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Speaker wireless B&W Formation Wedge – La recensione

formation wedge

Dopo i diffusori attivi B&W Formation Duo è ora di testare lo speaker wireless Formation Wedge, erede dell’iconico B&W Zeppelin. Ne sarà all’altezza?

Dire che il Bowers & Wilkins Formation Wedge sia semplicemente un aggiornamento (ormai necessario) dell’iconico speaker B&W Zeppelin sarebbe come fare un antipatico disservizio a questo talentuoso componente della neonata gamma Formation.

Certo, anche questo è uno speaker wireless multi-driver dal form-factor ellittico, gli amplificatori interni sono versioni aggiornate di quelli utilizzati nello Zeppelin e pensiamo che il Wedge potrebbe diventare tanto popolare quanto l’iconico predecessore, ma l’audio wireless ha fatto molta strada da quando lo Zeppelin ha debuttato sul mercato otto anni fa, un periodo in cui il mercato degli speaker di fascia alta e senza fili era ancora agli albori.

Costruzione

Il Formation Wedge, disponibile in Italia a 999,99 euro e di cui abbiamo già parlato in questa anteprima, fa parte della serie Formation di B&W. È un altoparlante wireless standalone, ma è anche ottimizzato per l’integrazione multi-room con altri modelli della serie Formation, come gli eccellenti diffusori stereo attivi B&W Formation Duo che abbiamo recensito recentemente.


I prodotti Formation dispongono di sistema mesh wireless proprietario che collabora con la vostra rete Wi-Fi domestica ma che al tempo stesso funziona in modo indipendente per consentire lo streaming ad alta risoluzione e una sincronizzazione di un microsecondo sostanzialmente impercettibile tra gli speaker. Wedge supporta anche l’audio hi-res a 24 bit/96 kHz.

B&W ha optato per un design ellittico a 120 gradi che dà allo speaker una forma unica (ecco perché il nome Wedge, ovvero cuneo). Il Formation Wedge è alto poco più di 23 cm, largo 44 cm e profondo 24 cm, il che lo rende più stretto rispetto allo Zeppelin. La forma si presta piacevolmente a un posizionamento in un angolo, sebbene frontalmente non si capisca che la parte posteriore sia curva.

All’interno di questo speaker trovano spazio ben cinque driver, ognuno con la propria amplificazione: 2 tweeter a doppia cupola da 2,5cm, 2 midrange FST da 9 cm e un subwoofer da 15 cm per un totale di 240W di potenza. Sono driver nuovi di zecca realizzati appositamente da B&W per l’occasione, ma troviamo anche delle versioni aggiornate degli amplificatori dello Zeppelin e un’elettronica anch’essa del tutto nuova.

Molti degli ingegneri che lavorarono allo Zeppelin hanno preso parte anche alla progettazione del Wedge, che tra l’altro è stato progettato e costruito interamente da B&W, cosa che non era successa per lo Zeppelin. Questo nuovo speaker wireless è disponibile nelle colorazioni nera o bianca, con il cabinet realizzato nello stabilimento B&W di Worthing e il resto dello speaker nello stabilimento di B&W in Cina. Sulla parte superiore dell’unità troviamo un piccolo display luminoso per funzioni base come il volume e i controlli di riproduzione/pausa, mentre il pannello posteriore dà la sensazione di una qualità costruttiva quasi artigianale.

Caratteristiche

Per la riproduzione musicale abbiamo a disposizione AirPlay 2, Bluetooth aptX HD e Spotify Connect e, come il resto della gamma Formation, anche il Wedge è Roon Ready. B&W consiglia di utilizzare l’app Roon come controller principale di riproduzione musicale, ma per l’installazione iniziale è necessaria anche l’app B&W Home dedicata. Dopo alcuni tentativi, abbiamo collegato Wedge a un iPhone e alla nostra rete Wi-Fi.

Mentre Roon è fortemente raccomandato, è possibile riprodurre musica senza questa app; basta avviare il vostro servizio di streaming preferito (abbiamo trasmesso musica in streaming da Apple Music, Tidal, Spotify e Qobuz) e cercare il Wedge tra i dispositivi disponibili. Volendo, potete regolare anche le impostazioni di equalizzazione tramite l’app B&W Home.

