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Natale in vintage – Atari Flashback 8 Gold HD

Altra strenna natalizia 2018 potrebbe essere la mini console riproduzione della storica ATARI 2600 che in questa versione top offre ben 120 game

Come per le console Sega anche Atari ha licenziato numerosi game al produttore cinese ATGames che ha assemblato l’Atari Flashback 8 Gold HD, retro vintage 8 bit per un viaggio all’alba dei videogame.

Occorre essere ben consci che stiamo parlando di un apparato di cui iniziò la vendita a metà anni ’70, ovvero l’Atari 2600, console con un microprocessore come il MOS 6507, versione ridotta del MOS 6502 con accesso a soli 8 Kb di memoria contro gli originali 64 Kb eppure per quel periodo era una delle prime possibilità di portare a casa un apparato capace di offrire molteplici opportunità di divertimento, grazie allo slot in cui andava inserita l’apposita cartuccia.

Un decennio di rivoluzione tecnologica per il mondo video ludico (già nel 1972 era stata commercializzata la prima game console casalinga in assoluto, la Magnavox Odyssey) per quella che ancora oggi è ricordata come la console più longeva della storia (ma non tutto andò per il verso giusto, come vi diamo modo di scoprire), phase out 15 anni più tardi nel 1992 dopo aver venduto oltre 30 milioni di unità.


atari flashback

Rispetto alla proposta SEGA Mega Drive, sempre di ATGames, non abbiamo per le mani una console in cui per far numero sono stati inseriti game che non hanno nulla a che vedere col brand di cui si fregia. In questo caso i 120 titoli promessi sono tutti made for Atari 2600 e quindi c’è la reale opportunità di scoprire o rigiocare anche a classiconi senza tempo.

Fermo restando che anche in questo caso esistono emulatori in rete e possibilità di provare i game senza sborsare (anche) cifre elevate vediamo cosa include la confezione: la riproduzione in scala dell’Atari 2600 è relativamente fedele quanto a design, plastica troppo leggera e senso di limitata resistenza nel tempo, doppio slot per connettere i joystick a filo originali mentre inclusi si trovano due nuovi pad simili agli originali anche se solo wireless (2.4 Ghz).

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Piccolo manuale con le istruzioni, alimentatore a muro, la console offre un’uscita digitale audio/video HDMI (solo 720p) per compatibilità con i moderni TV, nulla di trascendentale ma l’inclusione anche del relativo cavo HDMI consente di essere operativi nel giro di un attimo. I joystick wireless potranno anche sembrare una furbata ma all’epoca non esistevano proprio.

A questo si aggiunga il fatto che l’offerta ATGames è limitata a una qualità di comunicazione sui generis per cui il lag di connessione è dietro l’angolo e quando ci si cimenta con titoli in cui il feedback deve essere pressoché istantaneo è facile realizzare quanto per esempio diventi impossibile evitare di perdere il controllo in Brakeout o aspettarsi la medesima prontezza di risposta in Space Invaders.

L’originale console Atari 2600

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Il consiglio è quindi quello di rispolverare gli storici joystick o procurarseli per migliorare notevolmente l’esperienza di gioco, ce ne sono di compatibili a filo in circolazione. I tasti sulla console consentono l’on/off, il controllo del menù e la navigazione, possibile anche attraverso i joystick che ricordiamo non dispongono di batterie ricaricabili a corredo per cui occorre procurarsene di simili in modo da non dover ricorrere alle usa e getta.

Rispetto al passato la stragrande maggioranza dei game dispone ciascuno di 10 unità di memoria per i salvataggi oltre alla pratica possibilità di eseguire il rewind fino a 7 secondi. Da menù si accede agli ultimi game selezionati, oppure via elenco alfabetico ma anche suddivisi per brand (Atari e Activision), assente purtroppo l’intero set di titoli Bandai/Namco e ‘vuoti’ eccellenti come per esempio l’amatissimo Pac-Man con eventuali variazioni sul tema.

