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Sony KD55AF8 OLED – Prova su strada

Inizialmente costosa e non così performante la tecnologia OLED si è imposta tra gli appassionati di cinema in cerca di soluzioni no compromise

Il Sony KD55AF8 è un televisore a tecnologia OLED disponibile in tagli da 55” e 65” e risoluzione 3840 x 2160/10 bit, compatibile con segnali fino a 4096 x 2160 (50/60 Hz). Nella panoramica degli apparati disponibili a distanza di mesi dalla sua immissione a mercato resta tra i più interessanti, in primis  per l’attuale prezzo e prestazioni.

L’AF8 ha un design addirittura migliore rispetto al flagship Sony A1, ancor meno invasivo, cornice più sottile lasciando il giusto spazio a pannello e immagini. La struttura poggia su di una base centrale in metallo spazzolato, estremamente robusta necessita di 4 viti per l’ancoraggio, operazione che almeno per il 55” pollici può essere completata anche da una sola persona, purché non alle prime armi.

Possibile come sempre la diversa collocazione tramite montaggio a parete con supporti VESA (passo fori 30,0 x 20,0 cm). Viti per assemblaggio, manuale cartaceo e telecomando è quanto fornito a corredo. Le dimensioni del 55” pollici sono 122,6 x 71,2 x 5,5 cm (LxAxP) al netto della base che aumenta di 20 cm lo spessore, 22,2 Kg di peso incluso il piedistallo.


Una volta terminato il rapido assemblaggio delle parti la consueta procedura di setup iniziale consente l’inserimento di impostazioni base come Paese di residenza, ricerca e configurazione rete wireless, memorizzazione di quanto disponibile dai canali del digitale terrestre. Presente slot Common Interface per scheda di gestione programmi ad accesso condizionato.

Pulitissimo e privo di pulsanti frontali, all’altezza della base un led bianco a intensità variabile segnala il funzionamento e nella medesima sede è collocato il sensore per la luce ambiente. Sul lato posteriore destro si accede a una piccola pulsantiera per on/off, regolazione volume, selezione canale e fonte di ingresso.

Al solito sul lato sinistro i vari terminali audio/video, una prima sezione laterale facilmente raggiungibile che offre: slot scheda accesso condizionato, ingresso audio/video composito, jack 3,5 mm cuffie, terminale IR Blaster per gestione più apparati connessi con un solo telecomando, doppio terminale USB 2.0 (5V/500 mA max), HDMI 2.0b (HDCP 2.3).

Nella sezione sottostante l’accesso alle porte è verticale e quindi meno pratico, a meno che il tv non sia ancorato a muro: terminale antenna 75 Ohm (Digitale: DVB-T/DVB-C/DVB-T2), doppio ingresso satellite (DVB-S/DVB-S2), presa rete LAN, uscita digitale ottica, 3 x HDMI 2.0b di cui 1 con funzione ARC, terzo terminale USB 3.1 (5V/900 mA max).

Attenzione che solo le porte HDMI 2 e 3 sono full rate a 18 Gbps ed è a una di queste che va collegato il dispositivo su cui non si desiderino compromessi come Blu-ray Player, ricevitore satellite o un classico set top box Android per aumentare la compatibilità con file audio/video non gestibili direttamente. Connettività Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac e Bluetooth 4.1 (utile per collegare per esempio un sistema di navigazione di rete tastiera con mouse pad integrato o più semplicemente un headset senza fili.

Il telecomando, purtroppo non retroilluminato, ha forma non particolarmente ingombrante e offre quanto necessario per avere a portata tutte le funzioni dell’apparato. Tastierino numerico nella sezione superiore, dal punto di vista pratico le frecce centrali di navigazione restituiscono un minimo feedback tattile per cui è facile confondersi e finire per premere i pulsanti all’esterno di tale area. In un locale buio ci si ritrova inevitabilmente a osservare la superficie del remote control tramite la luce dello schermo o dello smartphone.

