Per far risplendere la propria collezione di vinili, c’è chi spende anche 500 euro, ma per fortuna ce la si può cavare con molto (ma molto) meno. Ecco come
L’aspetto meno affascinante dei vinili (anche se qualche appassionato adora comunque la compagnia sonora di fruscii e crepitii) è che si sporcano e rovinano molto facilmente, soprattutto se non si fa molto caso a come si maneggiano e se si presta poca attenzione alla loro pulizia. Il solo estrarre un LP dalla sua custodia comporta il contatto tra le nostre dita e la superficie del disco in vinile, senza poi contare che, giro dopo giro, la polvere presente nell’aria o le impurità che potrebbero essere sulla puntina finiscono dritte nei solchi del vinile, logorandoli ascolto dopo ascolto.
Per questo sapere come pulire i propri vinili nei modi più corretti è essenziale se si tiene davvero alla propria collezione di LE ed EP e ciò, indirettamente, significa anche evitare errori grossolani che peggiorano ulteriormente la situazione. Evitate quindi di inumidire il vinile con un mix di acqua e sapone, di usare uno spazzolino (anche con setole molto morbide) e di ricorrere a un panno di lana, che se strofinato sul vinile produce elettricità statica. In questo modo il vinile si carica di elettroni negativi attirando la polvere nell’aria. È poi vero che ascoltare un vinile con il coperchio del giradischi abbassato è praticamente d’obbligo, ma (si sa) la polvere è una brutta bestia da domare.
Come fare allora per pulire al meglio i vostri vinili? Prima di tutto fare il contrario di quanto appena detto, ovvero usare prima e dopo l’ascolto un panno antistatico al posto di uno di lana. In questo modo il vinile non si carica negativamente e trattiene efficacemente la polvere che si deposita sui solchi. È un metodo che funziona con un vinile non particolarmente sporco o relativamente nuovo, mentre se il grado di sporcizia inizia a farsi più elevato bisogna ricorrere a strumenti un po’ più efficaci.
Entrano quindi in gioco le spazzole antistatiche espressamente dedicate alla pulizia dei vinili e dotate di tantissime setole sottilissime realizzate molto spesso in fibra di carbonio. Per togliere la polvere sulla superficie vinilitica, basta passare la spazzola lentamente e facendo poca pressione, mentre chi vuole andare più sul sicuro ed evitare di graffiare accidentalmente il vinile, potrebbe ricorrere alle spazzole antistatiche in velluto. In entrambi i casi parliamo di soluzioni immediate nell’utilizzo e dal costo irrisorio (dai 10 ai 20 euro) che, se messe in pratica spesso, possono davvero allungare la vita dei vostri vinili.
Spazzola Dynavox
Spazzola Zeokone
Accanto alle spazzole troviamo i rulli in gomma, materiale duttile e resistente che riesce a togliere dalla superficie del disco sia la polvere, sia i classici segni delle ditate senza il rischio di graffiare il disco. Basta posizionare il rullo sul vinile mentre lo si fa girare sul piatto e in pochissimo tempo il disco diventa pulito. La polvere e lo sporco che finiscono sul rullo possono poi essere tolti con acqua tiepida e sapone.
Un’altra soluzione efficace può essere quella di affidarsi a un kit apposito per la pulizia dei vinili. Ne esistono di vari tipi, ma in genere un kit multitool comprende uno o più panni antistatici, una spazzola e un liquido specifico per la pulizia dei dischi che non lascia residui e ha un’azione pulente molto efficace. Il kit può essere utile quando si ha a che fare con vinili e, in certi casi, vi si possono trovare anche un piccolo pennello per pulire la puntina e persino un supporto a stand per pulire il vinile senza toccarne la superficie e lasciarlo asciugare dopo la pulizia. In questo caso il prezzo può anche toccare i 40 euro, ma vi assicuriamo che ne vale la pena.
Kit Meliconi
Kit Retro Musique
Lo step finale in caso di dischi particolarmente sporchi e rovinati è ricorrere alle macchine lavadischi, per le quali bisogna però spendere di più rispetto alle altre soluzioni appena descritte. Si va da poco meno di 100 euro a modelli ben più impegnativi da 500 euro come nel caso della Pro-Ject VCS MK2, che utilizza una spazzola a lunga durata con manico in plastica per penetrare in profondità nel solco del disco per evitare che la polvere causi problemi, o la Okki Nokki One. Queste macchine sono dedicate ai veri patiti dei vinili, a chi li vende per professione (pensiamo solo a tutto il settore dell’usato) o ai DJ, ma anche i modelli molto meno costosi possono rivelarsi efficaci.
Macchina Pro-Ject VCS MK2
Macchina Knosti
Tutto dipende comunque dal grado di sporcizia e di conservazione dei vostri vinili. Se siete soliti pulirli spesso e toglierli e riporli indossando dei guanti in cotone (gli stessi utilizzati ad esempio per maneggiare fotografie e negativi), anche una passata con un panno antistatico basta e avanza. Se invece siete soliti acquistare vinili usati e trovarne alcuni molto “vissuti”, o se avete appena scoperto in cantina una scatola piena zeppa di 33 giri di vostro padre in condizioni pessime, allora vale la pena investire in una macchina lavadischi. L’importante, in ogni caso, è prendersi cura dei vostri amati 33, 45 o 78 giri nel migliore dei modi.
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