Un nuovo report di Conviva testimonia l’enorme aumento anno su anno di ore passate a vedere contenuti in streaming sul TV, a scapito di PC e mobile.
Volenti o nolenti le piattaforme di streamig video, con in testa Netflix e Amazon Prime Video, stanno guadagnando sempre più utenti a scapito magari del supporto fisco (DVD, Blu-ray, Ultra HD Blu-ray) o dei televisori, visto che sono ormai moltissimi gli utenti che utilizzano smartphone, tablet e laptop per guardare film, eventi sportivi e serie TV.
D’altronde solo alcuni anni fa diversi membri dell’industria televisiva predissero che la natura portatile di dispositivi come smartphone e tablet avrebbe indotto gli spettatori ad allontanarsi dai televisori per preferire questi display, sicuramente più piccoli e quindi meno “coinvolgenti” ma anche più flessibili e pratici. Ma questo cambio di orizzonte (dal classico TV al device mobile) sta avvenendo davvero?
Non proprio. Se da un lato è innegabile infatti che i nuovi tipi di dispositivi consentono di guardare contenuti con una comodità e flessibilità innegabili, dall’altro lato lo schermo del televisore sta addirittura aumentando la sua quota di ore di visualizzazione di contenuti in streaming. Gli spettatori passano quindi più tempo a guardare video in streaming su TV che non su smartphone, tablet, PC e tutti gli altri tipi di schermi combinati, almeno secondo gli ultimi dati pubblicati da Conviva e basati su 50 miliardi di stream all’anno (Netflix però non rientra in questo enorme bacino di analisi).
Il report di Conviva, riferito al terzo trimestre del 2018, mostra che Smart TV e set-top-box detengono una quota del 56% sul totale di ore di visualizzazione di contenuti in streaming. Smartphone/tablet hanno una quota del 25% e i PC (desktop e laptop) si fermano al 14%, mentre altri tipi di schermi rappresentano solo il 5%. Tra l’altro i TV hanno aumentato notevolmente la loro quota rispetto al terzo trimestre del 2017.
“I televisori connessi offrono la migliore esperienza di streaming di tutti i dispositivi e, di conseguenza, hanno visto un aumento del 145% di ore visualizzate, mentre i PC sono diminuiti del 18% e dispositivi mobile sono cresciuti anno su anno del 57%”, si legge nel rapporto. “La sete di un’esperienza di visione di alta qualità è uno dei fattori che stanno alla base di questo significativo incremento anno su anno a favore dei televisori connessi”.
Come piattaforme hardware che danno accesso ai contenuti in streaming, Roku (non ancora disponibile ufficialmente in Italia) rimane di gran lunga la più utilizzata ed è seguita da Amazon Fire TV, da Apple TV, da Xbox One, PlayStation 4 e Chromecast. La categoria “altri”, decisamente distaccata (solo il 3% del totale), include i principali sistemi operativi a bordo degli smart TV (Android TV, webOS e Tizen) e ciò significa che le app di streaming integrate nei TV fanno ancora molta fatica a emergere. Insomma, si preferisce guardare contenuti in streaming sui grandi e risoluti schermi dei televisori (Full HD o Ultra HD che siano), ma utilizzando quasi esclusivamente un dispositivo esterno e non la piattaforma smart del TV.
Il report ha inoltre approfondito il discorso relativo alla qualità dei vari dispositivi, mostrando come gli utenti abbiano meno problemi durante l’utilizzo di uno Smart TV per lo streaming di video. Nello specifico, gli spettatori si imbattono in meno errori di avvio e in meno interruzioni dovuti al buffering dello stream. Tuttavia, la riproduzione di video tende ad avviarsi un po’ più velocemente su smartphone e tablet.
Non sorprende nemmeno che gli spettatori godano generalmente di una migliore qualità video in streaming sui TV rispetto ad altri dispositivi. Si passa infatti da un bitrate medio di 5,4 Mb/s su TV a una media si soli 2,4 Mb/s su PC e Apple TV, secondo Conviva, è al primo posto nella classifica delle piattaforme con il migliore bitrate, con un valore di 7,0 Mb/s rispetto a 5,1-5,5 Mb/s di altre popolari piattaforme.
Conviva ha anche notato che la qualità dello streaming è aumentata in generale nel corso dell’ultimo anno. Dal Q3 2017 al Q3 2018 infatti i problemi all’avvio dei video sono diminuiti del 33%, i video partono il 7% più velocemente e il bitrate medio è aumentato del 25%, mentre il buffering è diminuito del 41%.
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