La mosca film collection [BD] – Prima parte

Prima parte dello speciale dedicato alla saga de La mosca, coi primi tre film prodotti tra il 1957 e il 1965. Cofanetto Blu-ray Koch Media

L’esperimento del dottor K (1958)

L’esperimento del dottor K racconta dello scienziato Andre Delambre (David Hedison), inventore di una straordinaria macchina che scompone la materia muovendola nello spazio e ricomponendola altrove. Impaziente di dimostrare che il rivoluzionario sistema gestisce anche esseri viventi, André sottopone se stesso a un test che ha apparente successo.

Purtroppo l’ambiente in cui lavora non è asettico e all’interno della camera di trasferimento è entrata anche una mosca: la combinazione dei due organismi genera così due orrende creature. Incapace di nascondere la mutazione alla moglie Helene (Patricia Owens), la scongiura d’aiutarla nella speranza d’invertire il processo e tornare fisicamente normale. Coinvolto nei drammatici eventi anche François (Vincent Price), fratello della vittima che scoprirà l’orrenda verità su quanto accaduto.

La vendetta del dottor K (1959)

Nel sequel La vendetta del dottor K tutto riparte dal figlio dei Delambre, Philippe (Brett Halsey), deciso a proseguire gli studi del padre sullo smaterializzatore molecolare. Il giovane entra inizialmente in contrasto con lo zio Françoise (Vincent Price), che ha ereditato la fabbrica di famiglia e non intende finanziarlo.

Philippe convince Alan Hinds (David Frankham), dipendente dell’azienda ed esperto in elettronica, a farsi aiutare e dopo aver messo alle strette Françoise ricostruisce il macchinario del genitore ripartendo con gli esperimenti. Qualcuno però trama nell’ombra, avido di danaro architetta un piano per impossessarsi degli schemi del progetto per rivenderli al miglior offerente.

La maledizione della mosca (1965)

Ne La maledizione della mosca siamo alla terza generazione dei Delambre, che ha proseguito gli studi volti a sviluppare un sistema di teletrasporto per l’essere umano. I fratelli Martin (George Baker) e Albert (Michael Graham) nutrono opinioni diverse sull’andamento della ricerca, che ha segnato indelebilmente coloro che vi si sono sottoposti. Albert vorrebbe abbandonare mentre Martin, con un segreto di troppo, convola troppo velocemente a nozze con Patricia Stanley (Carole Gray), salvata dalla strada seminuda solo qualche giorno prima.

Ignaro di essersi legato a una fuggitiva da un manicomio ricercata dalla polizia, lo scienziato è a sua volta colpevole di bigamia perché già sposato con un’altra donna vittima degli esperimenti, e per questo segregata. La situazione precipiterà rapidamente quando gli inquirenti giungono presso l’edificio in cui i Delambre lavorano in gran segreto, i quali hanno deciso troppo tardi di abbandonare la ricerca liberandosi delle mostruosità frutto del loro fallimento.

La genesi della serie The Fly – La mosca è legata allo scritto di George Langelaan del 1957, su cui si è partiti per realizzare un racconto intrigante che all’epoca dell’uscita in sala riscosse notevole successo. Script che seppe mescolare toni noir a elementi fanta-horror in un doloroso e sempre più disperato rapporto tra due coniugi distrutti dall’ineluttabilità degli eventi.

Il regista Kurt Neuman, all’epoca acclamato per la serie televisiva Tarzan con l’indimenticato Johnny Weissmuller, curò molto bene la messa in scena. Non ebbe però occasione di vederne i frutti al botteghino, morendo il giorno dell’anteprima statunitense. Poco centrata la figura dello scienziato folle, che meglio sarebbe stato rappresentato se a impersonarlo ci fosse stato il grandissimo Vincent Price. Il film tornò in auge dopo il remake di Cronenberg del 1986, facendo riscoprire anche gli altri due sequel. La soggettiva dell’uomo mosca quando la moglie ne scopre la mutazione è entrata di diritto tra le immagini iconiche del genere.

Il successo convinse a produrre un sequel l’anno dopo, in bianco e nero, evidentemente con un budget risicato. Il regista che vi prese parte fu Edward Bernds, sul finire di una lunga carriera iniziata nel 1944 con dozzine di corti. Price riprese il suo ruolo anche se meno di contorno in una sceneggiatura con pochi guizzi. in cui bene o male si ripercorrono gli eventi del primo film. Rivedendo e (malamente) correggendo il tiro sul finale la pellicola non è propriamente memorabile, ma resta comunque un dignitoso sequel.

Il terzo e conclusivo episodio è legato a una produzione britannica per la regia di Don Sharp, che si fece conoscere dopo aver curato alcune opere della Hammer. Restando in bianco e nero La maledizione della mosca resta il più grafico e disturbante, con elementi horror intriganti e riusciti tra zombie e mummie a dispetto di una trama relativamente entusiasmante. Artigianale B-Movie che staccandosi dal passato mantiene una certa personalità e forza creativa, anche senza Vincent Price. Nel cast un piccolo ruolo anche per l’attore asiatico Burt Kwouk, il mitico Cato Fong della saga de La pantera rosa.

VIDEO

Girato analogico di cui non è dato sapere la sensibilità ASA della pellicola, aspect ratio 2.35:1 (1920 x 1080/23.97p), codifica AVC/MPEG-4 su BD-50 per tutti e tre i film. Solo il primo è stato girato a colori e rispetto alla vecchia edizione DVD il salto di qualità è notevole, con precisione sugli elementi anche in primo piano impossibile in SD.

Luminosità e contrasto di ottimo livello, al netto dell’SDR la palette cromatica del primo film resta ampia anche se con qualche accentuazione di troppo come per esempio il rossetto rosso sulle labbra della moglie del protagonista. In alcuni passaggi appare troppo carico, così come altri elementi legati ai restanti primari. Neri discreti.

Notevole la scala di grigi specie per il secondo film, mentre La maledizione della mosca mostra maggiore rumore video di fondo che appare comunque legato all’originale cinematografia. Ricordiamo che per questa prima trilogia si è partiti dai master HD di 20th Century Fox, di meglio al momento della produzione proprio non c’era.

AUDIO

Koch Media ha fatto salti mortali per il recupero delle tracce audio, con problemi evidenti legati ai tanti anni sulle spalle di materiale già di per se limitato in dinamica. Traccia audio DTS 2.0 canali italiano e inglese (16 bit) di accettabile resa e nonostante le problematiche l’ascolto resta più interessante se attraverso i diffusori anteriori dell’impianto HT.

A guadagnarci non solo i dialoghi ma anche l’intera colonna sonora, dove aumenta ulteriormente il coinvolgimento passando all’originale e al parlato degli attori sul set. Il risultato tecnico resta lo stesso per le tre pellicole dove si è riusciti a mantenere un più che dignitoso spettacolo.

EXTRA

L’esperimento del dottor K: commento al film in compagnia dell’attore David Hedison e dello storico cinematografico David Del Valle, speciale sulla nascita del mito cinematografico con riflessioni di registi, giornalisti, sceneggiatori e storici del cinema (11′), documentario su Vincent Price (44′), trailer originale. Sottotitoli in italiano ovunque. La vendetta del dottor K offre il solo trailer originale, nulla per il terzo film.

TESTATO CON: Tv OLED Panasonic TX-55GZ2000, UHD player OPPO UDP-203 e Samsung UBD-K8500/ Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4

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