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Da una lista di titoli così ampia ci si aspetterebbe il meglio del meglio della produzione da e per Atari dell’epoca ma di fatto mancano all’appello tanti titoli di punta che avrebbero contribuito a rendere questa console un must-have assoluto. Pensiamo per esempio a Defender II, Donkey Kong, Ghostbusters, Atlantis, Spider Fighter, Mario Bros., Berzerk, Xenophobe, Joust, Superman, Battlezone, Track & Field, Jungle Hunt, Raiders of the Lost Ark, River Patrol, E.T. The Extra Terrestrial (erroneamente considerato il più brutto game nella library Atari, progettato in sole 5 settimane), Star Raiders solo per citarne alcuni.

Questo l’elenco completo dei game disponibili: 3-D Tic-Tac-Toe, Adventure, Adventure II, Air·SeaBattle, Asteroids, Aquaventure, Atari Climber, Backgammon, Barnstorming, Basketball, Beamrider, Black Jack, Bloody Human Freeway, Bowling, Boxing, Breakout, Bridge, Canyon Bomber, Centipede, Championship Soccer, Checkers, Chopper Command, Circus Atari, Combat, Combat Two, Cosmic Commuter, Crackpots, Crystal Castles, Decathlon, Demons to Diamonds, Desert Falcon, Dodge’Em, Dolphin, Double Dunk, Dragster, Enduro, Fatal Run.

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Fishing Derby, Flag Capture, Football, Freeway, Frog Pond, Front Line, Frostbite, Fun with Numbers, Golf, Gravitar, Grand Prix, Hangman, Haunted House, H.E.R.O., Home Run, Human Cannonball, Ice Hockey, Indy 500, Jungle Hunt, Kaboom!, Keystone Kapers, Laser Blast, Maze Craze, Megamania, Millipede, Miniature Golf, Missile Command, Moto Rodeo, Night Driver, Off The Wall, Oink!, Outlaw, Pitfall!, Pitfall II: Lost Caverns, Plaque Attack, Polaris, Pong (Video Olympics), Pressure Cooker, Radar Lock, Realsports Baseball, Realsports Basketball.

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Realsports Soccer, Realsports Volleyball, Return to Haunted House, River Raid, River Raid II, Robot Tank, Saboteur, Save Mary, Seaquest, Secret Quest, Skiing, Sky Diver, Slot Machine, Slot Racers, Solaris, Space Invaders, Space War, Sprintmaster, Star Ship, Steeplechase, Stellar Track, Street Racer, Submarine Commander, Super Baseball, Super Breakout, Super Football, Surround, Spider Fighter, Stampede, Starmaster, Swordquest: Earthworld, Swordquest: Fireworld, Swordquest: Waterworld, Tempest, Tennis, Video Checkers, Video Chess, Video Pinball, Warlords, Wizard, Yars’ Return, Yars’ Revenge.

Qui di seguito vi presentiamo alcuni dei progetti più avanzati, interessanti se non addirittura mai pubblicati in quanto abbandonati allo stadio prototipale.

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3-D Tic-Tac-Toe
Oltre al classico scacchi all’epoca fu molto apprezzato 3-D Tic-Tac-Toe, puzzle rilasciato da Atari per la console Atari 2600 e la famiglia Atari a 8 bit nel 1980. Simile al tradizionale tic-tac-toe è però giocato su quattro griglie 4×4 impilate verticalmente l’una sull’altra; è fondamentalmente una versione computerizzata del gioco da tavolo Qubic (di Parker Brothers) che usa la notazione e il layout tradizionali di tic-tac-toe.

Per vincere il gamer occorre piazzare quattro dei suoi simboli su quattro quadrati allineati verticalmente, orizzontalmente o diagonalmente, su una singola griglia, o distribuiti uniformemente su tutte e quattro le griglie. Questo crea un totale di 76 possibili modi per vincere, rispetto a otto possibili modi per vincere su una scheda 3 × 3 standard. Ci sono nove varianti, può essere giocato da due giocatori uno contro l’altro, o un giocatore può giocare contro la macchina in una delle otto diverse impostazioni di difficoltà.

