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Apple Watch 6 – Rumors dalla rete

Non solo fitness, l’Apple Watch 6 potrebbe offrire monitoraggio dell’ossigeno nel sangue, l’attività durante il sonno ma anche il controllo dei più giovani

Ci si aspettano grandi cose dall’Apple Watch 6, dal momento che già il precedente modello Apple Watch 5 aveva regalato non poche sorprese. Tra le più significative il display sempre acceso e quanto abbia significato nei confronti degli appassionati disporre di un quadrante dove leggere comunque l’ora. Senza costringere a rotazioni del braccio si è reso possibile cogliere anche altre informazioni perlopiù relative all’allenamento fisico, che si tratti di palestra o piscina oltre ad altri importanti dati come il battito cardiaco. Un risultato che è stato ottenuto grazie alla presenza dello schermo OLED LTPO (Low Temperature Polycrystalline Oxid) che con la parcellizzazione dell’energia, in virtù del sensibile sensore di luce ambiente e il controllo dello stesso, variando da 1 Hz di frequenza a 60 Hz a pieno regime, ha aumentato la durata della batteria.

Quanto allo schermo potrebbe esserci un passaggio di testimone tecnologico e l’ingresso in scena di un sistema microLED a sostituire il display OLED, in tal caso la durata della cella di energia migliorerebbe a favore anche di eventuali applicazioni notturne. La speranza quella che vengano rispettate le tabelle di marcia marketing / commerciali in periodo di pandemia in cui vi sono davvero poche certezze: quanto alle date di immissione sul mercato dovrebbero coinvolgere il tanto vociferato iPhone 12, declinato anche nelle versioni 12Pro e 12 Pro Max, mentre per il wearable c’è l’Apple Watch, teoricamente Serie 6, il cui debutto è atteso dopo l’estate. Anche se non ci sono state dichiarazioni ufficiali di conferma o smentita è pur sempre possibile raccogliere le tessere separate e provare a tratteggiare un quadro sulla scorta di ipotesi molto indicative e brevetti molto più concreti, che portino quanto meno a prefigurarsi il prossimo Apple Watch.

Apple Watch 6
Progetto Apple Watch 5

Disattesa con tutta probabilità l’offerta di un Apple Watch con la cassa circolare, forse in futuro ma non nel 2020. A parte ritocchi nel design chiamando magari in causa la scelta di uno schermo di dimensioni maggiori, piuttosto che diversi materiali e uno stile alternativo rispetto alla gamma di cinturini fino a oggi conosciuti l’aspetto dell’orologio non dovrebbe mutare in misura significativa. Di fatto non è poi cambiato molto da quando Apple ha introdotto il primo Apple Watch sei anni or sono. Nel corso del tempo si sono rincorse voci di un quadrante circolare sull’Apple Watch, eppure la concorrenza non ha perso occasione per diversificare la forma andando incontro anche alle richieste dell’utenza finale, mettendo assieme i feedback di chi ha già acquistato offrendo il proprio pensiero su pro e contro.


Non va peraltro dimenticato che sulla scorta dei brevetti Apple già depositati ce ne sono almeno un paio legati alla presenza del display rotondo. E pensare che il deposito del brevetto di cassa circolare risale a una manciata di mesi dopo l’esordio di Apple Watch, a distanza comunque di molto tempo dalla registrazione dei primi brevetti per uno smartwatch da parte dell’azienda di Cupertino. L’interfaccia rotonda mantiene pur sempre un certo numero di appassionati dal gusto estetico molto verticale, ma qui non si tratta solo di forma ma anche e soprattutto di contenuto, dal momento che confrontando la resa con la cassa rettangolare in quest’ultima si può offrire un più elevato volume di informazioni, una più ampia area che sulla carta dovrebbe far desistere dallo scegliere un cambio di rotta che sarebbe alquanto significativo. Certo la presenza di un paio di brevetti non da alcuna garanzia, potrebbe richiedere altri anni costringendo a riprogettare il flusso delle informazioni, obbligherebbe Apple a rielaborare l’hardware e il software dell’orologio e fino a oggi non è che siano circolate voci di alcun tipo in merito a una svolta in tal senso per quest’anno.

