Samsung aveva parlato di una commercializzazione dei suoi display MicroLED consumer entro fine anno, ma la loro uscita potrebbe slittare al 2021
Non che i nostri portafogli fossero pronti in massa a essere svuotati per accogliere i primi schermi MicroLED consumer di Samnsung, ma la speranza era di poterli trovare sul mercato entro fine anno dopo la loro presentazione al CES 2020 di Las Vegas. Stiamo parlando naturalmente dei display modulari di Samsung nati all’indomani dell’enorme e costosissimo The Wall da 146’’ (circa 300.000 euro) che Samsung aveva annunciato a gennaio nei tagli da 75’’, 88’’, 93’’ e 110’’.
Display sempre di grandi (se non grandissime) dimensioni e dal costo certamente proibitivo per i più ma che, rispetto al The Wall destinato a impianti home cinema di super lusso e a installazioni commerciali, avrebbero dovuto portare la magia del MicroLED nelle case di comunque pochi fortunati a prezzi più umani. Samsung aveva parlato di una commercializzazione di questi display modulari entro fine anno, ma da quanto si legge sulla testata coreana The Elec la loro uscita potrebbe slittare al 2021. Questo perché Samsung Display sarebbe in ritardo con la creazione di alcuni componenti necessari al trasferimento dei microscopici LED da un substrato temporaneo ad un circuito flessibile, cosa che impedirebbe al momento di raggiungere una resa produttiva soddisfacente.
A sua volta questa situazione starebbe gravando sui costi di produzione, cosa che Samsung vorrebbe assolutamente evitare visto appunto il proposito di rendere i suoi nuovi display MicroLED più “abbordabili”, anche se finora il colosso coreano non ha mai parlato di prezzi precisi. Da qui la possibile decisione di spostare di spostare la commercializzazione al 2021, con la probabile presentazione di questi (e forse altri) modelli al prossimo CES di Las Vegas.
Ma cos’è la tecnologia MicroLED e perché è così importante? I pannelli MicroLED sono più simili ai pannelli OLED piuttosto che ad un normale schermo LCD. I pixel sono composti da tre LED RGB: uno rosso, uno verde ed uno blu. Ciascuno di questi LED è in grado di emettere luce, eliminando l’esigenza della retroilluminazione, esattamente come accade sui pannelli OLED. I vantaggi, di conseguenza, sono luminosità massime incredibilmente elevate e neri assoluti. La differenza con gli OLED, però, è l’assenza di composti organici che, come abbiamo visto, possono deteriorarsi nel tempo causando problemi come il burn-in.
Sommando queste caratteristiche alla comodità della composizione modulare mettendo assieme piccoli pannelli MicroLED fino a formare un display delle più svariate dimensioni, si può capire perché l’interesse verso questa tecnologia sia così forte e perché Samsung, ormai conscia degli attuali limiti dei suoi TV LCD-QLED e sempre più orientata alla produzione di TV QD-OLED, abbia deciso di investire pesantemente anche in soluzioni MicroLED. E lo stesso, a dimostrazione della validità di questa tecnologia, stanno facendo Apple, Konka e TCL.
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