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Realsports Baseball
Real Sports Baseball su Atari 2600 è considerato uno dei migliori adattamenti sportivi per l’epoca. La grafica del gioco fa quello che può ma il gameplay è decente e ci sono nove giocatori per squadra, a differenza del primo gioco Atari Baseball. La folla applaude mentre si scende in campo per una gara di nove inning. Gli effetti sonori sono interessanti e rendono abbastanza rispetto a un tentativo abbozzato di realismo che non si può che apprezzare.

Il controllo è buono e i giocatori lanciano e prendono bene la palla, anche se colpirla è una piccola sfida ma non impossibile. Una volta colpita nel campo di gioco il difensore più vicino viene attivato per prenderla: comprese le dinamiche del gioco il divertimento non manca. Tutto sommato, RealSports Baseball è un gioco a posto, apprezzato soprattutto dai nostalgici.

Fu bocciato all’origine questo Realsports Basketball

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Realsports Basketball
Realsports Basketball è l’unico titolo della serie Realsports annunciato e mai pubblicato, anche se la pallacanestro è un game molto amato negli States ma in quel periodo dinamiche e livello di programmazione non convinsero fino in fondo. Certo non si poteva contare su aggiornamenti via Web come accade oggi ma anche se quello che si ha di fronte è un progetto incompleto resta interessante da scoprire.

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Troppe le limitazioni per quello che potremmo definire un tentativo di game 2 contro 2, dove la coppia di giocatori in campo è molto legnosa, ciascun elemento controlla il campo in una zona ‘ingabbiata’ da cui non può uscire, è sufficiente toccare l’avversario per soffiargli la palla. Nessuna combo o dribbling di sorta, movimenti troppo lineari e forse a far storcere maggiormente il naso è la palla quadrata. Va preso per quello che è, un progetto allo stadio prototipale abbandonato forse troppo in fretta.

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Realsports Soccer
Il calcio si sa non è esattamente lo sport nazionale americano eppure Atari s’impegnò il più possibile per rendere l’esperienza gaming la più interessante possibile benché quello che si ha di fronte non sia un vero e proprio campo di calcio.

Già da 3 anni, a partire dal 1980, era in commercio Pele’s Soccer con ambientazione e caratterizzazione migliori ma peccava nel game play che è invece il punto di forza di Realsports Soccer. Nessun portiere, una sorta di calcetto 3 contro 3 dove però i calciatori muovono liberamente per il campo che scorre orizzontalmente seguendo il pallone (al solito quadrato).

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Realsports Volleyball
Classe 1982 questo è un game piuttosto divertente e forse tra i meglio riusciti della serie sportiva Realsports, piuttosto solido, 2 contro 2, tentativo di rendere la palla più credibile, movimenti dei giocatori e azioni sono limitati ma la programmazione da la sensazione di aver tentato di valorizzare al meglio le potenzialità di grafica e calcolo.

2 i livelli di difficoltà, non importa dove la sfera va a colpire il soggetto, si mantiene comunque un certo controllo almeno con il livello più basso di difficoltà, l’altro rende tutto troppo complesso per non dire frustrante. Da provare.

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Combat / Combat II
In grado di creare piacevole assuefazione questi primissimi giochi di guerra sono stati uno spasso. Combattimenti tra carri armati, un game dove il blindato avversario non si vede, scontri tra aerei supersonici piuttosto che biplani tra le ‘nuvole’.

Fu una palestra per la programmazione, in parte riproponeva atmosfere e grafica degli arcade nelle sale giochi. Con tutti i limiti del caso per suono e ambientazione a rendere accattivanti le partite la fluidità nel controllo, anche se i livelli delle sfide erano piuttosto bassine ricordando che il game spingeva molto sulla gestione degli elementi a video e non era prevista partita single player.

