Nella prima parte di questo articolo abbiamo esaminato in generale la nota pratica del Tube Rolling, ovvero la sostituzione delle valvole presenti nei dispositivi che ne fanno uso con esemplari di maggiore qualità allo scopo di migliorare ulteriormente le prestazioni sonore. Dopo qualche consiglio in merito a come comportarsi dal punto di vista della sicurezza delle operazioni da compiere – visto che i tratta di metter mano su circuiti dove la corrente è particolarmente elevata e, pertanto, molto pericolosa – vediamo come operare la scelta nel modo più idoneo.
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Tube Rolling: la scelta dei dispositivi
Scegliere cosa inserire al posto dei dispositivi di serie comporta anche qui una serie di considerazioni affatto banali, se non altro per il fatto che i tubi di pregio non sono propriamente regalati, anzi, talvolta i costi possono essere molto alti, fino a raggiungere (ed anche superare volendo) oltre il 50% del valore dell’amplificatore.
Va da se che la scelta di cosa utilizzare deve essere ben ponderata, soprattutto non è possibile ritenere che l’inserimento di un quartetto di valvole accuratamente selezionate di costo stratosferico trasformi per magia un mediocre amplificatore in una meraviglia sonora.
Per cui, fatte le debite e necessarie considerazioni in merito, passiamo velocemente a vedere cosa è possibile reperire sul mercato al fine di effettuare un Tube Rolling degno di nota.
Tubi NOS (New Old Stock) – Ovvero valvole d’epoca nuove e mai usate: sono tra i maggiormente ambiti poiché si tratta di valvole costruite negli anni d’oro di questo dispositivo, periodo nel quale la costruzione meccanica ed elettrica era ai massimi livelli, cosa che comporta eccezionali caratteristiche di robustezza ed affidabilità unite a doti sonore di elevato livello; PHILIPS, SIEMENS, MULLARD, TELEFUNKEN, AMPEREX, GE ed altri rinomati marchi, rappresentano i brand maggiormente presenti e richiesti, ciascuno connotato da caratteristiche sonore ora simili ora completamente diverse, tutte in ogni caso di qualità parecchio elevata.
Tra questi è possibile reperire versioni espressamente prodotte per l’esercito – note come JAN – provenienti quindi da surplus elettronico militare le cui caratteristiche di robustezza ed affidabilità sono molto elevate.
Tubi NIB (New In Box) – In questo caso abbiamo a che fare con valvole identiche alle precedenti tranne il fatto che non sono contenute nella scatolina originale ma in una scatola anonima solitamente di colore bianco. Ciò si deve al fatto che questi tubi, in origine alloggiati in contenitori simili a quelli delle uova piuttosto che essere singolarmente confezionati, provengono dai grandi quantitativi acquistati all’epoca dai vari costruttori.
Tubi di nuova produzione – Si tratta di valvole prodotte attualmente o molto di recente (pochi anni fa) oppure ancora, serie particolarmente pregiate – come la TREASURE dell’azienda cinese SHUGUANG oppure i dispositivi realizzati completamente a mano nella Repubblica Ceca da KR AUDIO.
Circa quest’ultima azienda, va sottolineato come ricerca ed impegno abbiano portato allo sviluppo della valvola denominata T-1610, un triodo di potenza dalle superlative prestazioni il cui ingombro è a dire poco notevole, un dispositivo dal quale è possibile estrarre 25/50 watt a seconda dell’implementazione del circuito nel quale sarà inserito.
Non solo, si tratta in effetti di uno dei rari dispositivi specificamente progettati per uso audio in tempi recenti, valvola che è alla base degli amplificatori monofonici DX KRONZILLA – simpatica crasi ottenuta dal cognome del fondatore della ditta, Kron, in unione al mitologico mostro marino Godzilla – esemplari che fanno uso di due esemplari in parallelo dei citati dispositivi al fine di ottenere una potenza di 100 w/canale in pura classe A.
Tube Rolling: eventuali controindicazioni
Chiaramente non tutte le ciambelle riescono col buco – cosa che nel nostro caso allude al fatto che la sostituzione dei dispositivi di uscita con esemplari che si ritiene debbano (possano?) apportare miglioramenti sonori non è detto sortisca i suoi effetti – motivo per il quale la sostituzione deve sempre essere ben ragionata, se non altro in funzione della spesa che è necessario affrontare per l’acquisto dei nuovi esemplari.
Chiaramente la forbice è piuttosto ampia, si spazia da modelli di costo assolutamente ragionevole a versioni particolarmente rare e pregiate che possono essere proposte a prezzi molto alti; occorre poi fare attenzione a cosa si acquista affidandosi esclusivamente a venditori conosciuti e di sicuro riferimento, evitando tutte le situazioni in cui non sia possibile verificare minimamente provenienza ed effettiva qualità del prodotto.
A puro titolo d’esempio, con circa 45 euro sostituii a suo tempo una 12AX7 e due 12AU7 facenti parte dello stadio pre di un integrato prodotto dall’azienda TRIODE – ditta giapponese che produce ottimi amplificatori, prima o poi ne parleremo – con degli esemplari a marchio Electro Harmonics versione Gold con ottimi risultati e senza davvero svenarmi.
In conclusione, la sostituzione delle valvole di segnale e di quelle di potenza – volendo è possibile fare un mix tra quelle di preamplificazione e le sfasatrici – rende possibile incrementare le prestazioni di un amplificatore o di una sorgente (tipicamente un lettore digitale oppure un DAC dotati di stadio d’uscita a tubi), operazione che potenzialmente – purché si agisca cum grano salis – potrebbe portare ad un migliore risultato sonoro senza spendere una fortuna o sostituendo l’intero dispositivo.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
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