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Miti a confronto: Rogers LS3/5a e ProAc Tablette

Chiunque si interessi di alta fedeltà da lungo tempo conosce perfettamente i due marchi citati nel titolo di questo articolo i quali, sia per la fama acquisita nel tempo che per prestazioni oggettive della loro produzione, rappresentano una scelta assolutamente sicura.

Rogers 

Dovendo nominare un diffusore di piccole dimensioni considerato icona del buon suono non è possibile, ne sarebbe sensato, evitare di citare il famosissimo monitor realizzato su progetto e licenza BBC, un oggetto che chiunque si definisca appassionato di Hi-Fi conosce benissimo: l’attualissima Rogers LS3/5a.

Inserita d’ufficio nella categoria shoebox – ovvero scatola da scarpe, a causa delle dimensioni – è uno dei diffusori che letteralmente hanno fatto la storia dell’alta fedeltà, soprattutto quella di derivazione UK, nazione che ha dato i natali a molti dei marchi storici ancora oggi presenti sul mercato: QUAD, KEK, WHARFEDALE, tanto per citarne alcuni.

L’origine del mito: la LS3/5a prodotta da Rogers

 

Il primo piccolo fenomeno elettroacustico è un progetto a due vie da sempre in sospensione pneumatica: un woofer da 110 mm con membrana in Bextrene (un polimero) ed un tweeter da 19 mm inseriti in un mobile tutto sommato semplice, realizzato in compensato di betulla con finitura a scelta, solitamente noce, ciliegio oppure frassino nero, versione alquanto rara a vedersi.


A proposito del mobile, occorre dire che la realizzazione prevede uno spessore del legno di appena 12 mm, una scelta tecnica poiché lo stesso deve suonare in sinergia con gli altoparlanti, anzi, per maggiore precisione deve risuonare, al pari di uno strumento acustico dotato di cassa armonica.

ProAc

Il secondo esemplare di elettroacustica – parimenti icona del buon suono fin dal lontano 1979 – è la Tablette prodotta dall’azienda britannica ProAc di Stewart Tyler, abilissimo progettista che nel tempo ha dato vita ad eccellenti diffusori ed al momento giunte alla versione 10.

Anche in questo caso abbiamo a che fare con un due vie in sospensione pneumatica – differentemente dalle versioni precedenti che prevedevano configurazione reflex – dotato di un tweeter da 25 mm con cupola in seta e woofer da 125 mm con membrana in mica.

Altro mito elettroacustico: le ProAc Tablette

 

Entrambi i diffusori – centimetro più centimetro meno – vantano dimensioni pari a circa  cm 30 x 19 x 15 – non avete quindi alcuna scusante circa problemi di inserimento in ambiente.

Sensibilità ed impedenza sono attestate su 83.5 dB/15 ohm per le Rogers e 86 dB/10 ohm per le ProAc , pilotabili quindi senza problemi legati a minimi preoccupanti quanto ad impedenza ma entrambe bisognose di un buon amplificatore (più che altro di corrente) a causa del basso valore della sensibilità.

I rispettivi produttori consigliano in entrambi i casi potenze comprese tra 5 ed 80 watt, e diciamo che non è opportuno scendere al di sotto dei 30/40 watt, necessariamente di qualità, se non altro per il blasone dei due nobili esponenti.

I limiti dei modelli citati (pochi a dire il vero) e le loro qualità (molte) concorrono a renderli potenzialmente diffusori definitivi.

Perché potenzialmente? Per il fatto che mediamente parlando l’appassionato è portato a continue sostituzioni che gli consentano, prima o poi, di raggiungere vette qualitative sempre più elevate.

Breve test di ascolto

Sorgente MARANTZ SA-7001, amplificatori LINE MAGNETIC LM-211ia (qui potete leggere la prova) equipaggiato con un quartetto di EL34 (32w/ch), PRIMALUNA PROLOGUE TWO, dotato di valvole KT88 (45w/ch) ed un certamente surdimensionato MAGNAT MA-900 (130W/ch) ibrido valvole/stato solido del quale potete leggere il test da noi effettuato qui.

L’integrato LINE MAGNETIC LM211ia: eccellente fornitore di calorosa potenza valvolare

 

Sia come sia, entrambi i diffusori hanno mostrato l’eccellenza del loro suono – soprattutto della parte media, gamma per la quale sono entrambi famosi – senza però evidenziare limiti eccessivi, ne in basso ne in alto.

Certamente il basso non è quello di un diffusore dotato di un woofer da 12″ ma quello che c’è è qualitativamente di primordine, morbido e sufficientemente esteso fin dove gli è dato di arrivare, tra l’altro la sospensione pneumatica ha dalla sua un vantaggio, quello di attenuare l’emissione in modo diverso dal bass-reflex, meno accentuato, circostanza che favorisce la ricostruzione da parte del cervello di ciò che manca.

Dal punto di vista delle alte frequenze sia le Rogers che le ProAc sono caratterizzate da una certa morbidezza generale – e non potrebbe essere diversamente, altrimenti i tecnici della BBC che ci lavoravano si sarebbero ben presto stancati del loro suono – in ogni caso assolutamente non pigre ma nemmeno sovraesposte.

In conclusione

E veniamo alla nota che qualcuno troverà probabilmente dolente: il prezzo dei citati diffusori – al netto dei rispettivi listini – è di circa 3.500 euro per le Rogers e di 1.900 per le ProAc , certamente non si tratta di diffusori economici, soprattutto le Rogers.

A tale proposito però, occorre richiamare l’attenzione su un aspetto sovente poco o per nulla considerato: acquistare un diffusore poco soddisfacente (alla lunga oppure in breve dipende dalle circostanze) porterà ben presto alla sua sostituzione, questo significa rivendere (o permutare) per riacquistare aggiungendo ulteriore denaro, qualcosa che ripetendosi nel tempo più volte potrebbe portare ad un esborso di denaro finanche superiore rispetto ad una spesa iniziale fatta come si deve.

Relativamente alle LS3/5a sono comunque disponibili sul mercato versioni prodotte da altri costruttori – quale STIRLING BROADCAST ad esempio – e non devono essere intese come dei semplici cloni ma come versioni esattamente riprodotte secondo il disciplinare BBC ma a prezzi meno esosi, comunque non più di tanto.

Pensateci bene, non si tratta di una considerazione banale.

In ogni caso è necessario sottolineare più di un aspetto: costruzione, prestazioni, qualità generale e prestigio di entrambe le proposte sono in concreto elevate, tanto che come scritto qualche riga sopra il loro acquisto potrebbe essere definitivo, lo stesso motivo che mette al riparo da un’eventuale svalutazione, praticamente nulla.

Se il vostro budget è coerente con la proposta fateci un pensiero e concedetevi un accurato ascolto, potreste aver trovato il vostro Nirvana audio.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

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