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Asteroids
Il game per eccellenza di quegli anni e per molti il primo amore. Anche se il cabinato arcade offriva un livello di esperienza nettamente superiore (per non parlare quando subentrò la sfera-joystick) la versione Atari restava coinvolgente.

Una piccola astronave che doveva letteralmente sbriciolare gli asteroidi attorno evitando di venire colpita, più piccolo il frammento più veloce lo spostamento. In caso di emergenza un salto casuale nello spazio poteva salvare dal pericolo o provocarne la distruzione. Un game a se stante che resta ricordo indelebile tra gli aficionado del retrogaming.

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Pitfall! / Pitfall II Lost Caverns
Altro titolone, contribuì a sdoganare il genere platform, schermo a scorrimento laterale, 255 livelli da completare entro 20 minuti raccogliendo borse di soldi, barre d’oro e argento e anelli di diamanti ma occorre prestare attenzione perché gli ostacoli sono molti tra scorpioni, serpenti, fuoco, alligatori, buche nel terreo e tronchi rotolanti.

Solo 3 vite a disposizione, si parte con 2.000 punti e riuscendo a raccogliere tutti i tesori si giungerebbe alla fine totalizzando 114.000 punti. Ci fu il sequel Lost Caverns con alcuni miglioramenti nella grafica e ulteriore complessità nei percorsi al fine di raccogliere tutti i tesori, schivare le minacce all’interno di una miriade di gallerie sotterranee.

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Warlords
L’incipit della storia vede coinvolto il pacifico regno di re Federico presso una terra lontana, lande in cui dimorano anche i suoi 4 figli caratterialmente all’opposto i quali non perdono occasione per scontrarsi anche violentemente. Nato nel 1980 questo arcade game era un progetto evoluto con una versione speciale fino a 4 giocatori in contemporanea, all’epoca una vera innovazione.

I signori della guerra si scontrano tra colpi di palle infuocate, una serie di battaglie dove alla fine rimane solo un sopravvissuto, chi giunge vittorioso per 5 volte vince anche la guerra. I ‘caduti’ sul campo possono tornare come fantasmi disturbando la direzione dei colpi. 23 variazioni sul tema rendono questo semplice game uno dei più divertenti.

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Altri grandi classici senza tempo da ‘consumare senza soluzione di continuità sono senza meno Missile Command (anche qui la versione arcade in cabinato disponeva di paddle sferico in cui non era difficile ritrovarsi con le dita incastrate) con postazioni antiaeree chiamate a difendere una città dai bombardamenti, Frogger con le ranocchie che devono attraversare una strada con veicoli a varie velocità e poi un fiume per giungere alla meta, Space Invaders con il più classico degli arcade SF e apripista di un genere, il mitico muro e la pallina da usare per abbatterlo in Brakeout e Super Breakout.

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Il labirintico Maze Craze tra guardie e ladri, uno tra i primissimi racing game particolarmente vicino alla controparte in cabinato è Enduro, altro sportivo con vista dall’alto Boxing in un inedito gameplay che funziona alla grande, l’avventuroso Jungle Hunt per librarsi tra gli alberi saltando di liana in liana o affrontare in immersione dei coccodrilli, a bordo di un caccia in Radar Lock che in parte ci ha fatto ricordare il leggendario Star Raiders, 8 bit che si poteva giocare su Atari 400 e Atari 800.

A conti fatti anche questo Atari Flashback 8 Gold HD con i joystick a filo e tanta voglia di retrogaming si potrebbe rivelare un’ottima scelta non solo sotto Natale, ricordando che il prezzo iniziale era di 99,99€ e che ora è acquistabile attorno agli 80€ ma già circolano prodotti usati sulle 49€.

Se invece foste interessati a scoprire come mai a un certo punto questi game scomparvero dagli scaffali potete fare un ulteriore tuffo nel passato con questo bellissimo documentario:

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