Nonostante la fine del lockdown in Italia, Netflix continua a mantenere basso il bit-rate dei suoi contenuti come nel periodo di piena emergenza. Non si sta esagerando?
Sarebbe dovuto durare un mese, o comunque fino alla fine dell’emergenza più acuta e stringente, ma in realtà l’abbassamento del bit-rate video operato da Netflix per lo streaming dei suoi contenuti continua, nonostante oggi in Italia la situazione sanitaria sia ben diversa da quella di marzo-aprile e nonostante in altri Paesi europei tali restrizioni di Netflix e di altri servizi di streaming video (Disney+, Amazon Prime Video) siano rientrate già da tempo.
Fatto sta che al momento molti dei contenuti su Netflix in 1080p vengono trasmessi con un bit-rate di poco superiore a 1 Mbps (in altri casi supera invece di poco i 2 Mbps), con conseguenti artefatti di compressione (soprattutto macroblocchi) davvero poco piacevoli. Contando che nelle prime fasi del lockdown il bit-rate medio dei contenuti in Full HD si attestava tra i 2 e i 2,4 Mbps, possiamo dire che almeno per alcuni contenuti la situazione sia addirittura peggiorata.
Rispetto poi al periodo pre-pandemia, parliamo di un calo del bit-rate medio di 5-6 volte e lo stesso discorso può essere fatto per i contenuti in 4K, dove il bit-rate massimo di 7,7 Mbps è ancora circa la metà di quello pre-lockdown. Il tutto, naturalmente senza che Netflix abbia abbassato (almeno temporaneamente) i prezzi degli abbonamenti mensili o abbia fornito una spiegazione convincente per la situazione. Molti utenti si stanno (giustamente) lamentando della cosa sia sulla pagina Facebook ufficiale di Netflix Italia, sia al numero verde 800-797-634, senza però aver ottenuto nulla.
Anzi, alcuni di loro si sono sentiti rispondere al numero verde che la situazione non cambierà e che la qualità del periodo pre-covid non tornerà, perché dopotutto quasi nessuno si accorge della differenza. Una spiegazione molto discutibile, perché se è vero che forse sul piccolo display di uno smartphone un tale calo di bit-rate può essere poco avvertibile, su un TV OLED LG C9 da 65’’ come il nostro il peggioramento si vede eccome sia con contenuti in Full HD, sia con quelli in 4K.
Dal canto suo Netflix rimane però in una botte di ferro, nel senso che in fase di sottoscrizione del contratto la compagnia non si impegna a fornire contenuti con un certo bit-rate ma solo con una certa risoluzione a seconda dell’abbonamento sottoscritto, cosa che anche in questo periodo viene rispettata (i contenuti descritti come in 4K sono in effetti streammati in 4K e lo stesso dicasi per quelli in 1080p).
Non sappiamo poi dirvi con certezza se tutti i contenuti di Netflix siano interessati dallo stesso calo di bit-rate, ma tra la ventina di film, documentari serie TV in 4K, 4K-HDR o 1080p che abbiamo visionato negli ultimi giorni tutti avevano un bit-rate estremamente basso ed è quindi logico supporre che l’intera libreria di Netflix sia interessata dal problema. Da parte nostra non possiamo che invitare gli utenti scontenti della situazione a farsi sentire sui canali social della compagnia o telefonando al numero verde prima citato.
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