Una mattina ci siamo svegliati con l’idea di mettere su un impianto Hi-Fi pensato per un ambiente di piccole e medie dimensioni che rispondesse a quello che molti di voi ci chiedono e questo è quello che è successo.
Le Indiana Line Diva 3 sono il modello da stand della nuovissima serie Diva che il brand ha da poco annunciato, il Triode Luminous 84 invece è l’amplificatore entry level del catalogo del brand giapponese famoso per i suoi amplificatori a valvole.
Sulla carta ci troviamo di fronte ad una accoppiata che piace tanto e che entrambi i distributori, Tecnofuturo e ASM distribuzione, quando abbiamo proposto l’idea sono subito stati d’accordo. La scelta di questi due componenti è stata fatta al fine di offre un setup dall’ottimo rapporto qualità prezzo, pensato per un ambiente medio piccolo o perché no per una postazione desktop.
Indiana Line Diva3 : top di gamma per tutti
Le Indiana Line Diva 3 fanno parte della serie flagship del brand e sono un modello bookshelf a due vie che da poco ha potuto contare su un importante restyling. Top di gamma si ma pur sempre un diffusore da 600 Euro la coppia che quindi per forza di cose ha dovuto ottimizzare al massimo il progetto.
La prima differenza che noterete fin da subito è il nuovo aspetto estetico caratterizzato da un frontale realizzato in MDF da 25mm studiato per ridurre al minimo fenomeni quali risonanze e vibrazioni. Sul frontale troverete anche lo sbocco del bass reflex che, se proprio non potrete fare altrimenti, vi consentirà di posizionare i diffusori a ridosso della parte posteriore. Per quanto riguarda le finiture due quelle disponibili: nera oppure bianca/rovere. A detta di Indiana Line, il Il pannello frontale del diffusore è verniciato con lacca opaca mentre il resto del cabinet è rivestito con impiallacciatura in PVC.
Sempre riguardo il frontale va segnalata la nuova griglia protettiva che finalmente si aggancia con delle calamite rendendo esteticamente il frontale molto più pulito.
Nuovi anche gli altoparlanti, soprattutto il midwoofer che può contare su nuove nervature che garantiscono un migliore flusso d’aria intorno alla parte posteriore della membrana. Nuovo anche il cestello studiato per la nuova sospensione dual-wave. Il materiale utilizzato per la realizzazione della membrana del driver è il CURV.
La membrana del driver è realizzata con questo particolare materiale chiamato CURV che altro non è che un composito in polipropilene. Il nucleo magnetico del trasduttore è altamente saturo, questo al fine di ridurre l’induttanza della bobina e migliorare la distorsione causata dalla variazione dell’induttanza. Sempre a proposito di induttanza viene utilizzato un anello di demodulizzazione chiamato Aluring.
La grande novità però è la sospensione Dual-Wave che punta alla diminuzione della distorsione, compresa quella di intermodulazione, con lo scopo di offrire una migliore articolazione in tutti i range di frequenza coperti dal driver. La sospensione Dual-Wave dovrebbe inoltre ridurre le risonanze in prossimità del bordo del driver. Questa soluzione ci ricorda un po’ alcune soluzioni simili ma non analoghe viste su alcuni driver pro.
Il tweeter ad occhio ci sembra mantenere il suo family look aggiungendo però una nuova flangia anteriore realizzata per garantire una migliore dispersione delle alte frequenze.
La parte anteriore del tweeter è in alluminio mentre sul retro troverete un grande classico Indiana Line ossia una camera di smorzamento radiale, per ridurre fenomeni quali le risonanze ed offrire una migliore riproduzione sonora.
All’interno del cabinet troviamo dell’assorbente ed una serie di rinforzi messi nei punti nevralgici del diffusore per ottenere una struttura rigida e sorda. Sul fondo del diffusore troviamo il crossover che è realizzato con componenti di buona qualità se si considera il prezzo di acquisto delle Indiana Line Diva 3.