apple watch 6

Altro possibile brevetto che potrebbe entrare in gioco quello del rilevamento delle impronte digitali, secondo il quale muovendo le antenne wireless dalle parti del cinturino si andrebbe ad alloggiare il lettore di impronte sullo schermo consentendo al tempo stesso di rivedere parte dell’ingegnerizzazione volta a innovare e competere. La forma fisica quindi (quasi certamente) non cambierà mentre non mancano le opportunità di variare la presentazione del contenuto in virtù della miriade di quadranti personalizzabili, le cosiddette “complications” con un’offerta che non può che far brillare gli occhi. Tra le più interessanti in circolazione ‘Activity Tracker’, ‘Streaks’, ‘iTranslate’, ‘Fantastical 2’, ‘Just Press Record’, ‘Dark Sky’ e ‘Activity Tracker’, benché Apple non abbia ancora preso una seria decisione sulla possibilità di sfruttare quadranti di terze parti e che da non poco è uno dei colli di bottiglia estetici che potrebbero allontanare dall’acquisto, specie confrontando con le incredibili offerte della concorrenza. Apple potrebbe comunque consentire agli utenti di condividere i quadranti dove, secondo analisti di settore, ogni configurazione del quadrante dell’orologio può venire condivisa come file univoco tramite AirDrop.

Tra le notizie che girano in rete quelle relative a WatchOS 7, la prossima versione del software smartwatch di Apple che aggiungerebbe la scelta della bandiera di una nazione come quadrante, un tachimetro in stile analogico alle opzioni di progettazione andando a misurare velocità e distanza. Quanto alla condivisione album immagini attraverso l’app foto potrebbe esserci l’opportunità di creare un quadrante personalizzato con scorrimento delle foto dell’album e quindi il resto dei componenti della famiglia potrebbero aggiungere singole foto allo stesso album affinché anche gli altri possano vederle scorrere sui propri quadranti. Restando in ambito fitness e cura del corpo, da sempre al centro di Apple Watch sin dal primo lancio, quest’anno Apple potrebbe alzare ulteriormente l’asticella della sfida nei confronti delle agguerrite offerte di altri brand.

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Secondo MacRumors la società sta lavorando a un’app di fitness proprietaria. A differenza della nota app presente su Apple Watch e naturalmente su iPhone rivolta alle attività fisiche che tiene traccia dei propri progressi, la prossima offrirebbe allenamenti guidati in seno a un assortimento tra le più disparate attività tra cui canottaggio, corsa, ciclismo, resistenza fisica per chi pratica allenamenti fisici anaerobici, yoga e danza. L’offerta in tal senso con app di fitness di terze parti è piuttosto ricca per Apple Watch ma un’app di fitness nativa potrebbe dimostrare tutt’altra classe e porre in ombra molte delle altre. Per giunta si tratterebbe di un’app che verrebbe disponibile su iPhone, Apple TV e Apple Watch, e non è da escludersi possa essere gratuita. Il rapporto MacRumors afferma che non ci sono prove di acquisti in app, ma ciò non esclude necessariamente un diverso approccio di abbonamento come per esempio già accade per Apple Music.

Altra piccola grande rivoluzione che incontrerebbe il plauso di molti quella di una specifica applicazione volta al monitoraggio del sonno e che dopo tante richieste potrebbe finalmente diventare realtà. Le voci non sono mancate nell’arco degli ultimi anni, con maggiore insistenza quando attorno al 2017 la Apple aveva acquisito il sensore del sonno Beddit nel 2017, un tracker va collocato sul letto ma non si tratta di nulla di invasivo. Rumors non sono mancati sull’integrazione dello stesso all’interno dell’Apple Watch. A confortare tale ipotesi l’involontaria citazione di una app (denominata ‘Sleep’) all’interno di uno screenshot dell’Alarm app presso l’Apple Store, quasi subito eliminata. Davvero interessante questo Beddit Sleep Monitor, dispositivo smart ideato da un’azienda finlandese, il cui progetto è diventato parte integrante dell’Apple Store statunitense. Al costo di circa 150 dollari Beddit Sleep Monitor controlla automaticamente il sonno e attraverso l’iPhone aiuta a misurare, gestire e migliorare la qualità del sonno.

apple watch 6

Non ci sono terminali da indossare ma solo un sensore, sorta di morbida striscia molto sottile (spessa un paio di millimetri) che va posizionata sotto il lenzuolo e garantisce l’acquisizione di un notevole volume di parametri come il battito cardiaco, respirazione, tempi del sonno, registra quando si russa e tiene considerazione di temperatura e umidità dell’ambiente circostante. Le statistiche e i dati registrati vanno poi a sommarsi al quadro generale complessivo gestito attraverso l’app ‘Salute’ dell’iPhone e chissà che in futuro non sarà possibile la stessa operatività anche col prossimo Apple Watch. Al momento il monitoraggio del sonno è disponibile su Apple Watch tramite app di terze parti e in tal senso uno dei maggiori ostacoli resta la durata della batteria. Gli attuali modelli di Apple Watch hanno una longevità energetica pari a circa un giorno e mezzo di utilizzo (senza uso intenso), ma una funzionalità come questa impone un monitoraggio notturno andando a consumare rapidamente la batteria. Sta all’azienda darsi da fare per risolvere al più presto questo problema di non poco conto; anche qui l’esperienza da parte di aziende concorrenti dovrebbe suggerire soluzioni ulteriormente ottimizzabili.

