Prima venne il triodo che diede il “la” al concetto di amplificazione e per diversi anni fu l’assoluto protagonista con tutti gli sviluppi del caso. Agli albori degli anni Cinquanta poi nacque il transistor ma ci volle un bel po’ prima che fosse usato per amplificatori hifi, i motivi risiedevano ovviamente nelle prestazioni sonore.
Superato lo scoglio qualità gli amplificatori a transitor divennero i protagonisti e ci fu una corsa folle alle prestazioni assolute. Dati di targa da capogiro: dumping factor stellari, CCL “verticali” e via dicendo. Oggi a settant’anni circa dalla comparsa dei primi transitor le amplificazioni valvolari sono vive e vegete e scaldano il cuore di diversi appassionati.
Se vi state ponendo la domanda: ” Perché comprare un amplificatore valvolare nel 2023?” non perdete l’intervista a Junichi Yamazaki pubblicata sul nostro canale YouTube!
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Il Triode Musashi di cui parleremo oggi è un amplificatore integrato a valvole, push-pull, in classe A/B che possiamo definire mostruoso. Il perché è facilmente individuabile nella potenza che è in grado di erogare: 100 watt su un carico di 8 ohm, potenza decisamente sopra la media rispetto alle amplificazioni valvolari provate fino ad oggi dal sottoscritto.
Triode Musashi un integrato valvolare da ben 100 Watt per canale
Le valvole che equipaggiano la sezione finale del Triode Musashi sono le KT150 brandizzate Tung-Sol che riportano la sigla “made in Russia”. Tutte e 4 hanno lo stesso codice: 2003 e possiamo ben notare che le due valvole centrali hanno il logo di un colore diverso rispetto alle due esterne. Tutto questo per dire che dietro alla scelta delle valvole, come è giusto che sia, c’è un lavoro di matching da parte del costruttore. Le valvole della sezione preamplificatrice sono 4 JJ ECC82.
Sul frontale troviamo un selettore per gli ingressi (4 linea + 1 phono) un potenziomentro del volume motorizzato ed un oblò con singolo V-Meter che servirà per darvi informazioni sul bias.
Dalle istruzioni apprendiamo che per effettuare la taratura del bias, bisognerà selezionare la valvola desiderata tramite uno dei due selettori con su scritto “bias select”. A proposito, il selettore sulla sinistra servirà per le valvole V1 e V2, mentre quello sulla destra per le valvole V3 e V4. Ciascuna valvola avrà un suo trimmer per la regolazione.
Magari qualche informazione in più su come compiere l’operazione e sulle accortezze da tenere quando si gioca con le valvole l’avremmo aggiunta.
Tocchiamo, smanettiamo e soprattutto osserviamo questo amplificatore che fin da subito ci trasmette una sensazione di solidità, i materiali utilizzati per la costruzione sono di ottimo livello, compreso il telecomando con una struttura in acciaio spazzolata. Alziamo lo sguardo e ci concentriamo sui trasformatori di uscita che Yunichi Yamazaki ci informa essere una produzione propria con nucleo Orient EI. A proposito di Orient EI vi consigliamo di “googlare” ed andare ad infomarvi su cosa si intende se non ne avete idea e questo potrà darvi idea dell’accuratezza e qualità delle scelte fatte da Triode.
Presi dalla curiosità togliamo le viti del coperchio inferiore e diamo uno sguardo all’interno di questo amplificatore, che in un batter d’occhio ci riporta indietro di tanti anni per via del cablaggio punto-punto ampliamente utilizzato. Yunichi stesso ci dice che preferisce utilizzare questo tipo di cablaggio per una migliore qualità del suono ed inoltre ci dice che le PCB sono molto più difficili da riparare. Sul primo punto concordiamo in parte, mentre sul secondo siamo assolutamente d’accordo. Di certo sbirciare all’interno di questo amplificatore fa battere il cuore a tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono cimentati nella realizzazione di un amplificatore valvolare e non possiamo che apprezzare la grande maestria artigianale di chi ha cablato il nostro esemplare. Proprio ad essere pignoli, forse, avremmo investito qualche risorsa in più sui potenziometri. Studiando questo Triode Musashi la cosa che traspare a prescindere da tutte le considerazioni del caso, è la passione messa nella realizzazione di questo amplificatore e durante la chiacchierata con lo stesso Yunichi respiriamo il profumo di quell’ Hi-End made in Japan fatto di diffusori ad alta efficienza e amplificazioni valvolari.
Diamo uno sguardo anche al pannello posteriore che può contare su connettori di buona qualità che son oben distanziati tra di loro, cosa che ci ha permesso di utilizzare cavi di diametro generoso come i Ricable per potenza e segnale e i Wires4Music per l’alimentazione.
Apriamo le danze
Come prima cosa facciamo la prova del “mutismo”. Ossia andiamo a verificare la silenziosità dell’amplificatore e possiamo dirvi che anche con diffusori con efficienza medio-alta questo Triode Musashi si è rivelato uno degli amplificatori valvolari più silenziosi che abbiamo mai provato. Detto ciò, dopo qualche minuto di riscaldamento, proviamo il V-Meter del bias che ci conferma la perfetta taratura delle valvole finali. Un mio caro amico riparatore sosteneva che la forma delle valvole è indicativa del suono riprodotto da queste ultime. Ad esempio, una valvola con la parte inferiore larga avrà un basso rotondo, grande, probabilmente un po’ lungo. Ora, non so se in passato mi sono fatto suggestionare da questa cosa, ma fatto sta che in un mio ampli con le KT88, il passaggio alle 6550 mi restituì un suono a mio avviso più corretto.
