Gli amplificatori in classe D sono forse più conosciuti per i modelli ultra economici che non per quelli di fascia alta, ma sarebbe un vero peccato sottovalutarli in chiave audiofila
A inizio anno vi abbiamo proposto alcuni dei migliori mini-amplificatori in classe D oggi sul mercato, consci della loro validità come alternativa super economica a un classico ampli integrato in classe A/B. Oggi però vogliamo passare sull’altra sponda, ovvero il mercato degli amplificatori in classe D di stampo Hi-Fi (e anche un po’ Hi-End) per chi può permettersi di spendere anche migliaia di euro.
Ma perché la classe D nella fascia alta del mercato? In un amplificatore in classe D i transistor funzionano come semplici interruttori con il compito di inviare la corrente in direzione del carico, perdendo, di fatto, pochissima potenza. Il calore che si genera all’interno di un amplificatore in generale richiede dissipazione, la quale viene sottratta all’amplificazione audio.
In un amplificatore di classe D, i dissipatori sono invece ridotti o addirittura possono non essere presenti, con il risultato di componenti Hi-Fi estremamente compatti e con un’efficienza che molto spesso si aggira sul 90%. Un dato ben più alto dei più tradizionali amplificatori in classe AB, che pur offrendo prestazioni molto spesso ottime si avvicinano a una efficienza che va dal 50% al 70%.
Inoltre, gli amplificatori in classe D riescono a raggiungere potenze di uscita elevatissime pur mantenendo dimensioni quasi compatte (cosa impossibile ad esempio per un classe A), prezzi ragionevoli e, nei modelli migliori, una distorsione del segnale pressoché inesistente. Non stupiamoci quindi che questi prodotti stiano diventando sempre più gettonati sia dagli appassionati di lungo corso, sia dai neofiti Hi-Fi alle prime armi.
Crown XLS 1502
Il form-factor a rack è più adatto a sistemi PA che non ai classici impianti casalinghi, ma il Crown XLS 1502, con prezzi online inferiori ai 400 euro, rimane un amplificatore finale a suo modo unico tra la potenza di 1.000 watt su 4 Ohm, il peso inferiore ai 4 Kg e una distorsione pressoché inudibile grazie alla tecnologia DriveCore. Da segnalare anche i limitatori di picco che forniscono la massima potenza uscita proteggendo i diffusori, gli ingressi XLR e RCA, il raffreddamento forzato che impedisce l’eccessivo accumulo termico e il sistema Crossover PureBand integrato, che migliora prestazioni e controllo.
NAD D 3045
Per questo integrato di NAD il prezzo sale a circa 700 euro e come potenza ci si deve accontentare (si fa per dire) di 300 W di picco su un carico di 4 Ohm. Accanto a due ingressi digitali ottici e coassiali che utilizzano un DAC ad alta risoluzione, troviamo anche un ingresso USB asincrono (tramite cui riprodurre anche file MQA) per collegare un computer che utilizza il clock precisione dell’amplificatore (anziché il proprio) per ridurre il jitter e ottimizzare l’USB per la riproduzione audio.
Ci sono anche ingressi analogici nel caso foste interessati e, sempre nella parte posteriore, troviamo anche un ingresso phono MM per il collegamento a un giradischi, un ingresso HDMI e l’opzione per aggiungere un subwoofer al vostro impianto stereo di base. È inoltre integrato il Bluetooth aptX HD, che consente lo streaming wireless ad alta risoluzione; tra l’altro è bidirezionale, il che significa che è possibile sia inviare il segnale audio proveniente dal NAD a delle cuffie wireless, sia utilizzare l’ampli per riprodurre musica in streaming da sorgenti Bluetooth esterne come smartphone o tablet.
