Tra le più autoriali opere horror della storia del cinema The Shining è tornato in Home Video nell’edizione definitiva UHD a cura di Warner Bros HE
In The Shining i Torrance si trasferiscono presso l’enorme e solitario albergo Overlook, tra le montagne del Colorado. Ex insegnante e aspirante scrittore Jack (Jack Nicholson) ha accettato l’incarico di guardiano per la lunga chiusura del periodo invernale. Cinque mesi lontano dal resto del mondo sfruttando la necessaria pace per concentrarsi sul suo primo romanzo, con la sola compagnia della moglie Wendy (Shelley Duvall) e il figlioletto Danny (Danny Lloyd).
Il bambino è molto speciale e anche se non lo ha rivelato a nessuno possiede poteri telepatici e preveggenza. Virtù che lo mettono subito sull’avviso che qualcosa di orrendo aleggia per quella struttura, provando attrazione e al tempo stesso repulsione per la camera 237. Con l’hotel e l’intera vallata ben presto sommersi dalla neve l’isolamento diviene totale, mentre Jack un giorno dopo l’altro diventa sempre più irascibile e introverso.
Entrato in un corto circuito tra paranoia e allucinazioni prende a conversare con individui inesistenti come il barman Lloyd (Joe Turkel) e il precedente custode dell’Overlook, che anni prima in quello stesso luogo aveva sterminato la famiglia a colpi d’ascia. In preda a follia omicida e incapace di distinguere la realtà dalle visioni Jack si convince che sono proprio Wendy e Danny la causa del suo male.
Nonostante la batosta ai botteghini ricevuta per il precedente Barry Lyndon anche per The Shining la produzione del film fu biblica. Kubrick non badava alle rimostranze di nessuno, interamente assorbito a curare fino allo sfinimento il nuovo film. Come tutte le opere nate dal geniale regista, sceneggiatore e produttore newyorchese anche in questo caso gli aneddoti sui set si sprecano.
I contrasti col cast tra pretese prestazioni recitative fuori scala (che misero Shelley Duvall in grandi difficoltà) e infinite modifiche al copione (scatenando l’ira di Nicholson), la lotta coi manager della Warner e l’occupazione fuori tempo massimo dei teatri di posa. La scelta del genere horror non fu certo casuale ma dettata dalla necessità di recuperare credito al box office, imbattendosi nello scritto di Stephen King. Tale romanzo divenne base d’ispirazione per la genesi di un’altra storia, quella scritta dallo stesso Kubrick assieme a Diane Johnson (King non amò il risultato finale, criticando in primis i personaggi di Nicholson e della Duvall).
Un adattamento che si allontana anche sostanzialmente dalle pagine del libro, tra le cui pieghe non poteva certo restare intrappolato il genio creativo che diede vita a un altro incredibile quadro d’autore. Angosciante, sempre più soffocante e claustrofobico, The Shining narra la discesa nel baratro della pazzia di un uomo che scopre di avere più di un debito nei confronti di un luogo solo apparentemente sconosciuto, dialogando con gli inferi attraverso inquietanti portavoce.
Ricordiamo in particolare la presenza del grande Joe Turkel (che già aveva lavorato per Kubrick in Rapina a mano armata del ’56), il barman che ‘serve’ Jack, inconfondibile volto che poco tempo dopo interpretò il magnate dell’industria robotica Eldon Tyrell in Blade Runner. Il capolavoro di Ridley Scott è oltremodo debitore nei confronti del collega Kubrick, dal quale ricevette alcuni elementi di girato scartato dal prologo di The Shining per l’ambientazione dell’epilogo della versione theatrical di Blade Runner, in cui il poliziotto Deckard e la replicante Rachel fuggono da Los Angeles.
Un horror The Shining in cui il maestro chiese e ottenne la collaborazione in prima persona del grande Garrett Brown, inventore della steadicam, allora innovativo sistema che consentì una diversa esplorazione dello spazio: basti pensare alle sequenze all’interno del labirinto o seguendo i percorsi del triciclo guidato da Danny. Tra labirinti temporali del corpo, della mente e perverse allucinazioni senza via di scampo anche Shining è divenuto parte dell’immaginario collettivo, altra pietra miliare della storia del cinema.
VIDEO
Girato analogico su pellicola 100 ASA questa versione deriva dal recente scan 4K del negativo, col presunto coinvolgimento anche di Steven Spielberg. Aspect ratio 1.78:1 prossimo a quello pensato per il mercato statunitense 1.85:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100. A onor di cronaca il formato immagine non è identico a quello che Kubrick decise per l’uscita cinema europea, pari a 1.66:1 (il camera negative era 1.37:1).
Considerazione più importante resta quella che anche se l’aspect ratio di questa versione UHD è identico a quello presente sul BD-50, codifica VC-1 editato tempo fa dalla stessa Warner, lo spazio visibile per immagine non è lo stesso, col 4K che ha subito un lieve zoom interno all’immagine. Quanto osservabile alle estremità dei frame palesa diversità poco significative, ma ciò potrebbe comunque disturbare alcuni appassionati spingendo a chiedersi se il maestro fosse ancora tra noi cosa avrebbe deciso (alla veneranda età di 91 anni).