Ora passiamo dalle ciance da bar ad un primo ascolto, non prima di un rodaggio di circa 50 ore. Il Triode Musashi è un amplificatore destinato esclusivamente all’export perchè, a detta di Yunichi stesso, i Giapponesi non hanno bisogno di tutta questa potenza (ne parliamo nell’intervista), per l’abbinamento ci dice che spesso ha utilizzato il Musashi con Bowers&Wilkins e con Spendor ottenendo ottimi risulati, noi lo abbiamo utilizzato con diversi diffusori e a seguito delle varie demo effettuate in questi mesi, abbiamo seguito l’accoppiata proposta dal distributore italiano Triangle+Triode (T&T). Sempre a proposito di valvole, se dovrete toglierle dallo zoccolo, vi consigliamo di utilizzare dei guanti per evitare di lasciare il grasso delle nostra dita sulle valvole, guanti che non sono inclusi nella dotazione di serie.
Cosa ci aspettavamo e cosa invece abbiamo ascoltato col Triode Musashi
Lo confessiamo, pensavamo di trovare un amplificatore con un basso in evidenza sulle frequenze medio-basse, gamma alta dolce ed una “spinta” in gamma media. Sono bastate poche note per smentirci, infatti la gamma bassa è ben riprodotta con un basso esteso e privo di code, non arriverà ai livelli di alcuni amplificatori a stato solido provati in questi mesi, ma ragazzi il risultato è ottimo per le caratteristiche intrinseche del Musashi e non solo. La gamma media fortunatamente non tenta di stupire proponendosi troppo in avanti con lo scopo di ammaliarti al primo ascolto per poi stancarti dopo pochi mesi. La sorpresa maggiore è in gamma alta dove il Triode Musashi sfoggia una performance riassumibile negli aggettivi trasparente e luminosa. Merito probabilmente degli ottimi trasformatori installati, che tra le varie caratteristiche, hanno proprio quella di restituire uno suono molto trasparente.
Abbiamo iniziato gli ascolti col botto mettendo su questo brano. Abbiamo potuto apprezzare le ottime doti dinamiche di questo amplificatore sia in termini di micro che di macro dinamica e con la maggior parte di diffusori attualmente in commercio non avrete problemi di pilotaggio soprattutto se per ragioni condominiali non potete arrivare a livelli di ascolto live. Altra cosa eccezionale è il silenzio, non un rumore, non un piccolo ronzio, anche alzando il volume al massimo senza nessuna traccia in riproduzione l’amplificatore è muto come un pesce, questo fa si che il suono riprodotto sia ad alto contrasto e sia in grado di soddisfare anche i più esigenti. Non si vive di sola classica e quindi vogliamo andare di Daft Punk con Giorgio e alziamo il volume. Il controllo è buono e il suono rimane ben focalizzato anche ad alti volumi, l’unica cosa che ci frena è il caldo infernale estivo unito al Triode Musashi che dopo un paio d’ore di utilizzo dà il meglio di sè ed è bello caldo. Il telecomando funziona bene anche da posizioni laterali ed il potenziometro è preciso. La voce di Mina è riprodotta con una luminosità inaspettata, estesa, graffiante ma senza grana. Le note vengono scandite con tonalità dolci e la timbrica è decisamente rigorosa, ne abbiamo avuto una grande riprova con l’overture de L’Italiana In Algeri. L’ingresso Phono infine fa il suo lavoro in maniera decisamente silenziosa restituendo un suono preciso e adeguato alla fascia di appartenenza dell’amplificatore. Yunichi ci ha suggerito testine Ortofon in MM e Denon DL103 in MC.
Conlcusioni sul Triode Musashi
Il Triode Musashi è un amplificatore pensato per coniugare in un certo qual senso, le capacità di pilotaggio degli amplificatori a stato solido e l’eleganza e la musicalità propria degli amplificatori valvolari. C’è stato un tempo in cui le case costruttrici si sfidavano a suon di dati di targa, tirando fuori diffusori molto ostici da pilotare e amplificazioni definite in gergo delle vere e proprie “saldatrici” per via delle loro capacità prestazionali. Al giorno d’oggi, le cose sono cambiate, i diffusori sono mediamente molto più facili da pilotare merito anche del progresso tecnologico e qui entrano in gioco amplificazioni come il Triode Musashi che si pone come un aggregatore di caratteristiche. Triode è una azienda basate sulle persone, su produzioni semi artigianali ed il suo patron Yunichi Yamazaki prima di essere un manager, è uno di noi, un appassionato alla ricerca del miglior suono possibile in base ad esigenze e gusti differenti. Yunichi guarda si ai profitti ma senza dimenticarsi del suo grande amore per questo mondo.
Il Triode Musashi è distribuito in Italia da Tecnofuturo sul cui sito internet troverete prezzo ed informazioni su rivenditori e disponibilità.
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