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Speciale musica per audiofili – Su vinile si cambia musica

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Cinque produzioni per audiofili celebrando altrettante icone della musica ed edizioni in primis su vinile di straordinaria resa tecnica

Neil Young and Crazy Horse – Way Down In the Rust Bucket (Reprise Records)

Vinile di recente pubblicazione l’edizione da collezione di questo live è occasione da non perdere. La qualità sonora e della stampa sono superlative, calando l’ascoltatore al centro di un concerto che restituisce la misura piena di un artista senza tempo, qui in una performance che muove avanti e indietro tra rock e melodie. Nonostante tutto i Crazy Horse contribuiscono alla riuscita del concerto, cucendo un gradevole tappeto musicale anche nelle imperfezioni.

La registrazione risale al 13 novembre 1990, presso The Catalyst di Santa Cruz, in California, dove la band si stava preparando per il Ragged Glory tour. Ampia track list per accontentare giovani e vecchie leve del cantautore canadese sulle scene dal 1963: brani come “Country Home”, “Surfer Joe and Moe the Sleaze”, “Love to Burn”, “Days That Used to Be”, “Bite the Bullet”, “Fuckin’ Up” e “T-Bone”. C’è chi si è lamentato per l’omissione del brano “Cowgirl in the Sand” sappia che questa edizione da collezione, oltre ai 4 LP e 2 CD, include anche il DVD col recupero del suddetto brano. Il costo poco sopra i 200€ non è proprio a buon mercato ma il valore artistico di una onesta e (molto) equilibrata performance all’interno di questa collector’s edition c’è tutto.


Fleetwood Mac 1973-1974 (Reprise Records)

Blues band poi migrata verso il soft-rock, i Fleetwood Mac sono qui raccontati nel periodo antecedente l’ingresso nel 1975 della costola statunitense Lindsay Buckingham con l’allora compagna Stevie Nicks. Questa edizione speciale di notevole caratura tecnica che include quattro vinili + un 7” single racconta una diversa storia. Cofanetto che vede la presenza di molteplici componenti, dai membri fondatori Fleetwood, Green, McVie e Spencer; ad aggiunte successive come Danny Kirwan, Christine McVie, Dave Walker, Bob Welch e Bob Weston.

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Inclusi Penguin (1973) su vinile giallo, Mystery To Me (1973) su vinile arancione, Heroes Are Hard To Find (1974) su vinile Gold e un concerto inedito del 1974, Live At The Record Plant, su vinile bianco. Tutto stampato da master analogici originali su vinile da 140 grammi e presentato in custodie replica. Come tocco finale, il set include anche un singolo da 7″ in vinile blu con “For Your Love” e “Good Things (Come To those Who Wait)”. Limited da 1500 pezzi da 73€, è disponibile anche un’edizione in box 8 CD da 37€, dove però si segnalano alcuni glitch sul brano “Hypnotized” dall’album Mistery To Me.

Eric Clapton & Friends – Crossroads Guitar Festival 2019 (Rhino)

Il Crossroads Guitar Festival di Eric Clapton ha beneficiato di molteplici pubblicazioni come il cofanetto da 6 LP anche qui di grande livello tecnico. Chi ha avuto il piacere di ascoltare e magari anche partecipare ai festival del 2004, 2007, 2010, 2013 o al più recente del 2019 conosce molto bene questo concerto nonché maratona con Clapton e i tanti amici chiamati a suonare sul palco tra reinterpretazioni e diversi arrangiamenti che hanno portato a performance di grande caratura artistica. L’edizione del 2019 prevede esibizioni di Gary Clark Jr., Bonnie Raitt, Jeff Beck, Sheryl Crow, John Mayer, Tedeschi Trucks Band, Lianne La Havas, Jimmie Vaughan, James Bay, Doyle Bramhall II, Robert Randolph, Los Lobos, Albert Lee e la Marcus King Band.

vinileTra le tante performance da ricordare senza meno la cover di Jeff Beck di “Caroline, No” dei Beach Boys, il tributo di Clapton e Peter Frampton alla magnifica “While My Guitar Gently Weeps” di George Harrison e una versione corale di “Purple Rain” del compianto Prince. 42 tracce distribuite su 6 vinili, produzione e missaggio di Simon Climie, masterizzazione di Bob Ludwig. Le vendite andranno a beneficio del Crossroads Center di Antigua, che tratta la tossicodipendenza.
Disponibile anche in cofanetti da 3 CD, 2 DVD oppure 2 Blu-ray.

