Quale futuro per il mondo dello spettacolo? a circa un anno dal primo lockdown facciamo il punto sul mondo delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo assieme a Mario Struglia, veterano del settore.
L’iniziativa, formata da una petizione online e dal flashmob digitale, vuole contribuire a inquadrare la situazione del mondo degli eventi e dello spettacolo nella giusta luce, una situazione drammatica assolutamente sottovalutata. L’industria degli eventi e dello spettacolo è stata e continua ad essere la più danneggiata dalla pandemia, e manca completamente la percezione di questo stato di cose. Le istituzioni e l’opinione pubblica sembra pensi si tratti solamente di “nostalgia del pubblico e delle emozioni”, mentre dopo un anno intero senza lavoro si deve parlare di concreto rischio povertà, affitti, asili e mutui che non si possono più pagare.
Immagine di Danny Howe
Il Flash Mob digitale per denunciare la situazione di stallo delle lavoratrici e dei lavoratori del mondo dello spettacolo spiegaci in cosa consiste.
Per contribuire a dare la giusta percezione delle cose, domenica 28 Febbraio inonderemo le sezioni commento degli account social più seguiti. A commento dei post più seguiti di artisti, giornalisti e politici, scriveremo la frase ufficiale dell’iniziativa: nome_cognome – Lavoratore/trice dello Spettacolo #1ANNOSENZALAVORO #1ANNOSENZAEVENTI Feb 2020 Feb 2021 – Non abbandonateci!
La speranza di questa iniziativa simbolica è colpire gli utenti social con il nostro numero, e con la fredda dimensione di questo fermo. Tentare di instillare il seme del dubbio: “ma veramente tutta questa gente non lavora da un anno?”
Immagine di Oscar Ivan Esquivel Arteaga
Ad un anno di distanza gli aiuti del Governo, quanto hanno aiutato e quanto aiuteranno i lavoratori del settore?
Il problema alla base di tutto è che gli aiuti sono stati dati senza una vera specificità, senza essere stati profondamente pensati per i lavoratori e le aziende dello spettacolo. Ci sono stati degli adattamenti rispetto gli aiuti dati a tutti, quando nessuno come lo spettacolo è stato quasi completamente fermo per 12 mesi, mesi che arriveranno a un minimo di 16/18 mesi senza lavoro nella migliore delle ipotesi. Servono risorse e strategie fatte ad hoc, che tengano in conto la lunghezza del fermo, e la lentezza con cui il lavoro tornerà a regime dopo la ripartenza.
Immagine di Desi Mendoza
Secondo Mario Struglia ci sarebbe attualmente la possibilità di proporre spettacoli in teatri, cinema e soprattutto in vista della bella stagione all’aperto?
Questo non sta a me dirlo. Associazioni e professionisti preparati stanno proponendo e creando protocolli, forti anche del fatto che mi risulta che tutti i dati della scorsa estate dicono come i concerti siano stati eseguiti in maniera estremamente sicura. Si spera che poi i vaccini sulle fasce più deboli permettano di allentare le maglie delle restrizioni. Io penso e spero sarà possibile riaprire agli eventi locali, quelli che portano a spostamenti cittadini o regionali al massimo, non fra regione. Ma serve una pianificazione seria per questo, e soprattutto la cognizione dell’estrema drammaticità in cui si trova tutta l’industria.
Immagine di Marco Biondi
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