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Acquisti a distanza: affari in vista?

Da moltissimi anni è possibile acquistare online qualsiasi oggetto, anche un’automobile – sebbene siano davvero in pochissimi a concludere un acquisto del genere in rete – una circostanza che pur comoda nasconde pesanti insidie quando non truffe vere e proprie.

Ma l’argomento principale del presente articolo non ha nulla a che vedere con le possibili truffe online, qui si parla di soddisfazione – oppure di insoddisfazione a seconda dei casi – una percezione che deriva dall’aver azzeccato o meno la compravendita desiderata.

Sembra facile ma non lo è, almeno non sempre, se non altro per la mancanza di contatto diretto sia con il commerciante sia, direi soprattutto, con l’oggetto dei desideri, di cui conosciamo le caratteristiche attraverso immagini e dati tecnici dichiarati.

Mediante le prime si ha la percezione di come il componente sia realizzato, o almeno così dovrebbe essere, mentre attraverso la lettura delle caratteristiche tecniche dovrebbe crearsi nell’appassionato l’idea di cosa si va ad acquistare tecnicamente parlando e quali siano, potenzialmente, le prestazioni ottenibili.


HiFi Rose RD160

Questo stato di fatto ha creato una sorta di approccio virtuale che spesso, fin troppo spesso, determina una notevole insoddisfazione allorquando, e accade più spesso di quanto si pensi, una volta giunto in casa il nuovo acquisto ci si rende conto che non è esattamente ciò che pensavamo fosse; nel caso poi le prestazioni non siano quelle che ci aspettavamo la frittata non solo è fatta ma è pure riuscita bruciata.

Eppure basterebbe poco per evitare simili cocenti delusioni, sarebbe sufficiente considerare che le fantastiche immagini poste a corredo del prodotto, molto ovviamente, sono state realizzate in modo professionale, vale a dire in condizioni di luce ideali e volendo, lo sanno anche i gatti, successivamente trattate e rese pressoché perfette.

Chiaramente la sostanza è quella – ci mancherebbe che fosse mostrato qualcosa di diverso dalla reale fattura – in ogni caso toccare con mano ed osservare direttamente non ha eguali; quante volte, soprattutto nel comparto automobilistico, il diretto contatto con una vettura non vi ha trasmesso le medesime sensazioni percepite dalle immagini?

Ragione per cui ciò che vedete è in un certo qual senso enfatizzato – una specie di realtà aumentata – assolutamente funzionale all’intenzione dell’ufficio marketing: quella di creare il desiderio di possesso nell’appassionato. Idem dicasi per le prestazioni dichiarate: chi mai esprimerebbe valori al di sotto dell’eccellenza o mostrerebbe grafici dai quali si rileva qualche défaillance?

Un esempio su tutti si rintraccia nella risposta in frequenza dichiarata da MAGNAT in relazione ai soprastanti diffusori TRANSPULS 1500, laddove il costruttore afferma che la risposta in frequenza è compresa tra 16Hz e 35KHz ovviamente senza specificare minimamente entro quanti dB.

In altre parole, ove questa fosse perfettamente flat, ci troveremmo al cospetto del diffusore perfetto, in grado di riprodurre in assenza di subwoofer l’intera gamma sonora che normalmente è associata alla riproduzione audio ad Alta Fedeltà.

Andando a verificare la F3 – ovvero la frequenza che il diffusore è in grado di riprodurre a -3dB rispetto alla media del riferimento posto a 0Db – si scopre un valore assai più verosimile: 45Hz.

Espedienti come questo sono in concreto abbastanza ridicoli – maggiormente quando messi in atto da un costruttore storico – possono però risultare altamente ingannevoli per chi non abbia buona conoscenza di come funziona in certi ambiti (penso al neofita) ma evidentemente ancora producono qualche effetto, diversamente sarebbero caduti nell’oblio più totale.

Tra l’altro, sapete bene che se esiste un componente il cui acquisto a distanza deve imperativamente essere evitato – tranne che non dobbiate sonorizzare il desktop per udire i caratteristici suoni di Windows – questo è proprio il diffusore, che anche per la nostra insistenza sull’argomento oramai sapete bene essere fondamentale nell’economia generale del sistema audio.

A questo si aggiunge la recente pratica del prodotto “ex demo“, affermazione spesso poco chiara in relazione alle condizioni del prodotto ed al suo reale stato d’uso, aspetti non sempre verificabili con facilità.

Buona parte dell’insoddisfazione, infatti, nasce proprio da questo stato di fatto, circostanza che deriva dalla sempre maggiore sedentarietà di molti – ahimè complice il Covid – che ha ulteriormente acuito una forma di compravendita che a nostro parere andrebbe evitata per quanto possibile.

Anche perché, diciamocelo francamente, cosa c’è di più gradevole per un appassionato dell’aggirarsi all’interno di un bel negozio di Alta Fedeltà respirando l’aroma delle elettroniche ivi presenti? Non scherzo, avete mai fatto caso che emanano un odore caratteristico? Ne sono più che certo.

Da sempre insistiamo sul contatto diretto, sulla verifica concreta di ciò che andate ad acquistare, una pratica che non solo mette al riparo da potenziali delusioni ma consente di fare esperienza vera e non supposta, altro aspetto assolutamente deleterio per chi intenda accrescere effettivamente la propria conoscenza della materia.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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