Col nuovo double smartphone V60 ThinQ la divisione mobile LG punta tutto sull’evoluzione della specie tra, business, gaming, 5G e operatività multi schermo
Il V60 ThinQ potrebbe essere l’apripista di una nuova stagione di successo per il produttore coreano, che lascia proprio l’impressione di stare affilando le armi preparandosi a rispondere alla concorrenza che c’è e che verrà a partire dal Microsoft Surface Duo che (virus permettendo) dovrebbe giungere a mercato entro fine 2020. Il V60 ThinQ non è certo il primo apparato doppio schermo che viene proposto da LG pur mantenendo la medesima filosofia dei modelli precedenti, ovvero l’opzione di due schermi connessi logicamente tra loro ma disgiunti fisicamente. Un approccio che per il momento sembra essere quello vincente (e a prova di rottura quando il doppio schermo è un pezzo unico), l’unico a non destare alcuna preoccupazione nell’uso quotidiano oltre a favorire la praticità in termini di peso e ingombro almeno quando non c’è necessità di un secondo display.
Elegante, con bordi in alluminio smussati al punto giusto e finitura opaca, linea stilosa che magari avrebbe potuto essere maggiormente aggressiva se le scelte dei colori non fossero ricadute su una disarmante tipicità di blu e bianco che tendono a sminuire il colpo d’occhio. Terminale tipico USB-C centrale che oltre alla praticità restituisce una piacevole sensazione di robustezza come per il resto della scocca. Stile e nessuna vera rivoluzione per un notch tipico che non obbliga i cultori del brand coreano a prendere dimestichezza con passi in direzioni diverse come potrebbe per esempio essere la camera frontale a scomparsa. Contenuto riguardo lo spazio, resta uno strumento offerto prevalentemente per il business o per irriducibili del gaming sognatori di virtuose applicazioni fuori dal mercato (totalmente verticale) di console portatili come il Nintendo 2DS XL.
Con un peso di 214 gr, lo spessore è di 8,9 mm mentre altezza e larghezza sono rispettivamente 169,3 mm e 77,6 mm, che in versione Dual Screen vanno ad aggiungersi 134 gr, lo spessore aumenta a 14,9 mm e altezza e larghezza passano a 175,9 x 86 mm. Importante ricordare che la scocca è dichiarata resistente ad acqua e polvere con tanto di la certificazione IP68. Tale livello di protezione significa che la protezione ai liquidi è superiore e potrebbe restare in acqua per un’ora fino a tre metri di profondità (qualcuno rischierebbe?). Siamo di fronte a un apparato top di gamma dove la cura dei particolari è oltremodo maniacale sfruttando materiali di primissima qualità, che mantiene una filante linea pulita anche nella sezione posteriore, dove una porzione di area orizzontale è interessata dal comparto ottiche e sensori.
Le sorprese in termini di performance e versatilità già avevano colpito nel segno con l’LG G8x ThinQ, tra gli smartphone Android più performanti e potenti con display 6.4” pollici da 2340 x 1080 pixel, 8.4 mm di spessore, modulo LTE 4G, camera posteriore da 12 Megapixel (4000 x 3000) e possibilità di effettuare video UHD 3840 x 2160 nativi. Nel caso del V60 ThinQ l’ulteriore passo tecnologico in avanti significa gestione dati 5G, nuovo processore Qualcomm Snapdragon 865, CPU octa core con un massimo di frequenza pari a 2,84 Ghz oltre alla più recente GPU Adreno 650 per la gestione grafica.
Possibile effettuare riprese a risoluzione fino a 8K, sempre che si fosse in possesso di un pannello di pari risoluzione, altrimenti visionare materiale video così pesante sul V60 resta un mero esercizio (quasi) fine a se stesso. L’azienda non ha peraltro abbandonato qualche pratica peculiarità legata al passato come il jack per cuffie da 3,5 mm. Novità certamente mentre il comparto video non brilla particolarmente per rivoluzioni offrendo uno schermo leggermente più grande del G8x passando da 6,4” pollici a 6,8” pollici, risoluzione 2460 x 1080 pixel, 395 ppi, un FHD+ di tipo P-OLED FullVision e refresh rate 60 Hz di cui difficilmente ci si potrà lamentare.
Aggiornamenti più declinati in termini di rivoluzione tecnologica sono ben altri, come il chipset Snapdragon 865 di Qualcomm con supporto alla connettività 5G sub-6. In tal senso vale la pena sottolineare che in merito ai gestori 5G e alla compatibilità in termini di rapidità nel flusso dati per i dispositivi mobili sono presenti due diversi tipi di onde: la cosiddetta sub-6 e la millimetrica che attualmente fanno parte delle reti 5G. Per sub-6 s’intende uno spettro di frequenze al di sotto dei 6 Ghz, con una resa più veloce dell’LTE 4G, portata che resta ampia capace di penetrare oggetti solidi come i muri dei fabbricati con un prevedibile affollamento di utenze. L’onda millimetrica invece usa lo spettro radio ad alta frequenza (tra 24 GHz e circa 39 GHz) con un potenziale teorico in termini di velocità anche di 5 Gbps, transito dati che non ha paragoni rispetto ai 100-200 Mbps del 4G LTE.
