrebbe beneficiato di rescaling 4K su disco UHD.

AUDIO

Una sola traccia significativa DTS-HD Master Audio 5.1 canali (24 bit), dinamica e con estrema prevalenza del fronte anteriore per la natura stessa dell’opera, priva di effetti. Echi della periferia, il rombo della moto, l’abbaiare dei cani presenti anche nella sezione rear contribuiscono a rendere più completo il quadro sonoro, dove il subwoofer ha qualche entrata ma di misura. Disponibile anche seconda traccia AC-3 5.1 canali (448 kbps) nettamente inferiore.

EXTRA

Purtroppo solo un estratto del documentario Sembravano applausi di Maria Tilli con immagini dietro le quinte della realizzazione (15′), galleria di bozzetti e concept per scenografie e ambientazioni, una manciata di minuti con immagini delle prove coi due interpreti principali, storyboard completo, 3 sequenze omesse dal montaggio finale, teaser e trailer.

TESTATO CON: TV Panasonic 4K TX-49FX780, UHD player Oppo UDP-203

Blu-ray disponibile su dvd-store.it

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