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Diffusori Wilson Benesch Precision P1.0 – La recensione

Precision P1.0

A quasi 8000 euro (e sono il modello entry-level!) non sono certo diffusori da stand per tutti, ma i Wilson Benesch Precision P1.0 vi conquisteranno.

Entry-level è un termine relativo. Nel mondo di Wilson Benesch fa riferimento alla nuova gamma Precision composta da tre modelli: i P1.0 oggetto di questa recensione (7560 euro) i P 2.0 (12000 euro) e i P 3.0, che sfiorano i 19000 euro di listino.

I diffusori da stand P1.0 sono insomma i “piccoli” della gamma, sia in termini di dimensioni che di prezzo. Sono grandi quasi come un paio di scatole da scarpe sovrapposte e hanno un volume interno di appena 14 litri. Sono anche ingannevoli in quanto gli stand sono parte integrante della struttura, tanto che potremmo descriverli come degli standmounter da pavimento. Se i P1.0 a modo loro sono quindi un modello entry-level, non c’è alcun compromesso se si va a vedere il loro contenuto tecnologico. Lo capiamo immediatamente constatando che il driver mid/bass Tactic II fatto a mano da 17 cm è identico a quello usato nella gamma Eminence da 170000 euro.

Costruzione

Questo prezioso driver mid/bass è un innovativo design proprietario che utilizza un cono in polipropilene isotattico per offrire un equilibrio ideale tra rigidità e smorzamento. Il cono è incorporato in un telaio pressofuso ad alta pressione e guidato da un potente sistema motore al neodimio fortemente ottimizzato. È stato fatto molto lavoro per affinare il comportamento magnetico del motore. Una porta reflex rivolta verso il basso aiuta a ottimizzare le basse frequenze.


Il tweeter soft dome Leonardo da 25 mm è altrettanto impressionante. È stato sviluppato a partire dall’unità ad alta frequenza Semisphere utilizzata nella molto più costosa gamma Geometry dell’azienda e utilizza lo stesso sistema motorio al neodimio. L’aspetto forse più intelligente e creativo è il frontalino del tweeter, elaborato in modo da minimizzare le distorsioni causate dai riflessi dell’uscita audio della cupola. Il risultato dovrebbe essere una risposta in frequenza più piatta. Questo frontalino è così complesso che può essere prodotto solo dalla stampa 3D. È realizzato con un polimero rinforzato in carbonio e disaccoppiato dal deflettore principale per ridurre le distorsioni generate dalle vibrazioni dell’unità mid/bass.

Wilson Benesch ha promosso a lungo reti di crossover semplici e quelle utilizzate in questi diffusori non sono diverse. Il tweeter arriva a circa 5kHz e viene alimentato attraverso un filtro minimalista di secondo ordine. Insolitamente l’unità il mid/bass non utilizza invece alcun filtro, essendo direttamente collegata ai terminali degli altoparlanti. L’azienda britannica ritiene che questi percorsi di segnale puliti contribuiscano a mantenere intatta l’integrità del suono.

Mentre la maggior parte dei modelli rivali utilizza cabinet in MDF, Wilson Benesch è andata raramente incontro a questa soluzione. Non a caso il cabinet dei P1.0 è una costruzione ibrida di alluminio e betulla tenuto in tensione per creare una piattaforma eccezionalmente rigida ma a bassa risonanza. Non siamo appassionati dell’aspetto quasi brutale dei P1.0, in particolare nella finitura nera standard, ma non si può negare l’efficacia dell’elaborata costruzione di questi diffusori sì costosi ma con anche standard di costruzione davvero elevati.

Compatibilità

Diffusori di questo livello richiedono un sistema adeguatamente stellare. Per i test ci affidiamo infatti allo streamer audio Naim ND555/555PS di Naim e al giradischi Technics SL-1000R come sorgenti, mentre per l’amplificazone non possiamo che andare sul nostro duo di riferimento Gamut (pre e finale D3i/D200i), che abbiamo sostituito occasionalmente con l’eccellente ampli integrato Tucana II Anniversary di Leema.