Restando in argomento l’LG V60 ThinQ lavorerà 5G ma non in millimetrica, mentre è lecito aspettarsi uno smartphone in grado di spingersi fino alle onde millimetriche, tanto potenti quanto di portata estremamente limitata. In tal senso potrà anche essere un vantaggio nelle grandi aree metropolitane, quanto a funzionare nelle zone a bassa densità di popolazione sarà tutto da vedere. Tornando alle peculiarità del V60 saranno presenti 128 GB di spazio di archiviazione integrato ed espansione tramite microSD opzionale oltre a 8 GB di RAM. C’è anche il Wi-Fi 6 a bordo (Wi-Fi 802.11 a, b, g, n, ac, ax) ed LG afferma che la batteria da 5.000 mAh del V60 consentirà una longevità nell’utilizzo pari a circa il 30 % in più rispetto al G8x, tale batteria è inoltre compatibile con lo standard di ricarica rapida Qualcomm Quick Charge 4+ a 25 watt (anche wireless 9 Watt). Una nota da tenere in debita considerazione dato che trattasi di progetto a doppio display e per un uso intenso quella riserva di energia in più potrebbe fare la differenza. Andando a sacrificare qualcosa in termini di peso e ingombro un prossimo progetto potrebbe essere quello di studiare il modo di trasformare la custodia stessa in un battery pack ancora più performante.
Modalità NFC, Bluetooth 5.1, GPS, radio FM e un comparto fotografico di prim’ordine. Sensore principale con ottica standard e risoluzione pari a 64 Megapixel, apertura f / 1.8 e dimensioni pixel 0,8 micron; altra fotocamera grandangolare da 13 Megapixel e visione ampliata a 117° gradi, apertura f / 1.9 e pixel da 1 micron, come terza una Z Camera, sensore ToF per il calcolo della profondità di campo ed effetto sfocato in secondo piano (Bokeh). Di livello anche la camera frontale benché solo da 10 Megapixel con apertura f / 1.9 e dimensioni pixel da 1,22 micron. Tra le specialità esclusive offerte in tale contesto l’impressionante funzione Steadycam che risponde in misura intelligente a scossoni e vibrazioni mantenendo maggiormente stabile l’inquadratura nei video, supporto AI Cam e non manca nemmeno l’app Google Lens.
Come per i precedenti apparati il punto di forza dominante resta quello del doppio schermo, con l’aggiuntivo cover display da 2.1” pollici e tutta la flessibilità del caso posizionandolo a seconda dell’uso specifico, anche in qualità di piccolo laptop. In precedenza solo le app proprietarie di LG potevano utilizzare contestualmente entrambi gli schermi, ma con il V60 l’impegno in tal senso è riuscito a rendere disponibili su doppio schermo anche app tipiche di Google come Google Foto, Google Maps o YouTube giusto per citarne alcune. Una piccola grande rivoluzione che consente di sfruttare tali software nella modalità di visualizzazione ampia, andando a estendere in misura efficace su entrambi i display. Quando il telefono è tenuto in posizione verticale le app si estendono letteralmente sui due display col divario centrale a separarli, restituendo una sensazione di curiosa praticità.
Cambio netto di registro passando alla modalità orizzontale che consente per esempio di utilizzare il display in basso come tastiera a tutto schermo, aprendo a un utilizzo da laptop e la presenza di una tastiera virtuale dalle dimensioni generose contribuendo a contenere gli errori di battitura anche per chi ama andare a tutta velocità. Sezione audio in gran spolvero con diffusori stereo per un ascolto di qualità specie in cuffia grazie al DAC Quad Hi-Fi 32 bit; funzione ASMR che agisce sulla sensibilità dei quattro microfoni (vedi immagine qui sotto) e tecnologia proprietaria LG 3D Sound Engine con rielaborazione della traccia per un ascolto più panoramico. Funzione Voice Bokeh che porta in ‘avanti’ la voce risaltandola dal resto degli elementi sonori in secondo piano.
Restando in tema programmi va detto che la base su cui muove l’LG V60 ThinQ 5G è quella di Android 10, o meglio una variazione sul tema denominata LG UX che si stacca nettamente dall’Android puro attraverso una diversa interfaccia utente mettendo in campo differenze significative onde sfruttare il doppio schermo come l’impiego di due app in contemporanea piuttosto che offrire il display esterno per il controllo di un game.
Esordio (forse) tra un mese a un prezzo per il mercato italiano non ancora annunciato, tenendo conto che il primo prezzo suggerito al pubblico (novembre 2019) del G8x ThinQ era di 949,00 euro (ora lo si può trovare anche sotto le 500,00 euro) immaginiamo che quanto meno al lancio l’offerta non sarà così interessante, fermo restando un posizionamento da subito più aggressivo rispetto al passato.
Per ulteriori informazioni: link alla pagina LG per il V60 ThinQ 5G.
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