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Monitor Samsung 32” UR59C in prova

Il Samsung UR59C è la proposta curva 32″ pollici dell’azienda coreana, pannello 4K nativo interessante per l’uso misto quotidiano

Il Samsung UR59C dimostra quanto l’evoluzione dei monitor per computer di uso quotidiano passi attraverso dimensioni e tecnologia sempre più spinti e prezzi sempre più aggressivi.

Fino a poco tempo fa la fruizione di apparati video in formato largo 16:9 flat transitava per tagli in genere non superiori ai 28” pollici, quando per avere schermi più grandi ma soprattutto a risoluzione video maggiorata la misura del costo li rendeva decisamente poco appetibili. Grazie a un’inversione di tendenza è sempre più facile imbattersi in offerte vantaggiose per il portafoglio, senza perdere di vista le caratteristiche tecniche rispetto alle esigenze d’impiego.

La prima cosa che sorprende del Samsung UR59C è la leggerezza dello schermo, chassis minimalista e cornice non invasiva a filo eccetto la parte sottostante, dove comunque resta spazio per il logo dell’azienda. Pulizia totale frontalmente con un solo LED in basso a destra a indicare lo stato attivo/stand-by, posteriormente sempre dallo stesso lato un pulsante jogger per accedere al setup e navigazione sotto menù, dorso interamente in plastica rigida.


L’assemblaggio è di una semplicità disarmante, piano d’appoggio in metallo a V invertita e sezione che va a inserirsi sul retro dello chassis con doppia zanca e 2 viti. Lo spessore della macchina al netto della curvatura (1500R) resta molto contenuto, anche per la scelta di tenere all’esterno il trasformatore, comunque d’ingombro e peso non eccessivi. L’apparato non dispone di telecomando e non offre ancoraggio VESA a muro. Sempre sul retro sono presenti 1 ingresso HDMI (selezionabile 1.4/2.0), 1 Display Port (selezionabile 1.1/1.2), 1 jack 3,5 mm output per l’audio, nessun terminale USB.

Samsung UR59C

Il Samsung UR59C è un monitor 16:9 curvo privo di altoparlanti, risoluzione 3840 x 2160 W-LED edge array, taglio 32” pollici (31.5”) di tipo VA (Vertical Aligment) il che offre contrasto superiore che in questo caso viaggia attorno ai 2200:1 ANSI. Non siamo dalle parti di strumentazione professionale, per cui chi fosse nella necessità di ottenere un più elevato volume di sfumature colore la questione si pone nella gestione diversa dagli 8 bit base (256 sfumature colore per le componenti primarie RGB) rispetto alla superiore 10 bit (1024 sfumature colore per le componenti primarie RGB), differenza non di poco in quanto nel primo caso parliamo di 16 milioni di sfumature contro 1 miliardo a 10 bit.

L’UR59C ‘gioca’ in una terra di mezzo dove il pannello è 8 bit + FRC, ingannando l’occhio attraverso il cosiddetto dithering (in questo caso di tipo ‘temporale’) facendogli percepire una resa superiore agli 8 bit. Il pannello ha una densità pari a 139 pixel per pollice mentre il refresh rate non va oltre i 60 Hz, 4 ms il tempo di risposta. Non si tratta propriamente di una macchina adatta al gaming, dal momento che non dispone di soluzioni dedicate a schede grafiche che sfruttano le modalità G-Sync o V-Sync. La frequenza massima gestibile è un altro scoglio per chi desiderasse sfruttare schede grafiche e game oltre la soglia dei 60 fps.

Samsung UR59C

 

Trattasi di monitor dal concept basico, che si rivolge perlopiù a chi intendesse farne un uso quotidiano tipico da casa/ufficio, sfruttandone le peculiarità in termini di ampiezza schermo. Tra le funzioni c’è il PBP (Picture By Picture), con suddivisione a metà dell’area totale ritrovandosi una coppia di 15,75” pollici e segnale proveniente dai 2 ingressi digitali (possibile anche lo split screen a riquadri multipli). Lo schermo offre un ribaltamento di 2° verso il basso e 17° verso l’alto, nessuna rotazione.

Copertura spazio colore sRGB di circa il 102%, l’OSD offre 4 preset all’interno della sezione ‘Samsung Magic Bright‘: Custom, Standard, Cinema e Dynamic Contrast. Eccetto la prima si ottiene sempre un risultato con eccesso di blu ma anche di rossi, ma se tale surplus di primari non fosse questione primaria il consiglio è quello di attivare la funzione ‘Game Mode‘ unitamente ad ‘HDMI Black Level‘ a ‘Low’.

Samsung UR59C

Solo in questo modo si ottiene maggiore contrasto e risalto dei particolari delle immagini che transitano a video, peccato che il Game Mode disattivi l’intervento sui primari. A tal proposito non c’è possibilità di taratura della scala di grigi a step, bensì i primari RGB con barra 0-100 che comunque consente in modalità ‘Custom’ di risolvere il problema di rossi e blu, attenuandone l’esuberanza cromatica.

