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Naim Mu-so 2: come migliorare un prodotto già quasi perfetto

mu-so 2

Costa 500 euro in più del predecessore, ma lo streamer all-in-one Naim Mu-so 2 è migliore sotto molti punti di vista e se la cava bene anche come soundbar.

Die Hard 2, C’era una volta in Messico e Star Wars: Il risveglio della forza sono tutti esempi di come un sequel possa funzionare semplicemente riconfezionando una ricetta di successo. Il nuovissimo Naim Mu-so 2nd Generation (o Mu-so 2), disponibile in Italia a 1549 euro, è il tipico caso di una storia raccontata due volte.

Mettetelo accanto all’originale Mu-so e i due chassis di alluminio quasi identici potrebbero portarvi a liquidare il Mu-So 2 solo come un aggiornamento appena accennato. Ma giudicare il Mu-so 2 dalla sua copertina significherebbe prendere un grande abbaglio. Secondo Naim infatti il 95% del Mu-so 2 è del tutto nuovo tra unità drive, elaborazione del segnale digitale, connettività e cabinet.

Cinque anni fa il Mu-so fu accolto da lodi sperticate. Tale era l’esclusiva offerta da Naim che, tra streamer multi-room, connettività wireless e fisica, amplificazione e altoparlanti, non sapevamo nemmeno come definirla. Un sistema hi-fi all-in-one? Un sistema di streaming? Uno speaker wireless evoluto? Da allora ci sono stati molti prodotti simili, ma il Mu-so ha mantenuto la sua rilevanza in questo settore. Con l’aumentare della concorrenza e l’arrivo di nuove piattaforme di streaming (come AirPlay 2), un aggiornamento era ormai essenziale, anche se Naim ha aumentato il prezzo del Mu-so 2 di circa 500 euro rispetto al predecessore.


Caratteristiche

Naim ha naturalmente portato la sua nuova piattaforma di streaming (il cuore pulsante degli ultimi streamer e sistemi del marchio britannico come l’ND5 XS 2 e Uniti Atom) a bordo del Mu-so 2. Ciò significa essenzialmente streaming UPnP di musica ad alta risoluzione fino a 32-bit/384kHz in formato PCM, streaming diretto da Spotify Connect e Tidal, Apple AirPlay 2, radio internet e Google Chromecast, che porta sul tavolo Deezer, Qobuz e Google Play Music. Naim afferma di aver migliorato la stabilità del Wi-Fi, sebbene una connessione Ethernet cablata sia ancora un’opzione migliore nel caso non abbiate problemi a tirare un cavo fino al Mu-so 2.

Come con l’originale Mu-so, lo streaming offline è supportato via Bluetooth, mentre gli ingressi USB, ottico e da 3,5 mm offrono la possibilità di collegare un’altra sorgente audio come un trasporto CD, un lettore CD o un TV. In quest’ultimo caso Naim ha deciso di aggiungere una presa HDMI ARC in modo da poter collegare il Mu-so 2 al vostro televisore o ricevitore AV ed è anche possibile usare un unico telecomando per controllare tutti i componenti collegati.

Il controllo del sistema avviene anche tramite l’ultima versione dell’app Naim per iOS e Android. La schermata iniziale offre una semplice selezione di input e accesso preimpostato, mentre la visualizzazione della libreria del nostro server riporta la copertina dell’album ed è facile da consultare. Anche Tidal è ben integrato e l’intera esperienza è reattiva su uno smartphone Android come il One Plus 7 Pro e un iPad del 2017 che abbiamo utilizzato durante i test.

L’app è anche il mezzo per gestire e controllare un’eventuale installazione multi-room. Mu-so 2 è retrocompatibile e ciò significa che può essere abbinato ad altri diffusori Mu-so 2, Mu-so e Mu-so Qb o altri prodotti Naim compatibili utilizzando la piattaforma di streaming in tre modi: tramite AirPlay 2, Google Chromecast o il software di Naim.

I primi due sono accessibili sul software del dispositivo Apple e tramite un’app compatibile con Chromecast o l’app Google Home. Lo streaming dall’unità NAS in multi-room può essere invece ottenuto tramite l’interfaccia “now playing” dell’applicazione Naim e, se avete lo spazio in casa (oltre naturalmente a un bel budget), potete accoppiare tra loro fino a otto speaker.

Le impostazioni disponibili consentono di fare di tutto, dal nominare e aggiornare il vostro Mu-so 2 fino all’impostazione di un timer o di una sveglia. Potete inoltre personalizzare il suono in base a dove è posizionato Mu-so 2 scegliendo tra Vicino al muro, Vicino all’angolo o Nessuna compensazione. Gli utenti del software Roon possono poi controllare il Mu-so 2 direttamente tramite l’app di Roon. Il telecomando piatto non è bello come quello più arrotondato del Mu-so, ma offre un mezzo di controllo più semplice se si desidera evitare l’uso dello smartphone o del tablet.

 

Costruzione

La manopola decentrata del Mu-so 2 merita una particolare attenzione. Questo pannello di controllo touch circondato da un quadrante illuminato liscio come la seta consente di modificare il volume, cambiare sorgente e selezionare la musica preimpostata da riprodurre. È possibile impostare fino a cinque preset tra album, playlist o stazioni radio e, grazie a un sensore di prossimità, potete riattivare il display avvicinandovi la mano.

