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Il sabato con Diego. Fake Culture: l’arte di non sapere

Molto spesso i forum sono davvero divertenti, vi si legge di tutto ed il suo esatto contrario, ma quello che è davvero singolare, è l’invidiabile fermezza di taluni partecipanti nel fare affermazioni prive di senso o dettate da convinzioni errate maturate nel tempo. 

Se cercate un posto dove poter sguinzagliare la fantasia facendo affermazioni fake nella consapevolezza che qualcuno le prenderà per buone – così come l’esatto contrario ovviamente – quel luogo si chiama forum.

Un non-luogo a dire il vero, sorta di ritrovo immateriale dove chiunque, a prescindere dalla conoscenza effettiva che ha dello specifico argomento, può più o meno liberamente esprimere le proprie opinioni.

Per carità, vi è libertà di pensiero e parola – anche se talvolta questa facoltà è esercitata in modo eccessivo ed inopportuno – ma resta indubbio che frequentando un simile club si impara parecchio, finanche in senso negativo.


Giorni fa, ad esempio, leggevo di un tizio che si diceva soddisfattissimo a seguito dell’ascolto di un noto brano degli AC/DC attraverso un sistema HT esposto da MEDIAWORLD dotato di subwoofer: l’ascolto era definito una vera goduria, sebbene egli riconoscesse che non fosse definibile propriamente Hi-Fi.

Un evidente caso di realtà immaginata che sostituisce quella concreta, cosa che fa spontaneamente nascere la seguente domanda: quale sarebbe il significato di questa oscura affermazione?

Il concetto di Hi-Fi per sua natura dovrebbe – in teoria deve – essere caratterizzato dal suo essere il più simile possibile all’evento dal vivo, motivo per il quale tutto ciò che concorre all’accurata ricreazione di quest’ultimo non dovrebbe essere considerato un ostacolo ma visto – o meglio sentito – come qualcosa di positivo.

Ben venga quindi un subwoofer, laddove questo sia in grado di farci percepire frequenze che diversamente non potremmo ascoltare e che magari – e sovente è proprio così – concorrono a rendere il messaggio sonoro più coinvolgente e maggiormente realistico, in altre parole più…..Hi-Fi!

SVS SB1000 SUBWOOFER
Il modello SB1000 di SVS: uno dei subwoofer con il miglior rapporto qualità/prezzo reperibile sul mercato

 

La mole di considerazioni seguite a questa affermazione dimostra che la mentalità per fortuna sta cambiando poiché i commenti letti – sebbene non totalmente sovrapponibili- sono profondamente diversi da ciò che mediamente si poteva leggere non troppo tempo fa, ovvero che il subwoofer è sempre inutile (!!) e contribuisce esclusivamente a deteriorare il risultato, sic.

Insomma, laddove il buon senso suggerisce di fare sempre la tara alla specifica situazione, pare stia venendo meno la sagra delle ovvietà e delle amenità più classicamente audiofile, cosa che evita inopportune e forvianti generalizzazioni.

Le mitiche Rogers LS3/5a: malgrado le loro indubitabili qualità, non sarebbero di certo la scelta ideale per ascoltare il rock degli AC/DC

 

Effettivamente, un gruppo come gli AC/DC non può essere ascoltato tramite due diffusori di piccola dimensione (tipo bookshelf per intenderci) a basso volume con una riproduzione priva di impatto – soprattutto in basso!! – perché chiaramente perderebbero buona parte degli aspetti emozionali che la loro musica è in grado di sollecitare.

Diversamente, appare lecito parlare di una cultura fake, qualcosa che poggia le proprie (non)basi su concetti astrusi e scollegati dalla realtà, assolutamente priva di reali contenuti che possano giustificare certe affermazioni; si getta nel mucchio quello che passa per la testa senza minimamente riflettere.

Un altro simpatico thread che mi sono divertito a seguire per un po’ di tempo – anche se non nego che ben presto ho iniziato ad annoiarmi lasciando i contendenti alle loro perverse elucubrazioni – è stato circa la possibilità che un appassionato ventilava di inserire un equalizzatore nel suo impianto.

Apriti cielo!!!

Anche qui una cascata di post da parte di altri appassionati che andavano – letteralmente – dall’aperta derisione alla possibilità che questo potesse essere finanche risolutivo: come vedete, ancora una volta si parla di tutto e del suo esatto contrario.

Insomma, la cultura dell’audio sembra abbia un discreto ventaglio di opzioni che riescono a scalzare perfino ciò che dovrebbe essere ormai ben consolidato, assoluto e non relativo quindi, eppure ancora c’è chi promuove o boccia con fare draconiano aspetti che se ben sfruttati – soprattutto percepiti nel giusto senso – sarebbero solo d’aiuto.

E invece no, si insiste caparbiamente ed a testa bassa nel proporre scenari negativi solo perché da qualche parte l’illuminato di turno ha rivelato la “sua” verità.

Poi però basta un brano degli AC/DC per stravolgere il tutto, per di più ascoltato in un centro commerciale, pensa te.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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