Nella parte superiore il tasto con microfono per la ricerca vocale, pratico ed efficace, ricordiamo che è sfruttabile l’assistente Google per accedere a numerose funzioni e l’avvio delle app, un aiuto anche per i diversamente abili. In alto a sinistra il pulsante per la selezione dell’ingresso, pratica la diversificazione tra “Action Menu” e il tasto “Home”. Nel primo caso si accede rapidamente al setup del tv fronte video e audio, nel secondo si giunge al menù principale con accesso a tutti i programmi disponibili, DGTV e streaming, app e in fondo ai terminali audio/video e alla configurazione. L’ultima porzione in basso è dedicata alla gestione di altri apparati compatibili BRAVIA Sync.

Dal punto di vista della compatibilità siamo di fronte a un pannello 4K / 10 bit capace di wide color gamut HDR-10 a metadati statici e Dolby Vision a metadati dinamici oltre all’HLG. Il processore quad-core MediaTek MT5891 gestisce l’interfaccia Android TV e per un prodotto di tale livello non è in grado di offrire particolari performance quanto a rapidità nell’uso quotidiano. Per il fronte audio Sony ha implementato la tecnologia Acoustic Surface (attuatore + subwoofer) basata su 5 diffusori da 10 Watt cadauno, perfettamente integrati e nascosti posteriormente nello chassis di cui non è possibile accorgersi a meno di non cercare vibrazioni in prossimità con volumi elevati.

Android 7.0, disponibili tutte le app più comuni come Netflix (compatibile Dolby Vision), Amazon Prime (compatibile HDR-10), YouTube, Infinity, Wuaki.tv, Chili, Rai.tv, browser internet cui se ne possono aggiungere altre sfruttando i circa 5 Gigabyte di memoria degli 8 GB totali.

Se al posto del MediaTek ci fosse stato qualcosa di meglio le prestazioni nell’uso quotidiano ne avrebbero risentito meno e non è certo difficile accorgersi di ritardi nell’esecuzione delle varie app, solito tallone d’Achille finendo per inficiare la resa complessiva per cui è consigliabile disattivare le più pesanti e saltuariamente eseguire un flush della memoria con svuotamento degli elementi temporanei tenendo premuto il tasto off fino al completo spegnimento dell’apparato. Il media player integrato ha rivelato delle eccellenti doti di compatibilità sino al Dolby Vision, davvero niente male.

Agli amanti dello zapping furioso ricordiamo che trattasi di esperienza impossibile per l’eccessivo lasso di tempo che intercorre tra la selezione della memoria e la comparsa dell’immagine, tanto vale passare direttamente alla griglia con la guida programmi.

Inoltre l’app Video & TV SideView consente il controllo del tv tramite smartphone o tablet. Gradevole la capacità di una resa più che dignitosa per immagini SD SDR elaborando senza artefatti informazioni pesantemente carenti, un risultato di livello quanto meno per i network e i mux più importanti e (apparentemente) meno compressi.

Preset “Standard”, scala grigi senza taratura

Nel corso dell’uso tramite svariati segnali video, non solo test, abbiamo notato una minima accentuazione di banding verticale, più facile da rilevare in un locale completamente buio, con colonne verticali di grigi più o meno scuri che impediscono la perfetta uniformità della schermata.

Salta all’occhio in presenza di un segnale in bianco e nero, come nel caso del recente Europa ’51 di Rossellini che abbiamo da poco recensito. Fortunatamente non è più possibile notare elementi più chiari al centro immagine rispetto ai bordi.

Preset “Standard”, scala grigi dopo la taratura

Come per il Sony A1 è presente il processore 4K HDR X1 Extreme che gestisce le singole aree dell’immagine tramite sistema object-based ottimizzandole, oltre alla tecnologia proprietaria Motionflow XR (raddoppiando le circa 400 linee visualizzate che con la funzione attiva passano a circa 800) e intervenendo sul motion-blur migliorando la nitidezza in presenza di elementi veloci.

A meno di non essere puristi la taratura del pannello potrebbe anche non essere necessaria, sempre che si desideri avvicinarsi il più possibile a una resa colorimetrica fedele con relativi scostamenti per materiale cinematografico. La scelta ricade inevitabilmente sul preset “Cinema Pro”, dove la rilevazione mostra un minimo carico di blu su cui magari intervenire manualmente.