Doverosa premessa sull’aspect ratio a parte siamo di fronte a un altro risultato reference per le immagini, beneficiando di tutta la qualità di uno scan all’altezza di questa meravigliosa opera. Livello di dettaglio e risalto elementi anche in secondo piano, senso di tridimensionalità restituendo tutta l’organicità della grana originale. Fedeltà cromatica senza precedenti grazie alla scelta di offrire metadati dinamici HDR-10+ e Dolby Vision, presentando senza limiti il lavoro del leggendario cinematographer John Alcott, sue luci e colori anche dell’incredibile Barry Lyndon.
Neri profondi, basterebbe l’inseguimento notturno per il labirinto innevato per avere dimostrazione dell’eccezionale risultato ottenuto dalla diversa compressione dinamica e da una color correction da manuale. Purtroppo anche in questa edizione è andata perduta la localizzazione in italiano del film, dove il ‘manoscritto’ di Jack riportava la frase “Il mattino ha l’oro in bocca”, qui riproposto nell’originale “All work and no play makes Jack a dull boy” – Tutto lavoro e niente divertimento fanno di Jack un ragazzo noioso.
AUDIO
L’offerta audio per l’italiano si limita a riproporre per l’ennesima volta la stessa traccia Dolby Digital 2.0 canali (192 kbps), nonostante la recente riproposta nelle sale cinema in 4K. La pubblicazione UHD include anche il BD-50 del film e per entrambe trattasi della versione lunga di 144′ minuti, non una rivoluzionaria ‘extended’ rispetto al passato ma il montaggio originale così come uscì nelle sale americane (accorciato di circa 2′ minuti rispetto alla più completa di 146′ minuti, di cui non è rimasta traccia). Kubrick rimise mano al montaggio sforbiciando e rivedendone il ritmo per l’Europa con una versione di 119′ minuti, che è poi l’unica offerta per tutte le passate edizioni.
All’origine venne comunque doppiata in italiano la versione di 144′ minuti, di cui le parti inedite sono andate perdute dal momento che per la nuova edizione cinema tali elementi sono stati ridoppiati. Il risultato all’ascolto presenta un inevitabile scollamento tra le voci dell’originale cartello doppiatori dell’epoca e le altre, anche se si è cercato un certo allineamento tra vecchio e nuovo. Il risultato tecnico della nostra traccia resta deludente sotto qualsiasi aspetto, lasciando da subito desiderare maggiore consistenza dinamica.
La traccia audio DTS-HD Master Audio 5.1 canali inglese (24 bit) ha molto più da offrire, se non altro in termini di sonicità d’insieme e pressione sonora per uno spettacolo nettamente più coinvolgente, superiore alla passata LPCM 5.1. Nulla di stratosferico ma la presenza anche dai canali rear carica l’emotività del momento. Lavoro di rivisitazione audio che dona ulteriore forma alla colonna sonora ma non va dimenticato che alla fonte il suono venne concepito dual mono, traccia qui purtroppo assente.
EXTRA
Nessuna novità per i supplementi. Su entrambi i dischi il solito commento al film di Garrett Brown e del biografo di Kubrick, John Baxter, sempre privo dei sottotitoli in italiano come in passato.
Sul BD-50 il making of di 35′ minuti realizzato sul set da Vivian Kubrick col suo commento opzionale; focus sulla produzione di 25′ minuti, 7′ minuti sulla colonna sonora, 15′ minuti sull’arte nel cinema di Kubrick con interventi di amici e collaboratori. Resto degli extra sottotitolati. Rispetto al passato è andato perduto il trailer del film.
TESTATO CON: Tv OLED Panasonic TX-55GZ1500E, UHD player OPPO UDP-203 e Samsung UBD-K8500/ Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4
UHD The Shining disponibile su DVD-Store.it
Scan 4K negativo
HDR-10+ e Dolby Vision
DTS-HD Master Audio 5.1 inglese
BD-100 triplo strato
Soliti extra di sempre
Commento ancora senza sottotitoli!
Durata: 144' (montaggio stetunitense)
Anno di produzione: 1980
Genere: Horror
Regia: Stanley Kubrick
Interpreti: Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson, Philip Stone, Joe Turkel, Anne Jackson, Tony Burton, Lia Beldam, Billie Gibson, Barry Dennen, David Baxt, Manning Redwood, Lisa Burns
------
Supporto: BD 100 + BD 50
Aspect Ratio: 1.78:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1; Italiano Dolby Digital 2.0; Francese, tedesco, spagnolo, polacco Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano, inglese, francese, tedesco, olandese, cinese, coreano, spagnolo, arabo, ceco, danese, finlandese, ungherese, norvegese, polacco, romeno, russo, svedese, tailandese
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.