John Coltrane Quartet Ballads – (Impulse!)

Qualche tempo prima del monolite “A Love Supreme” del 1961, il medesimo ‘Quartet’ di geniacci del jazz capitanato da John Coltrane realizzava un album dove il termine ballad non si coniuga a facilità di esecuzione o brani superficiali. Parte dell’ensemble musicale entrato nella storia il batterista Elvin Jones, McCoy Tyner al pianoforte, Jim Garrison al contrabbasso e naturalmente il sax tenore di Coltrane. Il grande chitarrista Larry Carlton lo considera da sempre la sua gemma, in questo caso ancora più preziosa dato che questa edizione su etichetta Impulse! è relativa alla lavorazione dei nastri originali con remaster presso Sterling Sound.

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A contribuire a un risultato di grande rilevanza in termini di registrazione la presenza del leggendario ingegnere del suono Rudy van Gelder, grazie alla qualità dei microfoni e al loro posizionamento. Al momento questa è la migliore edizione mai pubblicata anche su vinile, insuperabile anche a confronto col doppio LP del 2009 a 45 giri curato da Bernie Grundman. Produzione Quality Record Pressings, stampa su vinile da 180 grammi. Notturno, carico di dense atmosfere senza tempo non può mancare in qualsiasi collezione jazz. Ricordiamo edito anche in una altrettanto preziosa SACD.

Paul McCartney – McCartney III (Universal Music)

McCartney III è il diciottesimo album da solista dell’ex Beatle e terzo della serie McCartney, che in quanto tale vede come i due precedenti la performance da one man band, dove Paul ha suonato qualsiasi strumento, ove non ci fosse programmazione. Una produzione giunta su vinile (ma anche CD) sul finire del primo anno di pandemia, un 2020 che merita di essere ricordato anche per quest’opera che include il beatlesiano “Seize The Day”, il divertito e compiaciuto “Lavatory Lil” così come l’intenso e acustico “The Kiss Of Venus”. Tutto concorre a palesare che la verve creativa di Sir Paul sia ancora in auge, genuina e pronta a catturare l’attenzione, ma non tutto va per il verso giusto. Giochi di tastiere e chitarre in sovrapposizione, note piene di colori ma anche dolenti, un affresco attraverso cui si può anche pretendere di rileggere sogni e drammi di mesi di lockdown.

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Fare tutto da solo sarà anche stata una piacevole sfida ma al tempo stesso si colgono i limiti di una siffatta produzione, priva di musicisti e arrangiamenti che avrebbero conferito ben altra verve. Le soluzioni tecniche per suonare ciascuno dal proprio studio eppure tutti assieme non mancavano di certo, e col passare dei brani cresce il rammarico della scelta di non coinvolgere nessun altro. Almeno in questo caso sembra troppo anche per Sir Paul, costretto ripetutamente a misurarsi con una voce che non è più quella di un tempo muovendo in falsetto.

Bisogna andare avanti, accettare il cambiamento e il tempo nuovo della voce e degli spartiti di McCartney. Certo non siamo di fronte a capolavori come “Maybe I’m Amazed”, incluso nell’album solista del 1970: anche allora suonò tutti gli strumenti, ma dalla sua aveva  niente meno che il ‘fonico’ Alan Parsons, e scusate se è poco. Vinile 180 grammi di eccellente resa tecnica.

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