I Precision P1.0 si dimostrano relativamente poco schizzinosi sul posizionamento. Mentre sistemarli vicino al muro aggiunge enfasi ai bassi, al tempo stesso inspessisce la gamma media e riduce l’apertura dei diffusori. Decidiamo così di sistemarli più verso il centro della nostra sala test, inclinandoli leggermente verso la posizione di ascolto. A differenza di alcuni concorrenti questa angolazione non risulta particolarmente critica grazie alle caratteristiche di dispersione uniforme dei P1.0.

Qualità audio

Siamo sorpresi nello scoprire che all’inizio questi diffusori non ci abbiano “scaldato” come ci saremmo aspettati. Nonostante mostrino ovvi talenti, i campioni qui recensiti sembrano timidi e privi di espressione dinamica durante i primissimi test. Questi problemi svaniscono lentamente con un po’ di rodaggio (una settimana nel nostro caso), dopo il quale i Precision diventano qualcosa che può stare accanto senza alcun complesso di inferiorità ai migliori diffusori da stand in questa fascia di prezzo.

Visto che parliamo di speaker compatti, non aspettatevi di ottenere il tipo di basso che fa vibrare i mobili. Per le loro dimensioni però si comportano più che bene su questo versante, offrendo bassi tesi e agili. In Spit Three Times di Neneh Cherry i P1.0 restituiscono con entusiasmo la linea di basso che fa da guida alla canzone, con ogni nota che viene riprodotta con nettezza e impatto.

Notiamo anche il senso del ritmo incalzante dei P1.0 e la loro capacità di separare ogni trama musicale senza perdere di vista l’insieme strumentale. Ne esce una performance coesa ed energica, che mantiene al tempo stesso (e saldamente) anche le sottigliezze più piccole, in particolare nel modo in cui i diffusori catturano la voce distintiva e passionale della Cherry.

Passiamo alla Sinfonia del Nuovo Mondo di Dvorak e i Precision dimostrano di trovarsi perfettamente a proprio agio. Diffusori di queste dimensioni non si avvicineranno mai a riprodurre la piena autorità di un’orchestra, ma se non altro i P1.0 ci provano. Restituiscono infatti un soundstage espansivo con strumenti posizionati in modo sicuro, gradevolmente stratificato e dotato anche di un sottile senso di profondità.

La resa ci convince pienamente anche nella risposta tonale, con i diffusori che suonano insolitamente neutri su tutta la linea. L’integrazione tra le unità motrici è senza soluzione di continuità e contribuisce a fornire l’impressionante coesione musicale che stiamo ascoltando. Questi diffusori non temono neppure dinamiche su larga scala, dando il via a crescendo con entusiasmo e compostezza. Allo stesso tempo hanno una finezza tale da mantenere le cose interessanti durante i movimenti più tranquilli della composizione. Completate il tutto con un’incredibile capacità di far emergere i dettagli di basso livello e avrete due diffusori che stabiliscono standard altissimi per il prezzo a cui sono proposti.

Verdetto

Mentre il look e l’estetica dei Precision P1.0 possono dividere, non ci può essere alcun dissenso quando si parla di prestazioni. Sono infatti diffusori perspicaci e composti che funzionano benissimo con un’ampia gamma di generi musicali. Date loro un segnale di qualità appropriata e non mancheranno di conquistarvi.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

A quasi 8000 euro (e sono il modello entry-level!) non sono certo diffusori da stand per tutti, ma i Wilson Benesch Precision P1.0 vi conquisteranno.

Pro
Dettagli impressionanti
Dinamiche espressive
Qualità costruttiva
A loro agio con tantissimi generi musicali

Contro
Non a tutti piacerà la loro estetica

Scheda tecnica
Design: due vie
Sensibilità (db /w/m): 89
Risposta in frequenza: 36Hz-24kHz
Impedenza 4 ohm
Potenza massima: 200W
Dimensioni: 32 x 35 x 37 cm
Peso: 30 Kg
Pezzo: 7650 euro
Sito del produttore: http://wilson-benesch.com/
Distributore italiano: www.madformusic.it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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