In sintesi, da quanto visto durante questo primo contatto ci sembrano diffusori che badano al sodo , pochi fronzoli ed interventi lì dove servono.
Le Indiana Line Diva 3 hanno un prezzo di listino di circa 600 Euro che rispetto al modello precedente ha subito un aumento di prezzo ma almeno dalle prime cose che abbiamo visto, questo aumento non è solo sulla carta anche in termini di innovazioni ci sembra giustificato.
Triode Luminous 84 11 watt di piacere
Teoricamente le valvole dovrebbero essere sparite dal mercato nel momento in cui c’è stato l’avvento dei transistor, eppure ancora oggi continuiamo a proporle a distanza di qualche decade. Anche chi scrive queste righe apprezza moltissimo i pazzeschi numeri di alcuni ampli a stato solido in termini di dumping factor, slew rate, potenza e via dicendo eppure quando riattacchi un amplificatore a valvole c’è sempre quel senso (piacevole) di stupore che ti ammalia.
Un caro amico riparatore una volta ci disse che la forma fisica delle valvole nella maggior parte dei casi rispecchia il suo suono. Nel caso del Triode Luminous 84 parliamo di un amplificatore a valvole equipaggiato 4x EL84 modello 6BQ 5, 3x 12AU7 con una potenza nominale di 11 W su 8 ohm in classe A/B. In effetti il suono rispecchia un la conformazione delle EL84 un suono agile, con buon dettaglio e trasparenza.
Per quanto riguarda le connessioni avrete tre ingressi linea ed un ingresso phono di tipo MM. Conclude la dotazione una sezione cuffie a valvole dedicata. Se siete pigri sappiate che non è previsto il telecomando.
Per quanto riguarda la realizzazione, dobbiamo fare i nostri più sinceri complimenti a Triode perchè il cabinet ed ogni minimo particolare di questo Triode Luminous 84 sono di eccellente qualità e fin dal primo contatto la sensazione è di trovarci di fronte ad un apparecchio molto ben realizzato. Per quanto riguarda il bias è automatico
costruzione di ottimo livello per questo Triode
Anche la costruzione interna è ben realizzata con componenti di buona qualità come il potenziometro ALPS. La cosa particolare, già vista anche sul Musashi è il fatto di avere solo due connettori per i diffusori, mentre solitamente negli ampli a valvole ne troviamo di dedicati per 8-4 e anche 2 ohm. Non dimentichiamoci poi del grande lavoro che il marchio giapponese fa per quanto riguarda i suoi trasformatori e di cui avevamo già parlato in occasione del test del Triode Musashi. Dicevamo dei trasformatori e chi mastica un po’ di ampli a valvole sa quanto siano importanti e costosi, quindi, fermo restando che i miracoli non esistono, riteniamo che per la costruzione e le prestazioni i 2.490 di listino sono più che giustificati. Certo il telecomando è una assenza che si sente, avremmo preferito spendere 100 Euro in più ed averlo.
La strana coppia
La potenza del Triode Luminous 84 non è di certo da “giostrai” (termine utilizzato per indicare chi ascolta a tutto volume) ma come dice il proverbio, nella botte piccola c’è il vino il buono, e gli 11 Watt in classe A/B di questo amplificatore per piccoli ambienti possono essere molto piacevoli in abbinata con le Indiana Line Diva 3 nonostante tra le caratteristiche di queste ultime viene consigliato un amplificatore con potenze da 30 a 100 W.
L’ascolto dell’accoppiata Indiana Line Diva 3 e Triode Luminous 8
Dopo un lungo rodaggio di entrambi i protagonisti siamo pronti per iniziare gli ascolti che principalmente abbiamo condotto con lo streamer di rete Argon Audio Solo. Abbiamo deciso di posizionare i diffusori in una stanza di 15 metri quadrati su degli stand da 60 cm e poi abbiamo provato l’accoppiata per una postazione desktop, dove il reflex anteriore pur non potendo fare miracoli ci ha aiutati non poco nel posizionamento. Prima di entrare nel vivo del test ci teniamo a sfatare due miti, uno relativo al così detto “calore delle valvole” e l’altro sul “suono chiuso delle Indiana Line”.