Mentre l’eredità estetica è evidente, ci sono segni rivelatori della personalità del Mu-so 2 se messo accanto al modello precedente. Il telaio in alluminio sfoggia una nuova finitura grigio brunito e la griglia frontale a forma di onda, disponibile in nero, terracotta, verde e blu, è ora realizzata in un nuovo tessuto in nylon e poliestere che secondo Naim migliora la sensibilità del suono di circa 1db nella gamma media.

Qualità audio

Per migliorare le prestazioni sonore, Naim ha poi optato per sei nuovi driver realizzati in collaborazione con Focal e pilotati da ben 450W di amplificazione, oltre ad aver migliorato le capacità dell’elaborazione digitale del suono. Ogni driver è stato riprogettato. Il woofer ha ora un magnete più grande per ridurre la distorsione, mentre i driver mid-bass sono più smorzati per migliorare la fase con il cono.

La nuova elaborazione è in grado di eseguire 13 volte le istruzioni del Mu-so e tutti gli ingressi analogici e digitali sono sovracampionati o sottocampionati, se necessario, per un’uscita a 24 bit/88 kHz. Naim ha anche prestato attenzione al timing digitale, estendendo le funzioni del Master Clock del sistema anche alla scheda di streaming come già fatto per lo streamer top di gamma ND555.

Questi upgrade combinati hanno portato a un miglioramento sonoro facilmente tangibile. Mentre ritroviamo infatti alcuni aspetti familiari ereditati dal Mu-so (la ricchezza in termini di timbrica e la qualità generale), il Mu-so 2 finisce con il superare il predecessore in termini di dettaglio, dinamica e destrezza ritmica. Ce ne accorgiamo quasi subito nella facilità con cui viene approcciata Hey Rosey dei The National; tutto, in questo ampio campo sonoro (il piano, gli archi, l’accompagnamento di basso di Gail Ann Dorsey), è più chiaro e ricco di sfumature. Anche il pattern ritmico del coro sembra molto più solido e centrato.

La delicata configurazione dinamica di Turnmill dei Maribou State è più incisiva; c’è un maggior senso di euforia in questa melodia giocosa e la voce si unisce alla base elettronica con maggiore presenza. Per aumentare la risposta in gamma bassa, Naim ha riprogettato la struttura fisica del sistema per incrementare il volume del cabinet del 13%. Quando il loop di batteria della traccia entra in scena, è chiaro che il basso ha più controllo e convinzione. Ce ne accorgiamo anche dal pattern della drum machine in It Never Same The Same dei Twilight Sad, che suona in modo più sinistro e maestoso di quanto non faccia con il Mu-so.

La musicalità è sempre al centro della performance del Mu-so 2 anche come soundbar. Ci sono peso, intuizione e vivacità e mentre guardiamo la Coppa del Mondo femminile di calcio, il commento è chiaro e coerente. Non si ottiene l’ampiezza del soundstage che esce dalle migliori soundbar premium come la Dali Kubik One o la Sony HT-ST5000 o il volume dei bassi di quelle con subwoofer esterni, ma nonostante ciò il Mu-so 2 rende giustizia alle colonne sonore e ai dialoghi allo stesso modo, offrendo miglioramenti significativi rispetto ai tipici speaker integrati nel TV.

Verdetto

Siamo sorpresi di quanta progressione sonora abbia portato con sé il Naim Mu-so 2, anche se questi progressi hanno causato un forte aumento di prezzo rispetto al modello originale. Al momento di scrivere la prima generazione di Mu-so può essere infatti acquistata per circa 500 euro in meno, sebbene in questo più esoso successore si ottengano come principali plus prestazioni più elevate, una migliore usabilità e l’inclusione di una presa HDMI. E, proprio come i migliori sequel cinematografici riescono ad aggiungere qualcosa al loro franchise, il Mu-so 2nd Generation dimostra di essere un degno successore e una bella aggiunta alla gamma Mu-so.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

Costa 500 euro in più del predecessore, ma lo streamer all-in-one Naim Mu-so 2 è migliore sotto molti punti di vista e se la cava bene anche come soundbar.

Pro
Tantissime funzioni
Design all-in-one ancora vincente
Sound ricco, dettagliato e ritmicamente sublime
App mobile ben studiata

Contro
Costa 500 euro in più rispetto al Mu-so

Scheda tecnica
Ingressi audio: HDMI ARC in with CEC, 3.5mm Jack, USB, ottico S/PDIF fino a 96khz
Streaming: Apple AirPlay 2, Chromecast Built-in, UPnP, Spotify Connect, TIDAL, Roon Ready, Bluetooth, Internet Radio
Connettività: Ethernet (10/100Mbps), Wi-Fi (802.11a/b/g/n/ac), BLE v4.2
Potenza di uscita: 450W – (6 x 75W)
Sistema diffusori: stereo a 3 vie
Peso: 11,2 Kg
Dimensioni (H x L x PD): 122mm x 628 mm x 264 mm
Prezzo: 1549 euro
Sito del produttore: www.naimaudio.com/it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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