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Stax SR-007A – Sublimi elettrostatiche

Cuffie fuori dalla norma per qualità tecnica, resa sonora e budget, le Stax SR-007A sono delle open back, over the ear da riferimento

Pioniera di progetti Hi-Fi ancora negli anni ’60 e vessillo delle cuffie elettrostatiche tra le più alternative e costose a mercato, alcuni anni fa la giapponese Stax è passata di mano alla cinese Edifier. Con le SR-007A ciò che salta subito all’occhio è la forma circolare dei padiglioni, del tutto simili al concept design di molti open headset planari in circolazione, e mentre si prosegue a produrre ancora versioni aggiornate delle storiche e iconiche Lambda, le SR-007A push-pull open back hanno un aspetto più contemporaneo ma non per questo rischiano di confondersi tra la moltitudine del mercato.

Esteticamente c’è la griglia metallica esterna che restituisce un notevole senso di robustezza, tra l’archetto e i padiglioni svetta il brand aziendale. Queste sono e restano un paio di cuffie adatte esclusivamente a un uso indoor, richiedono una sezione di amplificazione altrettanto importante e adatta a notevoli esigenze energetiche. Come da tradizione la comodità resta tra gli elementi cardine anche della SR-007A, padiglioni rivestiti in pelle di agnello abbastanza grandi da circondare completamente le orecchie, c’è la fascia elastica imbottita subito al di sotto dei due bracci che le tengono in tensione mentre è possibile la rotazione dei padiglioni. Ciò dovrebbe concorrere a favorire la regolazione fine della posizione anche del cavo: siamo in presenza di un cavo a forma di nastro largo e piatto che per forma, contenuto e lunghezza si fa sentire quanto a peso, ma in teoria non dovrebbe richiedere molto ad abituarsi. Lo stesso termina peraltro con un jack a 5 poli esclusivo delle cuffie elettrostatiche. Tutto comunque lascia ben sperare quanto a comfort anche in caso di lunghe sedute d’ascolto, il peso peraltro è di 365 grammi cavo escluso.

Stax SR-007A

A differenza delle cuffie magneto-planari che utilizzano una sottile pellicola conduttiva vibrante sospesa tra due magneti, le cuffie elettrostatiche funzionano con un diverso principio. Un diaframma estremamente sottile del tipo in Mylar (poliestere trasparente, flessibile, resistente e duraturo) è sospeso tra due piastre metalliche conduttive e perforate, una volta eccitate le piastre-elettrodi applicano una carica statica su entrambi i lati della pellicola. Variando il campo elettrico applicato alla carica statica il diaframma si muove generando il suono. L’ascolto in modalità elettrostatica porta con se enormi vantaggi quali l’elevata risposta ai transienti, riproduzione dettagliata e una distorsione estremamente bassa ma teoricamente un inferiore impatto sui bassi.


In risposta alla scarsa corposità sonora l’azienda afferma che la tipologia costruttiva in prossimità degli elettrodi delle SR-007A consente una spinta superiore sul trasduttore e quindi ampiezza in gamma bassa. Occhio come sempre all’amplificazione, che come già detto è molto esigente e necessita la giusta attenzione per favorire al massimo la risposta delle cuffie. A tal proposito l’azienda offre ben due dispositivi di nuova progettazione: l’SRM-700T valvolare (340 VRMS) e l’SRM-700S a stato solido (450 VRMS), sempre con ingressi sia XLR che RCA. Sensibilità 100 dB / 100 V RMS (1 kHz), risposta in frequenza dichiarata 6 Hz – 41 kHz, impedenza in ingresso 50 kOhm (RCA) e 50 kOhm x 2 (XLR). Prezzo Amazon attorno ai 2.000 euro. Link a Stax.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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