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Luxman D-10X: lettore CD-SACD hi-end di ultima generazione

Luxman D-10X

Con un prezzo di listino di 15999 euro, componenti di pregio e un peso di oltre 22 Kg, il lettore CD-SACD Luxman D-10X promette meraviglie

Tra i recenti lettori CD-SACD annunciati da Luxman, il nuovo D-10X (con il suo peso di oltre 22 Kg) è il modello top di gamma, nonché l’erede dell’apprezzato D-08u, che rimane tra i CD-SACD player più costosi sul mercato con i suoi 15000 euro di listino. Eppure, il D-10X riesce a spingersi ancora oltre (15999 euro) e a portare diverse novità in un settore che, erroneamente, è ritenuto da alcuni ormai privo di vere innovazioni.

Per questa sua nuova “bestia” digitale il produttore nipponico ha innanzitutto optato (per la prima volta nella sua line-up di prodotti) per il nuovo DAC Rohm 32 bit MUS-IC BD34301EKV, integrandone due in configurazione dual mono. Parliamo di un DAC hi-end capace di processare segnali DSD a 22,4 MHz e PCM con campionamento fino a 768 kHz, oltre a vantare un rapporto SN pari a -115 dB.

Per ridurre al minimo anche le più piccole distorsioni innescate da vibrazioni e risonanza, Luxman ha inoltre aggiornato l’unità disco creando la meccanica di trasporto LxDTM-i e l’ha inserita in un telaio molto rigido con lati in alluminio da 8 mm che si estendono fino ai pannelli anteriore e posteriore (la piastra superiore in acciaio ha invece uno spessore di 5 mm). Per una maggiore protezione, il sistema di montaggio forma una struttura integrata che supporta il telaio laterale.


L’altra grande novità è la presenza a bordo del nuovissimo circuito analogico ODNF-u (Only Distortion Negative Feedback ultimate), erede dell’ODNF che debutta proprio sul D-10X. Questa configurazione completamente bilanciata massimizza l’accuratezza del rilevamento degli errori minimizzando la distorsione. Lo scopo è di migliorare la microdinamica in tutto lo spettro audio, specialmente nelle frequenze più alte. Per proteggere il segnale analogico da variazioni dell’impedenza di terra e dei campi magnetici, il D-10X incorpora inoltre uno chassis composito e loop-less efficace nel bloccare il rumore digitale.

Per fornire energia abbondante e molto stabile, il produttore giapponese ha aumentato la capacità del trasformatore di potenza del 27% rispetto a quella del D-08u. Sui connettori RCA è poi applicata una placcatura in oro su una lega che combina la conducibilità del rame con la durata dell’ottone, mentre per le uscite bilanciate Luxman ha utilizzato robusti terminali Neutrik XLR e i piedini isolanti in ghisa con gradiente di densità forniscono un supporto stabile.

A livello di connessioni troviamo ingressi S/PDIF ottici/coassiali compatibili 24 bit/192 kHz, uscite digitali e analogiche (tra cui due XLR bilanciate) e una porta USB asincrona attraverso la quale riprodurre file PCM fino a 768 kHz e DSD 22,4 MHz (i formati supportati sono WAV/AIFF, FLAC/ALAC, MP3, DSF e DSDIFF). Tra l’altro la porta USB supporta due modalità Bulk Pet per l’ottimizzazione dei file Hi-Res tra PC e DAC livellando il carico di elaborazione tra i due dispositivi. Un altro aspetto interessante è la compatibilità con file in alta risoluzione MQA, che possono essere riprodotti sia tramite disco, sia tramite gli ingressi USB, Toslink e coassiali.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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