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Un grande sistema per piccoli ambienti

Il sistema PRIME SATELLITE 2.1 di SVS qui nella versione laccata in bianco

Da più parti riceviamo la richiesta di suggerimenti relativi a diffusori che possano costituire una conveniente alternativa a quelli le cui dimensioni, in relazione alle specifiche di progetto, non siano facilmente gestibili in ambienti di non elevata cubatura. In casi come questi, solitamente, il primo compromesso da accettare è legato alla risposta in frequenza, necessariamente ridotta in funzione delle minori dimensioni del diffusore ovvero dei suo altoparlanti, ma esiste una valida alternativa. 

Nella ricerca della migliore soluzione sonora da inserire in ambiente va tenuta necessariamente in considerazione la dimensione dei diffusori, usualmente maggiore elemento di disturbo nell’economia generale di un sistema ad alta fedeltà.

A prescindere dal WAF – acronimo di Wife Acceptance Factor, ovvero della disponibilità della consorte nell’accettare l’inserimento di grossi diffusori nel cosiddetto salotto buono – la dimensione dell’ambiente ha un’importanza concreta nella scelta del sistema, potendo quest’ultimo essere più o meno disposto a lavorare in sinergia con una coppia di elettroacustiche la cui mole non sia esattamente tascabile.

Essendo l’ambiente un vero e proprio componente “aggiunto” di un sistema ad alta fedeltà, appare assai opportuno che la coppia di diffusori scelta per la sua sonorizzazione possa liberamente esprimere il proprio potenziale, il che si traduce nel fatto che l’acquisto dovrebbe essere fatto privilegiando il criterio della proporzione.


Come anticipato nell’introduzione, una risposta in frequenza che possa definirsi completa dovrebbe avere un’ampiezza tale da consentire al sistema di riprodurre agevolmente la pratica totalità degli istrumenti musicali esistenti – voce inclusa ovviamente – e mentre questo non è un problema per le elettroniche, può invece esserlo per i diffusori, la cui dimensione ha ovviamente notevole influenza sul suono.

Questo è il motivo per il quale molti appassionati restano delusi all’ascolto: dinamica insufficiente – maggiormente in bassa frequenza – riduzione in scala degli strumenti, scena ridotta, impatto insufficiente, suono spento e poco coinvolgente.

Ma esiste una soluzione che consente di ottenere la quadratura del cerchio: invece di una coppia scegliere un trio, ovvero dotarsi di un sistema sub + satelliti!

Quando si parla di scelta dei diffusori, nella maggioranza dei casi il pensiero corre alle consuete “casse”, vale a dire alla classica coppia da disporre più o meno correttamente nel proprio ambiente, difficilmente viene in mente l’opzione sub/satelliti.

subwoofer
Un eccellente modello di subwoofer prodotto dalla POLK AUDIO

 

Eppure, proprio questa soluzione potrebbe garantire ascolti completi dal punto di vista della risposta in frequenza, vista la pratica suddivisione della gamma di frequenza tra i componenti del sistema, ove ciascuno è chiamato a fare ciò che meglio gli riesce.

Non è la prima volta che parliamo di subwoofer, un componente spesso trascurato ma che in ambienti piccoli può letteralmente fare miracoli, facendo si che la risposta in frequenza generale – grazie alla possibilità di tarare finemente i parametri che più hanno impatto nelle prestazioni, vale a dire fase, frequenza di taglio e livello di emissione – sia il più possibile completa.

Il sistema PRIME SATELLITE 2.1 di SVS qui nella versione laccata in bianco

 

In ausilio ad una coppia di diffusori le cui dimensioni facilitino l’inserimento in ambiente si otterrà un risultato sonoro soddisfacente – anche molto volendo – il tutto senza devastanti rivoluzioni dell’arredo.

Eccellente esempio di questa tipologia di diffusori è costituito dal sistema PRIME SATELLITE 2.1 proposto dall’americana SVS, non a caso nota specialista di subwoofer, che ad una coppia di satelliti davvero piccoli unisce il subwoofer modello PB-1000Pro, un modello del quale potete leggere qui il nostro articolo.

Disponibile nella versione nero cenere, laccato nero oppure bianco, il suddetto sistema consente di avere prestazioni più che complete senza rinunciare all’estensione in basso, e se si pensa che i satelliti vantano dimensioni di circa 13 x 15 x 22 cm, ci si rende conto di quanto il loro inserimento in ambiente sia assolutamente non problematico.

I PRIME SATELLITE nella versione frassino nero (Black Ash)

Il sistema così costituito è capace di una risposta in frequenza compresa tra i 20Hz ed i 25KHz – un’estensione che spesso nemmeno grandi diffusori vantano – e conoscendo le prestazioni in basso dei subwoofer SVS si può essere certi che non ci saranno delusioni dal punto di vista della riproduzione, anzi.

E parlando di quest’ultima, come già anticipato, è proprio la possibilità di gestire il subwoofer mediante l’utilissima App SVS a rappresentare la carta assolutamente vincente di questo sistema, visto che è realmente possibile in modo praticamente sartoriale adattare il sistema all’ambiente d’ascolto.

In conclusione, se è vero che la scelta dei diffusori si rivela essenziale al fine dell’ottenimento di prestazioni audio soddisfacenti, è altrettanto vero che non necessariamente si deve rinunciare ad una corretta estensione, basta solamente operare con attenzione per godere di risultati, talvolta, davvero sorprendenti.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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