Chord Hugo 2: un DAC sublime e dal design unico

Il Chord Hugo 2 è un DAC dalle prestazioni straordinarie e dal design unico. E a questo prezzo ha davvero pochissimi rivali sul mercato.

Più di due anni fa ci eravamo innamorati del Chord Hugo, un DAC dal design unico (ma non senza difetti) in grado di mettere in mostra dettaglio e dinamica in modo esemplare, tanto che ancora oggi non ha perso un briciolo di attualità. A essere sinceri non sentivamo il bisogno di un successore, ma Chord non sta certo a sentire le nostre considerazioni ed ecco che torna sul mercato con Hugo 2, DAC da circa 2000 euro che è quindi più costoso (ma anche più piccolo e un po’ più “bizzarro”) del suo ottimo predecessore.

Costruzione e design

Confondere il Chord Hugo 2 con un altro DAC sul mercato è praticamente impossibile vista la personalità espressa a livello di design (basta osservare le immagini qui sotto per rendersene conto). Le dimensioni continuano a essere piuttosto compatte (solo 13 cm il lato più lungo) e il peso di 450 grammi, ottenuto grazie all’alluminio, lo rende un DAC non proprio tascabile ma nemmeno scomodo o pesante da portarsi in giro in uno zainetto.

La presenza di un telecomando fa poi capire come Chord sappia bene che Hugo 2 sarà destinato il più delle volte a essere inserito in un sistema audio fisso e non a fungere da DAC mobile per uno smartphone o un tablet (visto anche il prezzo).

A livello di design ritroviamo poi i pulsanti di controllo sferici e colorati già visti sul DAC Mojo, sebbene qui siano quattro e non tre. Il pulsante Power offre cinque colorazioni per indicare lo stato della ricarica, mentre il pulsante Filter ha quattro colori e il pulsante Input ne ha ben sei, mentre il pulsante X-PHD ha quattro diverse colorazioni. Sulla parte superiore del DAC troviamo il controllo rotante per il volume che si colora a seconda del livello selezionato, mentre la piccola finestrella che permette di osservare l’interno del DAC si illumina di 11 colori per indicare la frequenza di campionamento del segnale digitale in entrata.

Un simile sistema basato sui colori rende il Chord Hugo 2 qualcosa di unico quando è in funzione, ma a ben vedere non è il massimo dell’immediatezza, soprattutto quando si vuole capire immediatamente se il segnale in entrata sia da 44.1kHz o un DSD512 basandosi sugli 11 colori disponibili (di cui tre varianti di viola).

Funzioni e connessioni

Come connessioni troviamo un ingresso ottico per audio fino a 24bit/192kHz, mentre l’ingresso coassiale tramite socket da 3,5mm supporta fino a 32bit/384kHz e la porta miniUSB riesce a gestire informazioni fino a 32bit/768kHz e DSD512 (non dimentichiamo poi il Bluetooth con supporto aptX).

Le uscite comprendono invece due socket da 3.5mm e 6.3mm per le cuffie e due RCA per collegare il DAC a un amplificatore. Sebbene gli ingressi e le uscite siano disposti in modo migliore e più razionale rispetto al Chord Hugo, non siamo riusciti a connettere i nostri cavi di riferimento (i Chord Company Signature Tuned Array RCA) alle uscite RCA del Hugo 2 e ci siamo dovuti “accontentare” di cavi di minor lignaggio.

I quattro controlli del pulsante Filter permettono di ottenere diverse sfumature sonore. Il Filter 1 (luce bianca) è descritto come “neutrale incisivo”, mentre il Filtro 2 (luce verde) incorpora una leggera attenuazione delle alte frequenze. Il Filtro 3 (luce arancione) aggiunge “calore” al suono, mentre il Filtro 4 opera un’accentuazione del Filtro 3. Vale la pena sperimentare con i filtri per trovare quello preferito, anche perché le differenze, seppur non enormi, sono comunque ben definite.

Vale poi la pena segnalare il Field Programmable Gate Array, tornato su Hugo 2 in una forma ancor più efficace e con risultati decisamente migliori a livello di conversione digitale-analogico, filtraggio e processing DSD rispetto a quanto offerto da altri DAC con chip meno raffinati. Come autonomia siamo a circa a sette ore, risultato migliore rispetto a quello del modello precedente.

Qualità audio

Sia che gli diate in pasto un MP3 a 320 Kbps direttamente da Spotify tramite Bluetooth, sia che optiate per un file a 24bit/96kHz, il Chord Hugo 2 riesce a restituire una prestazione dettagliata, dinamica e ricca d’impatto. Ad averci colpiti è stato soprattutto il timing degli strumenti, ma anche la brillantezza e il modo in cui il soundstage viene composto e stratificato ci ha impressionati

Ascoltando River di Joni Mitchell a 24bit/192kHz, ecco che siamo accolti da un sound dettagliatissimo e preciso su ogni singola nota di piano e sulle sfumature più tenui della voce, con il risultato di sound emozionante che il Chord Hugo 2 ripropone in ogni minima sfumatura. E che dire del bilanciamento? Il suono è neutrale nel modo migliore del termine e riesce ad assemblare i brani in modo da amalgamare alla perfezione bassi e alti senza che nessun estremo del range di frequenze prevalga sull’altro.

Con Hugo 2 inserito nel nostro sistema audio di riferimento (Naim NDS Streamer, speaker ATC SCM50, pre-amp GamuT D3i e finale GamuT D200i), l’ascolto di brani come We The People… degli A Tribe Called Quest (24bit/88.2kHz), Sleep Of The Just di Elvis Costello (24bit/192kHz) e Don’t Let Me Be Misunderstood di Nina Simone (24bit/96kHz) è pura magia e non siamo riusciti in alcun modo a mettere in difficoltà questo DAC anche come amplificatore cuffie.

Verdetto

Abbiamo davvero adorato il Chord Hugo 2 e, detto in parole semplici, non riuscirete a trovare un DAC in questa fascia di prezzo capace di restituire un sound di una purezza, una brillantezza e un dettaglio simili.

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