Nel corso degli anni ho provato e anche posseduto diverse amplificazioni termoioniche e ce ne sono state alcune “calde come una giornata di luglio” ed altre con una gamma alta “affilata come la lama di un rasoio!”. Per quanto riguarda il Triode Luminous 84 potremmo dire che ci troviamo di fronte ad un amplificatore con una tonalità tendente all’analitico ma senza esagerare.
Per quanto riguarda le Indiana Line Diva 3 ed il mito del suono cupo, al sottoscritto è sempre sembrato decisamente equilibrato ed in grado di suonare bene con diversi tipi di elettroniche a monte. In questa ultima edizione però i tecnici Indiana Line hanno voluto dare un tocco “francese” al sound del brand. Con tocco francese intendiamo un sound più aperto in alto rispetto al passato, un po’ come accade con diversi diffusori, amplificatori e sorgenti di oltre alpe che abbiamo testato in questi anni. Una volta rodati a dovere gli apparecchi ed aver fatto scaldare le valvole colleghiamo l’Argon Audio Solo apriamo Tidal e diamo il via ai nostri ascolti. Dobbiamo dire con discreto successo. Iniziamo informandovi che quando abbiamo visto la risposta in frequenza dichiarata dalle Indiana Line Diva 3 eravamo perplessi perché per un diffusore di questo litraggio una risposta in frequenza da 45 Hz a 23 kHz ci sembrava un po’ ottimistica, nella realtà dei fatti si è rilevata abbastanza vicina alla realtà e soprattutto con bassa distorsione. A proposito il condotto reflex di questo diffusore lavora alla perfezione senza “sbuffi” dando una sensazione di pulizia ed ottima articolazione. Per quanto riguarda la gamma medio alta qui, come preannunciato ci sono le novità più interessanti. Abbiamo passato in rassegna diverse voci maschili e femminili invitando diversi amici audiofili. Siamo passati da Mina a De Andrè, ai Fletwood Mac e andando poi sul pesante con brani più duri come Heat Miser dei Massive Attack ad esempio. Il Triode in tutto questo? Beh il Triode potremmo definirlo un lord giappo/inglese nel senso che con i suoi 11 watt riesce a fare un lavoro eccezionale nel riproporre le voci, creare un palcoscenico credibile e soprattutto nel porre la musica con estrema razionalità senza diventare eufonico. E’ un amplificatore lineare con un suono teso, dal buon dettaglio, trasparente, non un mostro in tema di dinamica ma del resto questo sarebbe ingiusto pretenderlo, quindi se volete ascoltare i Metallica a tutto volume nella hall di un albergo magari potreste preferire altro. Arrivati quasi a fine test ci siamo ricordati dell’ingresso Phono MM che abbiamo provato con un Technics SL-1210GR2 ed anche in questo caso abbiamo avuto una discreta sorpresa che da un lato ci ha lasciato con il rammarico di non averlo provato più a fondo.
Conclusioni e suggerimenti sull’accoppiata Indiana Line diva 3 e Triode Luminous 84
“Ma ndo vai se la banana non ce l’hai?” citando il noto duo Sordi-Vitti, nel nostro caso la banana è l’ambiente di ascolto. Ci spieghiamo meglio, se per forza di cose siete costretti a dover posizionare il vostro setup hi-fi in un ambiente piccolo non proprio perfetto per la riproduzione musicale, magari a confine con un vicino poco tollerante per quanto riguarda i volumi di ascolto, una soluzione come quella proposta potrebbe sorprendervi per qualità, praticità e soprattutto perché spendere di più potrebbe non valerne la pena. Infine permetteteci di dirci che se siete appassionati di audio almeno una volta nella vita un amplificatore a valvole bisogna possederlo!
Per maggiori informazioni sul Triode Luminous 84 potete consultare questo link
Per maggiori informazioni sulle Indiana Line diva 3 potete consultare questo link
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