Mola Mola Kula
L’amplificatore integrato Kula da 11000 euro è il nuovo arrivato in casa Mola Mola e si affianca al pre Makua, al DAC Tambaqui e ai finali mono Kaluga. Kula vanta una potenza di 2x150W su 8ohm e 2x300W su 4ohm ovviamente in classe D, con circuitazione completamente bilanciata e stadi realizzati a discreti in configurazione single ended driven differential. Come nel preamplificatore Makua la programmazione degli ingressi è a matrice e la funzione dei 6 tasti di preset frontali è liberamente assegnabile. Sul retro troviamo 3 ingressi analogici bilanciati XLR e 3 sbilanciati RCA, con in più due coppie di morsetti per diffusori Furutech. Il volume è a relè, con controllo contemporaneo sia del guadagno interno che del volume d’uscita.
Kula è completamente gestibile tramite Mola Mola Remote App (iOS e Android) via Bluetooth Low Energy e a esso possono essere aggiunti il modulo DAC e quello Phono, entrambi in comune con il preamplificatore Makua. Il DAC, derivato dal Tambaqui, aggiunge a Kula gli ingressi digitali Bluetooth, AES/EBU, ottico, USB tipo B e Ethernet (Roon Ready).
Per questi ultimi due ingressi è assicurata la compatibilità con file DSD quad speed e con file PCM fino a 384KHz/32bit, valore che scende a 192KHz/24bit su ottico e AES/EBU. Il modulo Phono ha due stadi separati, MM e MC, con guadagno di ingresso selezionabile fino a 40dB a step di 5dB e resistenza e capacità selezionabili in modo indipendente. Sono impostabili tutte le maggiori curve di equalizzazione RIIAA, incluse quelle a 78rpm, ed è possibile disegnare curve personalizzate con 3 parametri configurabili (t1, t2 e bass shelf); in questo caso la scheda può essere installata direttamente dal cliente.
Legacy Audio I-V2
Un amplificatore Dual Mono in classe D da 5000 euro non si vede tutti i giorni, ma facciamo volentieri un’eccezione per il Legacy Audio I-V2, bellissimo da vedere… e da ascoltare. Il cuore di questo amplificatore di potenza è la tecnologia ICEdge, che consente all’I-V2 di funzionare “a freddo” mentre pompa 1.000 watt (su 4 Ohm) di pura potenza di Classe D ai diffusori (l’efficienza si avvicina all’80%). Inoltre, basandosi sulla precisione digitale che questa tecnologia può fornire, Legacy Audio ha creato un amplificatore con un livello di rumore vicino allo zero che, di conseguenza, conferisce più dinamica al suono. Come ingressi troviamo XLR e RCA. Non è facilissimo da trovare (la distribuzione è di ProAudio Italia), ma se ci riuscite e avete 5000 euro di budget, difficilmente troverete di meglio in questa fascia di prezzo.
Bel Canto Black EX Integrated
Ok, lo ammettiamo. Abbiamo voluto esagerare con questo integrato da oltre 18.000 euro (distribuzione Audiopoint), ma non abbiamo resistito. Il gran numero di ingressi digitali e analogici consente a questo apparecchio di rispondere a tutte le esigenze in termini di audio. Tra streaming e stadio phono MM/MC c’è davvero l’imbarazzo della scelta e Bel Canto è riuscita a creare un circuito in grado di risincronizzare in modo asincrono tutti gli ingressi al sistema DAC avanzato con lo 0,001% di distorsione e 126 dB di gamma dinamica.
Inoltre, tutte le funzioni dell’unità possono essere gestite tramite l’app SEEK, dal telecomando o direttamente dal pannello frontale, mentre l’amplificatore per cuffie integrato ha abbastanza potenza per pilotare anche i modelli più esigenti (e non manca l’uscita per un eventuale subwoofer). Come potenza Bel Canto dichiara 250 W (8 Ohms) e 500 W (4 Ohms) per canale e non manca la compatibilità con file MQA e DSD64. Andremmo avanti ancora per molto, ma per ragioni di spazio vi invitiamo a visitare la pagina ufficiale per scoprire tutto su questa costosissima meraviglia in classe D.
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