App che però è sorprendentemente inadatta a gestire la vostra musica “quotidiana”, soprattutto se avete intenzione di investire in altri prodotti della serie Formation. Per questo B&W consiglia il già citato servizio di gestione musicale Roon, che però ha dei prezzi non proprio per tutti (499 dollari a vita o 119 dollari all’anno). La relativa app mette insieme tutti gli ingressi e le uscite, offrendo al contempo l’accesso alla musica su altri dispositivi predisposti per Roon, inclusi lettori e server di rete.

Entrambe le applicazioni funzionano bene, anche se le cose possono diventare un po’ complicate. Alcuni gruppi di prodotti in Roon possono infatti non essere visualizzati nell’app Formation, ma dato che questa è necessaria per configurare il vostro sistema, non potete usare solamente Roon. Tra le due app avete a disposizione ogni dettaglio e funzione del caso, ma un’app Formation più completa sarebbe stata preferibile e dover sborsare ulteriori soldi per un servizio di terze parti non andrà giù a tutti. Alla fine, tuttavia, non è necessario utilizzare Roon, soprattutto se si utilizza Wedge solo come speaker standalone autonomo; AirPlay 2, Bluetooth aptX HD o Spotify Connect funzioneranno infatti perfettamente utilizzando come sorgente audio il vostro smartphone o tablet (iOS nel caso di AirPlay 2).

Qualità audio

Riproduciamo in streaming Glass Built Castles dei Black Peaks da Spotify e l’insieme di batteria, basso e cacofonia di chitarra che a volte sembra che un enorme e pachidermico muro di suoni è anche vivace, profondo e aggressivo. Notevoli anche il dettaglio e la rotondità delle voci e non si perde davvero nulla qui in termini di impatto dinamico. Il Formation Wedge non si tira indietro nemmeno quando si tratta di dettagli. Ogni strumento viene infatti riproposto con il necessario spazio attorno per enfatizzare le sue caratteristiche distintive, ma, soprattutto, notiamo la capacità del Wedge di rimarcare il modo in cui quei dettagli sonori influenzano la canzone nel suo insieme.

Le voci sono chiare, strutturate ed emotive ma mai troppo enfatizzate. Le asprezze in gamma alta e acuta che di solito riscontriamo in speaker wireless non sono pervenute, con l’effetto finale di una prestazione stratificata, perspicace e coerente, sapientemente bilanciata in tutto lo spettro sonoro e ovunque ci troviamo nell’ambiente di ascolto.

Passando a una traccia strumentale, ascoltiamo in streaming da Tidal Maggot Brain dei Funkadelic, con la sua chitarra a volte acida e altre volte delicata e cristallina. Il Wedge continua a gestire i tempi estremamente bene, anche nei passaggi in cui il brano stesso sembra perdere la rotta. Controllato e brillante, il Formation Wedge non perde mai la calma nemmeno in tracce non facili come questa. Questo speaker wireless ha pochi concorrenti diretti sul mercato, se non l’eccellente ma più costoso Naim Mu-so 2. Entrambi sono prodotti superbi, ma offrono un carattere sonoro diverso. Se otterrete più bassi grazie dal Mu-so 2, avrete una maggiore raffinatezza, più dettagli e chiarezza con il Fomration Wedge, che offre un suono hi-fi più stratificato al confronto.

Verdetto

Nonostante il Mu-so 2 abbia una gamma più ampia di opzioni di riproduzione integrate e non richieda un servizio di terze parti per sfruttare al meglio i benefici della musica memorizzata localmente, il B&W Formation Wedge offre quel tipo di dettaglio, bilanciamento e coesione che non può essere ignorato e ciò lo rende un vero leader nella sua categoria.

© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

Lo speaker wireless B&W Formation Wedge, erede dell’iconico Zeppelin, ha tutto quello che serve per assicurare un’esperienza di ascolto completa e di alto livello.

Pro
Sound bilanciato e dettagliato
Integratione multi-room
Qualità costruttiva

Contro
Non costa poco
L’app di B&W è un po’ limitata

Scheda tecnica
Potenza: 240W
Connettività: Wi-Fi, Bluetooth 4.1 aptX HD, Ethernet, AirPlay 2, Spotify Connect
Risposta in frequenza: 35Hz-28kHz
Dimensioni: 25,4 x 28 x 26 cm
Peso: 6,5 kg
Prezzo: 999,99 euro
Sito del produttore: www.bowerswilkins.com/it

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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