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MUSICA ETERNA

È piuttosto singolare constatare che nel 2024 molta della musica che si ascolta in giro appartiene al passato e questo malgrado una produzione attuale certamente cospicua. In ogni caso, ed in tutta evidenza, determinate opere non sembrano risentire dell’affronto del tempo, anzi, al pari del buon vino invecchiando paiono migliorare.

Oppure, forse, sono le nostre orecchie che continuano ad apprezzare produzioni musicali appartenenti al passato, opere che se ne fregano allegramente del tempo trascorso continuando a manifestare le loro indubbie qualità.

Fatta salva la musica classica – per definizione essa stessa posta alla base della musica – in effetti non è la prima volta che riascoltando brani risalenti agli anni ’80, ’90, o anche meno recenti come certi capolavori degli anni ’70 oppure determinato jazz degli anni ’60 ad esempio, capita di accorgersi di quanto siano sofisticati gli arrangiamenti, elevata la classe e indubbia la maestria compositiva che contengono.

Tutto questo ovviamente senza dimenticare la qualità sonora, in alcuni casi effettivamente stupefacente ed assolutamente in grado di battersela con produzioni attuali che potenzialmente – almeno in alcuni casi – rischiano davvero una figura barbina.


Questo è anche il motivo per cui ciclicamente sono proposte riedizioni rimasterizzate di dischi iconici – uno per tutti il mitico TDSOTM dei Pink Floyd – opere che hanno lasciato un solco profondissimo nel campo della musica.

Onestamente non so quanta della produzione attuale sarà sottoposta a tali rimaneggiamenti tra, non so, diciamo una 40ina d’anni?

A parte determinati lavori del passato – assimilabili oramai a vere e proprie icone di un genere, ad esempio il mitico KIND of BLUE dell’ancor più mitico MILES DAVIS per quanto attiene al jazz – la ciclica riedizione di opere rock, blues, jazz ma anche pop e perfino di certa dance anni ’80 non meraviglia più nessuno, nemmeno i meno addentrati nel campo.

Anzi, sono proprio queste operazioni – talvolta effettivamente legate ad operazioni commerciali tese al facile guadagno più che all’effettivo riproporre qualcosa che ha rappresentato un’epoca – che riescono ad avvicinare i giovani a certi generi, magari meno frequentati o addirittura ignoti.

Con l’ormai stabile ritorno del vinile poi, si è ulteriormente allargato il bacino cui attingere, sempre più pieno di “novità” che (ri)tornano sul mercato rimesse a nuovo sia dal punto di vista sonoro che del packaging, dove è prassi comune ristampare su doppio vinile da 180 grammi con copertina apribile a libro anche nota come gatefold.

Il motivo di questa scelta è legato alla maggiore distensione delle tracce, che disposte su una superficie maggiore possono esprimere molto meglio dinamica e risposta in frequenza, meno castrate dal ristretto spazio di due sole facciate, meglio ancora se a 45 rpm – come il recente ottimo lavoro di Mark Knopfler di cui potete leggere cliccando sul link la nostra recensione – circostanza che incrementa ulteriormente la qualità sonora.

In ogni caso vi è ampia scelta tra le moderne produzioni, il che non obbliga ad attingere esclusivamente dal passato – aspetto questo che potenzialmente, almeno in parte, portava a considerare questi lavori una sorta di corto circuito – pertanto, appare possibile anche per un neofita acquistare opere attuali senza alcun problema.

Tra le molte, vi consigliamo il bellissimo disco in duo di Fiorella Mannoia e Danilo Rea, tecnicamente ed artisticamente validissimo – ovviamente laddove il genere sia gradito – in ogni caso si tratta di musica eccellente a prescindere.

 

A parte questo però, resta il fatto che molta della musica prodotta in passato ha ancora molto da dire anche al giorno d’oggi, basta ascoltare determinati testi, quanto mai attuali e perfino in qualche modo inquietantemente profetici, o magari è il mondo che alla fine, bene o male, gira sempre nello stesso modo.

Ascoltare buona musica – maggiormente in quello che si avvia ad essere l’ennesimo periodo oscuro della storia dell’umanità, perdonate la digressione – è attività in grado di nutrire l’anima con quelle good vibrations utili ad alleggerirla dagli inquietanti e pesanti pensieri dei quali, nostro malgrado, siamo fin troppo facile bersaglio.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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