Preset “Cinema Pro”, diagramma CIE, REC.709 dopo taratura

La visione dei classici contenuti televisivi potrebbe passare per la modalità “Standard” dove invece il peso del blu è maggiore. Questo il resto dei preset: “Brillante”, “Personale”, “Cinema Pro”, “Cinema Casa”, “Sport”, “Foto-Brillante”, “Foto-Standard”, “Foto-Personale”, “Gioco”, “Grafica”. Meno veloce rispetto alla concorrenza LCD LED, l’OLED Sony AF8 ha un input lag pari a circa 31 ms in UHD e 47,3 ms in FHD, siamo su valori piuttosto elevati condizionati dall’elettronica interna e le relative elaborazioni.

Picchi attorno a 390 cd/m2, la modalità “Standard” senza ingerenze esterne raggiunge i 260 nits e dopo la taratura attorno ai 200 nits. Copertura spazio colore pari a 70% BT.2020, 97 DCI-P3 e 116% BT.709. La visione di dischi UHD reference come Avengers: Infinity War con elementi riscalati da master 2K piuttosto che Logan – The Wolverine da master 4K.

Un’autentica gioia per gli occhi tramite preset “Cinema Pro” e ulteriore rifinitura manuale, aprendo a immagini superlative che grazie al nero infinito assumono ulteriore corposità in funzione dei pixel auto illuminanti. Anche nel corso di un intenso uso con Xbox One X provando l’ultimo nato di casa Ubisoft Far Cry New Dawn (che a breve recensiremo) con immagini native 4K HDR non ci siamo imbattuti in problemi di sorta selezionando il preset Gioco. Sempre sul lato pratico ci aspettavamo qualche informazione in più premendo il tasto “I+” del telecomando, ma ci si deve accontentare di pochi dati base relativi al segnale video/audio.

VERDETTO

In definitiva rispetto al pannello di punta A1 il Sony AF8 ha dimostrato grandi potenzialità e peculiarità nella gestione dell’immagine andando a sciogliere non pochi nodi rispetto alle produzioni passate. Un apparato che ci sentiamo di consigliare agli appassionati di cinema in cerca di un risultato tecnico ben superiore alla media, al netto di alcuni limiti tra cui il succitato leggero banding che abbiamo notato in un locale totalmente buio e con materiale specifico come un film in b/n o segnali test.

Aspettandoci ulteriori miglioramenti sotto il profilo dell’immagine rimane il desiderio che il processore MediaTek venga sostituito con uno più performante così come il telecomando, che francamente ci ha lasciati un po’ spaesati nel primo impiego, così come l’input lag elevato e 2 soli terminali HDMI full rate. Il Sony KD55AF8 è un televisore che non mancherà di stupire per qualità e tecnologia e che consigliamo anche alla luce dell’interessante prezzo di mercato che attualmente si aggira sui 1.700€.

Sony KD55AF8 OLED
8,5 Recensione
Pro
Schermo OLED 10 bit di qualità
Audio Acoustic Surface
HDR-10, HLG, Dolby Vision
Parco connessioni
Contro
Telecomando non retroilluminato
Minimo banding avvertibile
Zapping canali lento
Posizionamento di parte terminali
Solo 2 HDMI full rate
Input lag elevato
Riepilogo
Pannello: OLED
Risoluzione: 3840 x 2160 pixel
Diagonale: 55"
HDR: HDR-10, HLG, Dolby Vision
Profondità colore: 10 bit
Connessioni: 2 x HDMI 2.0b+ 2 x HDMI 2.0b (4:2:2/4:4:4/ARCx1), 1 USB 3.1, 2 USB 2.0, Ethernet, 1x CI+, ottico, mini-jack stereo (subwoofer), antenna VHF/UHF, Satellite (femmina tipo F 75 Ω ×2)
Prezzo listino: 2.499 euro
Sito del produttore: https://www.sony.it/electronics/televisori/af8-series/specifications
Immagine
Funzioni
Costruzione
Audio
Il giudizio di AF

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