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TEAC serie 301: un piccolo e prestante sistema

Teac 301

Non sono molti gli impianti dotati di sintonizzatore, se non altro per la considerazione di dispositivo minore attribuito a questo componente, eppure, in determinati momenti, l’ascolto della radio – come si definiva una volta – può dare ampia soddisfazione, anche in ragione della scelta che è possibile fare in merito alla trasmissione da riprodurre. Esaminiamo quindi più da vicino un modello definibile ibrido – ovvero in grado di fungere anche da lettore digitale – che TEAC propone agli appassionati con la serie 301 di cui già abbiamo parlato, un piccolo tuttofare molto ben realizzato e di costo non esorbitante.

 

Un tempo, nel novero delle apparecchiature costituenti un sistema ad alta fedeltà, il sintonizzatore – ovvero la classica radio come la si definiva in termini popolari – non mancava di essere presa in considerazione, e a dire il vero vi erano dei modelli che sicuramente non avevano nulla da temere in raffronto ad altri componenti, sia prestazionalmente che per tecnologia.

Chiunque graviti nell’ambiente da qualche tempo, maggiormente i più attempati, ricorderà senza ombra di dubbio i modelli proposti da MARANTZ, McINTOSH – per citare quelli più noti – esponenti che nella loro categoria rappresentavano il top.

Lo splendido Mc INTOSH MR71, qui nella versione con case in legno

 

I modelli MR55 oppure MR71 a marchio McINTOSH ad esempio, erano sintonizzatori analogici a valvole di rara bellezza ed eleganza le cui prestazioni erano stupefacenti. Idem dicasi per i modelli prodotti da SANSUI (attualmente non più presente sul mercato, un vero peccato) oppure da ACCUPHASE, marchi ben noti agli appassionati che non necessitano certo di presentazione.


Ovviamente i prezzi erano allineati con la qualità, ovvero alti.

Ciò malgrado, nessun appassionato dimenticava di prevedere l’inserimento di un sintonizzatore nel sistema che andava a costituire, modello in genere scelto in base al censo dell’impianto, ove le realizzazioni più costose erano logicamente appannaggio di coloro che potevano permettersi una spesa alta per quello che molti solevano definire un accessorio più che un componente vero e proprio.

Con il tempo questo interessante componente ha lentamente perso terreno fino a scomparire quasi del tutto, complice anche l’imminente abbandono della trasmissione analogica in favore di quella digitale previsto tra il 2022 ed il 2023, cosa che renderà i sintonizzatori analogici del tutto inutili, il tutto con immenso sconforto di coloro che ne possiedono ancora un esemplare (o più d’uno).

Tornando all’oggetto dell’articolo, parliamo adesso di una proposta del colosso giapponese TEAC – ovvero del modello PD 301DAB-X da noi già preso in considerazione in questo articolo – un prodotto assai interessante appartenente alla serie 301, che in un telaio avente dimensioni circa la metà del consueto, racchiude le funzioni di lettore digitale e sintonizzatore, prevedendo anche la possibilità di leggere file MP3, WMA, AAC e WAV mediante dispositivo USB tramite accesso frontale.

Il dispositivo è – altresì – in grado di riprodurre CD-DA, CD-ROM, CD-R, CD-RW oltre che file da dispositivo USB ed ha uscite analogiche attestate su classici connettori RCA placcati oro di elevata qualità.

Il DAC utilizzato è il Burr-Brown PCM5142 in grado di trattare segnali fino a 384kHz e 32-Bit, un modello di qualità elevata dalle ottime prestazioni audio. Il cabinet è realizzato interamente in alluminio e le finiture disponibili sono quanto mai classiche: nero e silver, quest’ultimo a mio avviso più bello, ma ovviamente sono gusti.

Sul frontale è presente un ingresso al quale collegare un dispositivo USB

 

Come anticipato, le dimensioni della serie 301 sono ridotte rispetto ai classici 44 cm, il che ne facilità l’inserimento in ambiente non trattandosi propriamente di un gigante – con notevole facilitazioni dal punto di vista del WAF – ed ammontano a circa 215 × 61 × 238 mm.

Costo: al momento circa 380 euro a seconda di dove lo acquisterete.

In abbinamento alla suddetta sorgente, è poi possibile accoppiare l’integrato AI 301DA-X, un esemplare in grado di fornire 22/43 watt/canale rispettivamente su 8 e 4 ohm ottenendo in tal modo un sistemino di tutto rispetto atto alla riproduzione di musica di ottima qualità.

L’integrato AI 301DA-X

 

Tra l’altro, essendo l’amplificatore dotato di un convertitore di più elevata qualità (BurrBrown PCM1795) in grado di riprodurre file DSD128 (5.6MHz) e DSD64 (2.8MHz) – nonché disponendo il PD 301 di uscita digitale sia ottica che elettrica – diviene possibile incrementare ulteriormente la qualità della riproduzione. L’ampli dispone anche di connessione Bluetooth in grado di trattare segnali in HD grazie al Codec aptX™ e di ingresso cuffia, insomma, non manca nulla all’appello. Da non sottovalutare il fatto che le suddette elettroniche siano state espressamente “sintonizzate” secondo il gusto europeo.

Il costo è di circa 450 euro, anche in questo suscettibile di variazioni in ragione del punto vendita scelto.

Finito? Ovviamente no, manca una coppia di diffusori in grado di non mortificare le prestazioni di questo piccolo ma ben prestante sistema.

La cifra sonora di questo insieme è tendente al neutro – forse appena ambrato – motivo per il quale qualsiasi diffusore gli si accoppi sarà in grado di gestirlo senza problemi, ovvero evitando indebite ed inopportune esaltazioni di parte della gamma audio.

Un’ottima scelta potrebbe essere rappresentata dal modello B6.2 di ELAC – qui potete leggere la recensione fatta da noi – che al prezzo di circa 350 euro la coppia, si allinea perfettamente al costo dei due dispositivi TEAC presi in considerazione portando alla realizzazione di un impianto di qualità certa di cui non avrete a pentirvene; liberi comunque di scegliere altro ovviamente.

Le ELAC B-6.2 qui nella versione in noce

 

E che non ce lo mettiamo un cavo?

Il nostro consiglio è quello di rivolgersi al catalogo AUDIOQUEST – qui un articolo che descrive la serie TOWER, EVERGREEN e GOLDEN GATE – azienda USA che a prezzi non esorbitanti propone ottimi modelli.

In conclusione, si conferma la possibilità di realizzare un sistema ben suonante e di qualità che possa dare soddisfazione ad una cifra piuttosto abbordabile, ben dotato dal punto di vista tecnologico, ottimamente costruito sia meccanicamente che dal punto di vista della componentistica elettronica utilizzata e, cosa che non guasta di certo, più che accettabile per dimensioni ed estetica.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

© 2022, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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