Resta l’incognita se si coglierà o meno tale sistema a vantaggio delle potenzialità del nuovo Apple Watch, ma quel che è certo è che l’azienda proseguirà nell’espansione delle funzionalità di salute e benessere rendendo ancor più appetibile l’apparato wearable. A favore della salute dell’utilizzatore potrebbero diventare realtà il monitoraggio del glucosio, fondamentale per i diabetici, così come quello della pressione sanguigna, non ultimo il tracciamento dell’SPO2. Ciò consentirebbe all’orologio di misurare i livelli di ossigeno nel sangue e avvisare se scende al di sotto di una determinata soglia. L’Apple Watch fa già qualcosa di simile con la frequenza cardiaca avvisando quando rileva un ritmo cardiaco anomalo o irregolare (allarme di fibrillazione atriale). SPO2 fa infatti riferimento alla ‘pulsossimetria’, particolare metodica indiretta e non invasiva per misurare il valore di ossigeno nel sangue, consentendo di determinare la saturazione in ossigeno dell’emoglobina presente in quello arterioso. Affinché ciò diventi una certezza si renderà necessario un nuovo tipo di sensore, ovvero il pulsossimetro, ma non è da escludersi la possibilità di sfruttare l’hardware senza colpo ferire agendo tramite aggiornamento software. L’Apple Watch tiene già traccia del consumo massimo di ossigeno (VO2) all’interno dell’app ‘Activity’ utilizzando il GPS e il sensore di frequenza cardiaca durante l’allenamento.

apple watch 6

Ultimo certo non in ordine di importanza il fronte bambini e strumenti di controllo da parte dei genitori i quali, invece di vedersi costretti a regalare ai figli un iPhone, desiderando rimanere in contatto con la prole potrebbero gestire un secondo Apple Watch, sconnesso dal loro, usando l’iPhone e l’ID Apple come host. Ciò aprirebbe una porta al controllo rispetto a ciò a cui è possibile accedere attraverso l’orologio come musica, contatti, numeri di emergenza, situazioni di necessità e altro. Attraverso la funzione denominata ‘School Time’ si potrebbe addirittura imporre quali app lasciare attive in orario di scuola, arginando il più possibile eventuali distrazioni. Funzioni meno severe che renderebbero più simpatico portare al polso il nuovo Apple Watch potrebbero essere quelle di registrazione dei minuti di movimento, favorendo l’attività fisica nei bambini spingendoli a bruciare calorie per guadagnare premi virtuali.

In epoca di virus e pandemia un simile strumento capace di lavorare in misura fine e non grossolana, come invece capita quando si scelgono sistemi a basso costo per nulla attendibili, si potrebbe rivelare arco di volta quando i livelli di ossigeno nel sangue scendono al di sotto dell’80%, facendo scattare un allarme per via della bassa saturazione che scaturisce quando si fatica a respirare e, se non si è appena terminata una stressante attività fisica, potrebbero esserci le condizioni di difficoltà di lavoro dei polmoni. Ciò permetterebbe di intervenire tempestivamente prima di un rischioso collasso cerebrale e/o cardiaco. Una simile applicazione ingegneristica potrebbe rivelarsi essenziale ai fini di un maggior interesse anche da parte dell’acquisto da parte di chi fino a oggi non ha mai sentito la necessità di aggiungere uno smartwatch oltre al proprio iPhone.

apple watch 6

Infine la possibile finestra commerciale, che non è detto vada a confermare la consuetudine apertura sul prossimo mese di settembre, tutto dipende da quanto velocemente rientrerà almeno in parte l’attuale emergenza sanitaria. Difficile che i rinvii portino il progetto a vedere la luce nel 2021, mentre per quanto riguarda il costo resta altrettanto complicato che si possa scendere al di sotto del precedente Apple Watch, il cui primo prezzo si aggirava attorno alle cinquecento euro, ma anche qui resta una cifra totalmente ipotetica.

Per ulteriori informazioni: link al sito Apple per smartwatch.

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