Il titolo è leggero, l’argomento è serio: la “posta del cuore” cioè la consulenza, il consiglio.
Quando negli anni 70 ho comprato il mio primo apparecchio elettronico per l’ascolto della musica (un lettore portatile di cassette K7 Philips), ho capito che volevo ascoltare sempre meglio le cassette preregistrate che compravo.
Da lì è cominciato il lungo viaggio di acquisto di sempre nuove apparecchiature, che poi rivendevo agli amici per comprare sempre l’ultimo modello.
Questa mia attività era così continuativa, che ben presto sono diventato amico dei negozianti di Milano.
Nel 1980 ho iniziato professionalmente ad occuparmi di Alta Fedeltà.
Chi ha letto i miei articoli precedenti, conosce i miei passaggi e la conseguente esperienza accumulata.
Questo mi porta oggi ad offrire i miei consigli su come assemblare un impianto domestico.
Il Web è pieno di “esperti”, di “influencer”, di “tester” ecc.
Quello che manca, a mio modesto parere, è la combinazione degli impianti da suggerire (sinergia), che solo una lunga esperienza di vendita e di prove può fornire.
Ricordo sempre che non è il singolo prodotto che va bene o meno, ma è “l’insieme” che dà il risultato.
Personalmente, soprattutto nel periodo in cui gestivo il mio negozio, cercavo sempre di suggerire prodotti dall’alto rapporto qualità-prezzo. Cioè prodotti che mostravano chiaramente il proprio valore.
Segnalo a questo punto che uno dei motivi della crisi del mercato HiFi in generale è quello di avere immesso nel mercato prodotti molto costosi e non corrispondenti alle prestazioni, facendo allontanare molti potenziali acquirenti.
E’ contrario al mio modo di pensare, suggerire apparecchi esageratamente costosi, sapendo che le stesse prestazioni, ed a volte superiori, si possono ottenere con prodotti dal prezzo credibile ed accessibile ad un pubblico più vasto. Niente “gioiellerie” nei miei suggerimenti.
E dico questo dopo aver ascoltato prodotti considerati ai massimi livelli, in tante parti del mercato globale.
Penso quindi, e particolarmente in questo periodo, che il mercato potrà sopravvivere solo se si rivolge ai nuovi potenziali clienti (le nuove mitiche generazioni di ascoltatori di cellulari e cuffiette) offrendo loro prodotti che forniscano prestazioni chiaramente valide ad un prezzo ragionevole.
Negli anni 80, come più volte ricordato, i prodotti che hanno fatto il mercato di massa, costavano l’equivalente di due o tre mensilità di uno stipendio medio. Oggi, con una qualità mediamente superiore, con una mensilità, si può acquistare un impianto base (sorgente, amplificatore, diffusori) completo.
Cito alcune marche degli anni 80 che formavano questo tipo di impianto, con un riguardo particolare verso soluzioni “audiofile”, anziché il classico per l’epoca “rack giapponese” tutto lucine e niente sostanza: Nad, Rega, A&R Cambridge (oggi ARCAM), Cambridge Audio, Rotel, Acoustic Research, Kef, solo per citarne alcuni. E oggi?
Quali sono quei prodotti che possono essere considerati il corrispettivo 2020 di quegli anni?
Questo sarà l’argomento se vorrete avere questo tipo di consulenza attraverso il nostro sito, in questa rubrica “posta del cuore”.
Ricordo che questo messaggio è rivolto particolarmente alle nuove generazioni curiose di intraprendere questo viaggio alla scoperta dell’ascolto di qualità. La proposta non è rivolta ai “so tutto io” o a coloro che “sotto i xxx migliaia di euro non valgono niente”.
Fateci sapere cosa ne pensate! Inviate i vs messaggi per la “posta del cuore” a lespertorisponde@afdigitale.it la lettera più interessante del mese troverà spazio sul vosto giornale, AFdigitale.
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