Non è un monitor specifico per il gaming eppure l’input lag è di qualità con soli 10 ms ed è presente la funzione ‘Response Time‘ (Normal, Faster, Fastest). Per il ‘Gamma’ le posizioni sono 3 ma quella più coerente resta ‘Gamma 2‘, che restituisce un segnale più vicino alla tipicità del gamma 2.2. La massima luminosità del pannello confermiamo essere attorno ai 280 nits, superiore alle 250 candele dichiarate. Solito collo di bottiglia i neri, dove anche mantenendo a ‘Low’ il parametro resta alta la luminosità percepita da un’immagine a zero.

Preset ‘Cinema’ e carico di rossi e blu

 

Samsung UR59C

Altro elemento a pregiudicare la scelta da parte di chi cerca un pannello wide color gamut purtroppo l’HDR qui è assente, meno appetibile per chi ne volesse fruire in tal senso con materiale 4K sia preregistrato che streaming. Sfruttando la GeForce GTX 1080 dell’ACER Predator Elios 300 in nostro possesso connesso via HDMI abbiamo testato alcuni game dalla grafica molto spinta come l’RPG/FPS Borderlands 3 ma anche MXGP 2019, motocross game che non ha messo in crisi il monitor con problemi di tearing, restituendo un notevole quadro complessivo fermo restando il bisogno che potrebbe farsi sentire rispetto a neri più profondi ed efficaci.

Gradevole e senza particolari riserve anche l’impiego via Display Port, che ci sentiamo di consigliare qualora fosse possibile sfruttare tale porta attraverso la scheda grafica di turno. Senza wide color gamut il risultato visivo di segnali con HDR in modalità SDR non fa crollare il mondo, ma la resa d’insieme della palette cromatica non può essere la medesima.

‘Custom’ dopo l’intervento su rossi e blu, il DeltaE si è molto ridotto

Samsung UR59C

VERDETTO

Il Samsung UR59C si è rivelato interessante per la capacità di gestione cromatica a patto di riuscire a metterci mano con un colorimetro e una minima taratura a eliminare l’abbondanza di rossi e blu. Non un fulmine ma i 4 ms non dovrebbero destare particolari dubbi sulla performance, che si sono dimostrate elevate in ambito gaming così come al transitare di elementi anche molto veloci senza lasciare scie di sorta.

L’edge LED e la curvatura sono in parte pregi e difetti, ma come detto trattasi di apparato che non si rivolge ai professionisti dell’immagine. Un vero peccato non aver incluso almeno l’HDR-10 a metadati statici, ciò lo avrebbe reso tecnicamente ancor più desiderabile. L’uso intenso quotidiano in ufficio così come a casa tra foto, video, grafici tabellari e testo non dovrebbe impensierire, ‘avvolti’ da uno schermo nel complesso più performante rispetto ad apparati curvi di altri brand. Restano i tipici problemi di comprensione degli elementi visualizzati per il decadimento del contrasto solo a chi fosse esterno all’area e molto laterale.

Samsung UR59C

Con un prezzo aggressivo attorno ai 350€ l’UR59C è un monitor per vivere una buona se non addirittura ottima esperienza di immersività nell’uso con un computer.

In ambito pannelli curvi le offerte di altri brand non mancano ma ci sono differenze anche sostanziali, ricordando che non è così immediato incrociare macchine che offrono la risoluzione UHD, come nel caso dell’ASUS ROG SWIFT PG348Q, più orientato al gaming, pannello IPS da 34″ pollici e risoluzione 3440 x 1440 pixel, 5 ms e refresh rate 100 Hz e un costo sulle 800€. Lo stesso dicasi per schermi ancora più spinti nel formato che passa da 16:9 a 21:9, sempre più adatti ai videogiocatori dove però il costo viaggia più vicino ai 1000€.

Per ulteriori informazioni: link diretto al sito Samsung per l’UR59C.

Monitor Samsung 32” UR59C - Prova
8 Recensione
Pro
Qualità immagine...
Qualità costruttiva
DP e HDMI customizzabili
Picture By Picture e multischermo
Contro
...ma neri alti
No altoparlanti interni
No terminale USB
Riepilogo
Pannello: W-LED edge array
Risoluzione: 3840 x 2160 pixel
Diagonale: 31.5"
HDR: No
Profondità colore: 10 bit (8 + FRC)
Connessioni: 1 x HDMI 1.4/2.0, 1 x DP 1.1/1.2, jack 3,5 mm
Dimensioni e peso con supporto: 71,374 x 51,562 x 23,876 cm (LxAxP); 5,5 Kg
Prezzo: 340 euro
Sito del produttore: https://www.samsung.com/it/monitors/led-ur59c/
Immagine
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