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QD-OLED: Samsung e Sony si preparano a rivoluzionare il mercato TV

pannelli qd-oled

Nei prossimi mesi Sony e Samsung porteranno sul mercato i primi TV QD-OLED da 55’’ e 65’’ e promettono di rivoluzionare il mercato TV di fascia alta

Finalmente ci siamo. Dopo anni di attese, conferme, smentite e mezze verità (e contrasti mai celati tra Samsung Display e Samsung Electronics), il 2022 sarà l’anno dei primi TV QD-OLED, una tecnologia che promette meraviglie e sulla quale per ora solo Samsung e Sony hanno puntato. Molti, in attesa che i TV Micro-LED arrivino a dimensioni e prezzi umani, la indicano già come erede dell’OLED e in effetti le premesse per una rivoluzione nel mercato dei TV di fascia alta ci sono tutte.

Parliamo di fascia alta non perché ci siano già i prezzi ufficiali dei nuovi modelli in arrivo nei prossimi mesi (che comunque non saranno bassi), ma perché si tratta di una tecnologia nuova, innovativa e dai costi di produzione piuttosto elevati e quindi, almeno per quest’anno, aspettiamoci prezzi impegnativi, sebbene per ora Samsung Display sia impegnata a realizzare solo pannelli da 55’’ e 65’’ e con risoluzione 4K. Ciò significa niente tagli dai 65’’ in su e niente 8K; limitazioni di un certo peso per dei TV top di gamma nel 2022, ma dopotutto siamo solo all’inizio e si dovrà vedere la risposta sul mercato per capire se già il prossimo anno ci sarà spazio per modelli più grandi e con risoluzioni maggiori.

Ma perché tutte queste aspettative verso la tecnologia QD-OLED, che tra l’altro Samsung ha già ribattezzato QD-Display (ricordiamo che QD sta per Quantum Dot)? Essenzialmente perché promette di mantenere inalterati i pregi innegabili dei TV OLED (elevatissimo rapporto di contrasto e nero assoluto), con in più una luminosità che non ha più nulla da invidiare a quella degli attuali LCD top di gamma e colori più saturi. Sembra in effetti di parlare del TV “definitivo” e anche se ad oggi nessuno ha messo le mani su uno di questi modelli per un test davvero approfondito (solo Samsung ne ha mostrato in azione uno al CES 2022), la sigla QD-OLED sta già facendo venire l’acquolina in bocca a tantissimi appassionati.


Ma esattamente come funziona un TV QD-OLED/QD-Display? La base di partenza sono gli emettitori organici blu contenuti nel cosiddetto Blue Self-luminiscent layer. Questi emettitori diffondono luce propria e si comportano quindi come qualsiasi altro pannello OLED WRGB così come lo conosciamo oggi; ciò fa subito capire che i QD-OLED, a differenza degli LCD in tutte le loro incarnazioni (QLED e MiniLED) e proprio come gli OLED, sono TV privi di retroilluminazione che possono accendere e spegnere ogni singolo pixel (ed ecco spiegato il nero assoluto).

QD-OLED

Visto però che c’è un piccolo particolare chiamato RGB (Red-Green-Blue) e che ovviamente la sola luce blu non è sufficiente per ricreare i colori di un’immagine, servono anche il rosso e il verde. Senza scendere troppo nel tecnico, vi basti sapere che i Quantum Dot (che conosciamo ormai da anni grazie soprattutto agli LCD QLED di Samsung) assorbono la luce blu e la emettono nuovamente in forma più pura creando le componenti rossa e verde. Il risultato? Una configurazione RGB per ogni pixel che permette di mantenere la corretta saturazione anche quando la luminanza raggiunge livelli molto alti.

Un miglioramento importante se pensiamo che negli attuali TV OLED (anche i migliori), quando si raggiungono i picchi di luminanza più alti, i dettagli cromatici più fini tendono al bianco. Come conseguenza, e considerando che i Quantum Dot permettono di ottenere un rosso ed un verde più profondi, un pannello QD-OLED può coprire spazi colore più ampi. Non a caso Samsung Display parla di una copertura completa dello spazio colore DCI-P3 e di una copertura di quello BT.2020 che raggiunge l’87% xy e il 91% uv, contro il 71% xy e il 75% uv dell’attuale TV OLED LG G1 EVO.

TV QD-OLED Sony A95K

Altro fattore da non trascurare a favore di questa nuova tecnologia è l’assenza di filtri colore, che porta a una diffusione della luce in ogni direzione e a una corretta riproduzione dei colori anche da posizioni più angolate, con un angolo di visione che diventa quindi molto più ampio rispetto a quello (comunque già ottimo) degli OLED odierni.

C’è poi un terzo aspetto (anch’esso determinante) legato alla maggior luminosità dei TV QD-OLED rispetto agli OLED tradizionali. A tal proposito Samsung ha rilasciato alcuni importanti dettagli nel corso della sua presentazione al CES 2022; si passa da un picco di oltre 1.400 cd/m² – nit rilevato su una schermata bianca che copre l’1% dello schermo a un picco di circa 200 cd/m² – nit su una schermata bianca che copre il 100% dello schermo.

qd-oled

Numeri decisamente più elevati di quelli del TV OLED più luminoso oggi sul mercato (il già citato G1 EVO di LG), la cui luminosità di picco su una schermata al 10% si attesta a circa 800 cd/m² – nit contro i 1.000 cd/m² – nit del TV QD-Display di Samsung. Parliamo insomma di un incremento di luminosità medio del 25% e anche su una copertura del 100% il passaggio dai 160 cd/m² – nit dell’LG G1 EVO ai 200 cd/m² – nit del QD-Display di Samsung potrebbe portare a un’immagine molto più incisiva in ambienti particolarmente illuminati.

Monitor Alienware 34 Curved QD-OLED

Unendo tutte queste caratteristiche, si ottiene in teoria un TV praticamente “perfetto”, che in più (almeno nel caso della serie Samsung QS95B) può contare su un refresh-rate di 144 Hz contro un massimo di 120Hz raggiungibile dai TV odierni; un plus che farà contenti molti videogamer, anche se ricordiamo che i 144Hz saranno sfruttabili solo a risoluzioni inferiori al 4K. E, sempre sul versante gaming, arriveranno anche i monitor QD-OLED da 34” (Dell ne ha già annunciato uno) con refresh-rate massimo di 175 Hz e picco di luminosità di 1000 nits.

Arrivati a questo punto, non rimane che attendere i prezzi dei TV QD-OLED di Sony (la già annunciata serie Bravia XR A95K) e Samsung per capire quanto questi nuovi modelli potranno imporsi sul mercato. Cifre esageratamente alte potrebbero infatti far partire la nuova tecnologia con il piede sbagliato, anche perché, considerando il solo incremento della luminosità, la prossima serie di TV OLED EX promette di raggiungere picchi molto vicini a quelli dei QD-OLED, che però potranno sempre contare su una riproduzione dei colori più accurata. Basterà anche solo questo per farli diventare i veri successori degli OLED?

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