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Qobuz fa piazza pulita degli MP3 e punta solo su lossless e alta risoluzione

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In alcuni Paesi Qobuz ha eliminato il piano in abbonamento per lo streaming di MP3 a favore del lossless e dell’alta risoluzione

Qobuz l’ha fatta grossa. No, non ha commesso nessuna “marachella”, ma dopo anni ha semplicemente tolto di mezzo gli MP3 dal suo catalogo, diventando così il primo servizio di streaming musicale al mondo a voltare completamente le spalle ai formati audio “lossy” con perdita di dati, dei quali l’MP3 è da sempre il simbolo più noto e universale.

Una mossa sicuramente coraggiosa, ma forse dettata dalla convinzione che, con così tanti rivali in questo mercato, l’unica arma di difesa è la differenziazione. La società francese ha così lanciato un abbonamento in edizione limitata con accesso illimitato ai suoi archivi di musica lossless chiamato Studio Premier, che si affianca al già noto pacchetto Sublime+ di livello ancora superiore. Ogni altro piano in abbonamento verrà invece gradualmente eliminato.

Studio Premier sarà offerto solo ai primi 100.000 clienti che si iscriveranno prima del 31 gennaio 2020. Al prezzo di 14,99 euro al mese o di 149,99 euro all’anno (il primo mese è gratuito), Studio Premier offre l’accesso alla libreria Qobuz contenente oltre 50 milioni di tracce lossless con qualità CD e più di 210.000 album in alta risoluzione.


“Studio Premier è un’offerta speciale che volevamo fare da molto tempo”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Qobuz USA, Dan Mackta. “L’MP3 fa davvero male alla musica, agli artisti e agli ascoltatori; è per questo che stiamo dicendo no all’MP3 e offrendo solo una qualità da studio all’interno di un unico piano accessibile.”

La mossa consolida la posizione di Qobuz come servizio per gli amanti della musica di alta qualità, in competizione con altri servizi simili come Tidal e Amazon Music HD (nessuno dei due però ha ancora avuto il “coraggio” di fare ciao ciao con la manina agli MP3). Gli attuali clienti Qobuz Hi-Fi e Studio Monthly verranno automaticamente trasferiti a Studio Premier al rinnovo dell’abbonamento, il che significa un risparmio di 5 euro al mese.

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Coloro che invece vogliono il meglio e desiderano fare le cose in grande aderendo direttamente al pacchetto Sublime+ da 299,99 euro all’anno, riceveranno un servizio molto simile a Studio Premier ma con il bonus di sconti sugli acquisti di brani e album hi-res (quindi non più solo streaming) dal Qobuz Store.

Al momento di scrivere, il piano Studio Premier non risulta ancora attivo in Italia (dove troviamo ancora i quattro soliti abbonamenti Premium, Hi-Fi, Studio e Sublime+), ma solo negli USA e in Gran Bretagna, anche se per l’approdo sui nostri lidi non dovrebbe mancare molto. E ora, con anche Amazon che si è fatta tentare dall’alta risoluzione (ma anche in questo caso l’Italia è tagliata fuori), cosa aspettano Spotify e Apple Music a proporre un loro piano a pagamento a chi, più che giustamente, vorrebbe qualcosa di meglio di MP3 o AAC compressi?

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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